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Ecco cosa prevede il Ddl Lobby che andrà in discussione alla Camera. Bozza

Legge Severino Carlo Nordio Sulle Lobby

Fatti, iter e contenuti del Ddl Lobby che approderà alla Camera il 20 dicembre. Leggi la bozza 

L’Italia potrebbe avere presto una legge che regola l’attività di lobbying.

Il Ddl in materia, nato da tre proposte di legge diverse, approderà alla Camera il 20 dicembre, segnando una data storica per il settore e per il mondo politico: nessun dei disegni di legge sulle Lobby era mai approdato alla discussione generale.

Il testo finale, con gli emendamenti approvati dalla Commissione Affari Istituzionali della Camera, prevede, tra le altre cose, che i lobbisti dovranno iscriversi in un registro pubblico.

Andiamo per gradi.

LEGGE ATTESA ALLA CAMERA

Partiamo dai fatti. Il ddl Lobby approderà alla Camera il 20 dicembre, come annunciato da  Giuseppe Brescia, esponente dei 5 stelle e presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio.

“Si è concluso nella seduta di oggi il voto sugli emendamenti alla proposta di legge che regolamenta l’attività di lobbying. Siamo finalmente vicini alla prima legge nazionale che mette ordine e trasparenza nel rapporto tra decisori pubblici e rappresentanti di interessi. Registro dei lobbisti e agenda degli incontri diventano strumenti imprescindibili. Il testo è atteso in aula lunedì 20 dicembre”, dice il parlamentare. “Il lavoro della Commissione è stato intenso – ha aggiunto – e non è stato affatto banale trovare punti di caduta tra posizioni a volte sensibilmente distanti, se non opposte. Ringrazio la relatrice Vittoria Baldino del Movimento 5 Stelle per l’enorme sforzo di sintesi e tutti i gruppi per la disponibilità mostrata per raggiungere un risultato storico per il nostro Paese”.

COSA MANCA ORA?

Risultato vicino? Prima che il Ddl approdi in discussione generale, il testo resta ancora in esame fino al 16 dicembre in Commissione Affari Istituzionali, nonostante l’accordo generale ormai ci sia, per poi andare in esame alle Commissioni competenti in sede consultiva, per i pareri finali.

UNA LEGGE, TRE PROPOSTE

La legge ha avuto una lunga gestazione. Il testo in esame nasce da tre diverse proposte di legge: la prima, presentata il 23 marzo 2018, dalla Deputata Silvia Fregolent, di Italia Viva; la seconda è stata presentata il 12 giugno 2018 dalla deputata Marianna Madia, del partito democratico; mentre la terza proposta (6 maggio 2019) arriva dal deputato Francesco Silvestri, appartenente al Movimento 5 Stelle.

Solo ad agosto 2021, la Commissione ha adottato un testo base preparato dalla relatrice Vittoria Baldino.

COSA PREVEDE LA LEGGE

La Bozza del Disegno di legge che dovrebbe approdare alla Camera prevede, tra le altre cose, la nascita di un registro dei portatori d’interesse al quale i lobbisti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione saranno obbligati a iscriversi.

“È istituito presso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato il Registro per la trasparenza dell’attività di relazione per la rappresentanza di interessi, di seguito denominato « Registro ». Il Registro è tenuto in forma digitale ed è articolato distintamente in una parte ad accesso riservato ai soggetti iscritti e alle amministrazioni pubbliche e in una parte ad accesso pubblico, consultabile per via telematica”, si legge all’articolo 4 della Bozza.

LA PAUSA PUBBLICO-PRIVATO

La norma, inoltre, prevede anche un momento di pausa che separa l’incarico pubblico da quello privato.

Non possono svolgere l’attività di Lobby “durante il loro mandato e per un anno dalla sua cessazione” tutti i decisori pubblici che svolgono “incarichi di Governo nazionale e regionale, e per la sola durata del loro mandato in tutti gli altri casi”.

CONFINDUSTRIA E SINDACATI

Il Ddl, poi, esclude Confindustria e i sindacati dagli obblighi di trasparenza dettati dal testo.

“Le disposizioni della presente legge non si applicano all’attività di rappresentanza di interessi particolari svolta da enti pubblici, anche territoriali, o da associazioni o altri soggetti rappresentativi di enti pubblici, nonché dai partiti o movimenti politici, né alle attività svolte da esponenti di organizzazioni sindacali e imprenditoriali”, recita il testo della legge.

Qui la bozza del Disegno di legge sulle Lobby.

 

 

 

 

 

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