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Terza ondata, siamo pronti? Crisanti attacca Immuni, l’Ue sconsiglia acquisto vaccini da trader

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Per il virologo romano l’app sul tracciamento è “emblema del dilettantismo”. E si rischia un nuovo lockdown senza tracking. Zaia litiga con Roma per acquistare 27 milioni di dosi sul mercato. Mentre l’Ue chiude all’ipotesi che le Regioni comprino i vaccini direttamente dai trader

Se terza ondata sarà, l’Italia rischia di affrontarla in preda a un caos ancora peggiore di quello che ha caratterizzato le prime due, con il piano vaccinale che procede in ordine sparso, la possibilità di un nuovo lockdown che incombe senza però che si siano fatti progressi sul sistema di tracciamento e le Regioni che scalpitano per acquistare da sole i vaccini. Capofila di tale richiesta è il Veneto di Luca Zaia che ha  annunciato di aver ricevuto offerte per 27 milioni di dosi. Soprattutto su quest’ultimo punto, però, nelle ultime ore è arrivato l’altolà dell’Unione europea e dei produttori. Ma andiamo con ordine.

ZAIA INSISTE PER VACCINI DAI TRADER

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, insiste: “Se è vero che i vaccini sono la soluzione, allora noi abbiamo il dovere etico di cercarli. Senza alcuna contrapposizione istituzionale: se ci sono i canali e se verrà confermato che i vaccini proposti non sono acqua distillata l’Italia deve assolutamente accelerare e fare come gli altri Paesi che acquistano sul libero mercato”.

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“Il Veneto è assolutamente collaborativo ed è per questo che ha chiesto l’autorizzazione all’Aifa per l’acquisto che ci ha poi dirottato al commissario Arcuri. Ma i vaccini che eventualmente acquistati sul mercato, in maniera assolutamente legale, dovranno essere appunto verificati e – ha spiegato Zaia – lo stesso Arcuri mi ha detto ‘se sono buoni come si fa a dire di no a 27 milioni di dosi…”

LE REGIONI CHE SCALPITANO

Sempre il presidente della Regione Veneto ha rivelato che sono sempre di più gli omologhi che si uniscono alla sua richiesta indirizzata a Roma per avere accesso diretto al mercato delle fialette:  “Abbiamo la collaborazione dei colleghi di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e adesso delle Marche”.

UE: NIENTE VACCINI DAI TRADER

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, rispondendo a una domanda diretta sull’opportunità che le Regioni italiane acquistino i vaccini direttamente dai trader ha però messo in guardia gli Stati dal rifornimento di dosi al di fuori del quadro comunitario e dei contratti definiti per conto dei 27. La numero uno dell’esecutivo europeo ha detto: “I vaccini offerti da trader non danno alcuna garanzia sul vaccino acquistato, prendere questi prodotti è estremamente rischioso, non c’è traccia sulla movimentazione delle dosi, delle condizioni di sicurezza, se vengono comprati nel mercato nero si assume un rischio: teniamo conto che il vaccino viene inoculato nelle persone per cui la responsabilità in gioco è grande”.

LA PFIZER ESCLUDE CONTRATTI CON LE REGIONI

Parallelamente, chiude le porte ad accordi paralleli anche l’azienda farmaceutica Pfizer: “Durante la pandemia, i nostri contratti sono con i governi, e forniremo i vaccini secondo il canale da loro prescelto e i luoghi di vaccinazione designati, soggetti ad autorizzazione o approvazione regolatoria. Pfizer e BioNTech non stanno fornendo il loro vaccino al mercato privato in questo momento”. Nel medesimo intervento si sottolinea che “è importante che i vaccini rimangano all’interno della catena di fornitura stabilita”.

CRISANTI ATTACCA IMMUNI

Intanto, mentre in Italia si parla con sempre maggiore insistenza di un nuovo lockdown, molti virologi sottolineano che rischia di essere inutile se non si provvede accelerando parallelamente con le vaccinazioni e, soprattutto, riprendendo il tracciamento. Contro il tracciamento così come era stato orchestrato dall’ex ministra all’Innovazione tecnologica Paola Pisano, ovvero attraverso l’app Immuni, si scaglia però il virologo Andrea Crisanti, cui si deve la tenuta del sistema sanitario del Veneto nella prima ondata.

“L’app Immuni è l’emblema di dilettantismo. Il tracciamento dei contagi è stato fondamentale in Nuova Zelanda, in Corea del Sud. Noi abbiamo perso tempo quando invece bisognava fare un investimento senza precedenti per potenziare il tracciamento e la capacità di fare test”, ha detto Crisanti.

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