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Chi vuole il lockdown solo per i No Vax sul modello austriaco

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I presidenti delle Regioni Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Lombardia, Liguria e Calabria chiedono lockdown per No Vax. Patuanelli: “Ci stiamo ragionando”, ma Palazzo Chigi lo smentisce

Ieri sera è dovuto intervenire perfino Palazzo Chigi, consapevole che di lì a breve sarebbe andata in onda la registrazione di Porta a Porta con le dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli a favore del lockdown per i soli No Vax sulle orme della decisione presa in Austria.

GOVERNO: NESSUNO STA PENSANDO AL LOCKDOWN DEI NO VAX

“Non è allo studio nessuna stretta sul modello austriaco per i non vaccinati”, è il messaggio diramato da fonti qualificate di governo. Le stesse fonti hanno ricordato che i dati del contagio in Italia non sono paragonabili a quelli dell’Austria e che la situazione nelle terapie intensive è sotto controllo e che continua il monitoraggio dei dati, con una valutazione prevista a dicembre, ma non si vuole fare alcun tipo di allarmismo.

“Non abbiamo bisogno di un lockdown per i non vaccinati”, ha detto Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, nella trasmissione ’The Breakfast Club’ di Radio Capital. “L’Austria ha fatto questa scelta drammatica perché era in ritardo con le coperture vaccinali”, ha aggiungo dicendo che l’Austria ha “tassi di incidenza dieci volte superiore ai nostri”. Per Ricciardi, inoltre, “il nostro governo ha preso decisioni tempestive, anche se non ci mettono completamente al sicuro. Ci sono troppe persone non vaccinate, si parla di sette milioni di italiani”.

Di tutt’altro avviso, invece, Patuanelli che, ospite di Bruno Vespa, ha ammesso che il lockdown per i No Vax ’’è una delle ipotesi su cui si lavora’’. ’’Noi siamo favorevoli a tutte le misure che ci aiutano ad abbassare i contagi, ad affrontare questa pandemia non tornando con le terapie intensive chiuse’’. ’Credo che, come sempre in questo anno di pandemia, il governo deve seguire con principio di massima precauzione l’andamento epidemiologico e fare norme che siano proporzionate nell’interesse del garantire la salute e devono essere adeguate. Quindi principio di adeguatezza e proporzionalità delle norme’’, ha spiegato. ’’E’ quindi quello che abbiamo sempre cercato di fare, non sempre riuscendoci perché nessuno aveva il libretto delle istruzioni di questa pandemia, ed è quello che faremo in questa fase’’. Quindi ha aggiunto: ’’Su questo ci sarà il dibattito ma soprattutto l’ascolto della scienza, dei medici’’.

COSTA STA CON PATUANELLI

“Qualora ci fosse il passaggio in zona arancione, si potrebbe valutare una sorta di differenziazione fra vaccinati e chi non lo è. E’ un percorso che dobbiamo valutare”. Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, su RaiNews24. “La maggioranza degli italiani che responsabilmente si è vaccinata – sottolinea Costa – non può subire all’infinito restrizioni a causa di una minoranza che non lo ha fatto”. Piuttosto, Costa si dice “favorevole ad allargare l’obbligo vaccinale per alcune categorie”. Poi però la precisazione: “A oggi non cè sul tavolo la modifica dei criteri di rilascio del certificato verde. Togliere il tampone dal green pass significa obbligo vaccinale e questo non è un tema sul tavolo”. Insomma, “non c’è un’ipotesi revisione”. Sulla durata del certificato, che dovrebbe essere accorciata da 12 a 9 mesi, il Governo deciderà “nei prossimi giorni”.

LA CARICA DEI PRESIDENTI DELLE REGIONI

Anche diversi presidenti delle Regioni, a iniziare da Giovanni Toti (Liguria), il primo ad averne parlato, vorrebbero lockdown chirurgici, esclusivamente per i No Vax. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, con una nota, si dice favorevole all’introduzione di misure restrittive per chi ha scelto di non vaccinarsi.
“I contagi stanno risalendo – ricorda Giani – Non siamo al livello dell’anno scorso: in Toscana contiamo 2.700 nuovi contagi in una settimana e, nello stesso, periodo lo scorso anno avevamo raggiunto quota 16 mila ed eravamo in zona rossa. Ora siamo in zona bianca, con la speranza di poterci restare per tutto l’inverno. Ciò impone misure rigorose, per poter garantire a tutti i cittadini di fare una vita di comunità e di avere relazioni sociali. La prima misura, la più importante, è il vaccino”.

“Se chi non è vaccinato vuol partecipare alla vita di comunità – prosegue – deve immunizzarsi. Se non lo fa, approfitta di quello che hanno fatto altri. In questo caso credo sia giusto, come qualcuno ha proposto, assumere provvedimenti restrittivi nei confronti dei non vaccinati, per limitarne la mobilità negli spazi pubblici. Perché la circolazione dei non vaccinati favorisce fortemente il contagio. Già dobbiamo fare i conti, in Toscana, con circa 370 mila bambini fino a dodici anni che, in questo caso per legge, non possono vaccinarsi. Per tutti gli altri, quelli che non si vaccinano per scelta -conclude il presidente della Toscana – dovranno essere studiate misure che ne limitino la circolazione”. Della medesima opinione pure i presidenti di Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Lombardia e Calabria.

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