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Ddl Lobby, Silvestri (M5S): c’è situazione ottimale per approvarlo in poco tempo

Silvestri Lobbying

Intervista di Policy Maker a Francesco Silvestri, primo firmatario della proposta al vaglio della commissione Affari costituzionali della Camera. “Se non si farà equivarrà a un fallimento della maggioranza ma io sono fiducioso”. 

Una legge attesa da tanti anni e che ora potrebbe vedere la luce nel giro di qualche mese. Stiamo parlando del ddl Lobby, che disciplina le attività di rappresentanza di interessi, al vaglio della commissione Affari costituzionali di Montecitorio. Al momento sono in corso le audizioni dei soggetti che operano nel settore e, come spiega a Policy Maker Francesco Silvestri (M5S), primo firmatario di una delle tre proposte di legge in esame, presto si proseguirà con le istituzioni.

“Stiamo per finire gli incontri con le società di lobbying e con le associazioni – dice il deputato pentastellato – e abbiamo già convocato il ministero per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione e quello per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione per capire l’impatto sui loro sistemi”.

Quanto ai tempi “considerando che sarà un agosto insolito purtroppo, a causa del dramma della pandemia, e che la Camera continuerà a lavorare, io credo che per fine settembre potrà iniziare l’esame degli emendamenti. Certo, occorre sempre tenere a mente che la commissione Affari costituzionali è particolare e che potrebbero arrivare la legge elettorale, il decreto sicurezza, il ddl sul conflitto d’interessi che rallenterebbero i tempi del ddl Lobby”.

Ma sul fatto che questa legge vada fatta, e presto, Silvestri è fortemente determinato. “Questa legge o si fa nell’attuale legislatura o non si fa più. E il motivo è semplice: ci sono tutte le congiunzioni perfette per portarla a termine a partire dalla chiara volontà della maggioranza parlamentare visto che ci sono ben tre proposte di legge (oltre alla sua quella di Madia – Pd e di Fregolent – Italia Viva, ndr) di partiti al governo per farla. Anche il presidente della commissione che esamina il provvedimento è esponente di un partito di maggioranza (Giuseppe Brescia del M5S, ndr)”.

Non va poi dimenticato, continua Silvestri, “che tutto il settore ci dice di farla, dalle società di lobbying alle associazioni. Insomma, tutto è in perfetta sinergia per arrivare a concludere un lavoro che manca da 30 anni”. L’obiettivo è quello intanto di porre un punto fermo su cui poi effettuare modifiche nel corso del tempo, come accade negli Stati Uniti in cui la prima legge sull’attività di lobbying risale a circa cinquant’anni fa. “Quando studi e associazioni che chiedono trasparenza dicono che è un buon provvedimento vuol dire che è la base per partire, poi lasciamo che sia la realtà a dire che cosa non va e che cosa va cambiato ma prima gli si faccia fare un percorso di cinque-sei anni. Se è una legge perfetta non lo so, lo dirà la realtà”.

Il parlamentare del Movimento Cinque Stelle sa però una cosa con sicurezza ossia che “va approvata in questa legislatura e nel più breve tempo possibile. Come ha detto il professor Pierluigi Petrillo, rispondendo a una mia domanda durante la sua audizione, stiamo andando a ricostruire un Paese per metodo, per sburocratizzazione e per investimenti con i soldi già stanziati e con quelli che arriveranno dal Recovery Fund. La ricostruzione del Paese dovrà essere messa in atto con un processo decisionale trasparente e perciò è importante avere questa legge perché si determinerà la qualità di ciò che andremo a fare”. Soprattutto tenendo a mente che “oggi esistono grandi differenze locali e che c’è una sorta di schizofrenia legislativa e regolamentare che rende difficile proprio agire con trasparenza”.

Silvestri non si nasconde: “Se la legge sulle lobby non si farà sarà un fallimento della maggioranza, lo dico senza girarci intorno. In un Paese come l’Italia la trasparenza è una fondamentale priorità, se per la politica non è così c’è da pensare, vuol dire che c’è un cortocircuito tra realtà e politica. Ma io sono fiducioso: la legge si farà”.

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