Covid, in settimana CdM sulla stretta al Green Pass

Palazzo Chigi non vuole una stretta sul Green Pass, ma una sforbiciata sulla sua durata. Si decide tutto nel prossimo Consiglio dei Ministri

Da Palazzo Chigi lasciano filtrare che il governo voglia davvero andarci piano sulle contromisure per frenare l’avanzata della quarta ondata. Del resto siamo stati il primo Paese in Europa a prevedere la stretta del green pass in modo ancora più forte di quanto non sia stato fatto in Francia e c’è il timore che ulteriori limiti non sarebbero compresi dalla popolazione, che iniziava ad assaporare la libertà dopo un anno e mezzo di restrizioni.

Per questo, nonostante l’improvviso raddoppio dei casi abbia fatto gridare a più presidenti di Regione che servono nuovi interventi, anche sul Green Pass (in particolare su quello dei No Vax), l’indicazione del governo è procedere con cautela e tenendo sempre d’occhio i numeri, quelli davvero importanti, dei posti letto occupati nelle terapie intensive e nei Covid Hospital.

Più che una stretta sui modi di rilascio del Green Pass, allora, una sforbiciata sulla sua longevità, che da 12 mesi tornerà a 9 mesi, come era in origine, con l’obbligo a sottoporsi alla terza dose di vaccino anti-Covid per il personale sanitario.

Molto preoccupanti i segnali dall’arme che arrivano dall’Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri. “Attualmente c’è una situazione allarmante per l’occupazione delle terapie intensive in FVG, oltre la soglia del 10%, e la Provincia autonoma di Bolzano. La situazione è preoccupante anche in Veneto. In generale, se non verrà applicata in modo stringente la norma sul green pass e non si incentiveranno le terze dosi, potremmo raggiungere una situazione drammatica nel giro di un mese e mezzo circa in tutto il Paese”. Così all’ANSA il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri, Alessandro Vergallo. “Chiediamo che la durata del green pass sia portata a 6 mesi, dato il calo di efficacia del vaccino dopo tale periodo”