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Elena Basile ‘scaricata’ anche da Travaglio?

Basile Travaglio

Oggi sul Fatto quotidiano il direttore Marco Travaglio prende le distanze da un articolo firmato dall’ex ambasciatrice Basile, volto noto nelle scorse settimane e al centro di polemiche in tv

Dove è finita Elena Basile? Sui social c’è chi si chiede come mai l’ex ambasciatrice non sia stata invitata più in tv, nei talk show, a parlare di geopolitica, della guerra in Medio Oriente e di quella in Ucraina.

Definita un mix tra un ‘nuovo Orsini’ e un altro ‘caso Vannaci’, le presenze in tv di Elena Basile nelle scorse settimane, in particolare su La7, hanno fatto molto discutere media e social e, probabilmente, proprio le forti polemiche che ne erano scaturite, anche con riferimento alle riflessioni della stessa ex ambasciatrice, hanno inciso sulla sua assenza

Riflessioni che, in questo biennio, sono state ospitate – inizialmente sotto lo pseudonimo ‘Ipazia’ – sul Fatto quotidiano. Ma proprio le sue parole, le sue analisi e i suoi ragionamenti oggi hanno creato una frattura con il direttore Marco Travaglio, con una botta risposta sconfinato anche su X.

Il tutto nasce da uno dei consueti interventi dell’ex ambasciatrice sulle pagine del FQ. Il commento odierno dal titolo ‘La Nato spenga il fuoco prima che incendi tutto’ ha provocato la risposta proprio del direttore Travaglio a causa di alcune pesanti critiche rivolte alla professoressa Donatella Di Cesare, filosofa e editorialista anche per il Fatto quotidiano. L’ultimo intervento, firmato da Di Cesare, è dello scorso 2 novembre dal titolo ‘Perché non è pacifista la sinistra antisemita’.

COSA HA SCRITTO OGGI ELENA BASILE, LE CRITICHE A DONATELLA DI CESARE

Cosa ha scritto Elena Basile? Riportiamo alcuni estratti: “… È quindi evidente che l’Occidente è complice della carneficina in corso. La professoressa Di Cesare, che avevo imparato a stimare per alcuni suoi ragionamenti sulle cause storiche del conflitto in Ucraina, afferma che Israele non è una potenza occupante. Le folle che hanno occupato le piazze sotto la forte emozione della strage di Gaza sono antisemite. Ma l’antisemitismo colpì una comunità ebraica straordinariamente attiva e coesa che professava in Europa la sua religione e rappresentava una meravigliosa intellighenzia: era indirizzato agli ebrei come comunità religiosa ed etnica”.
(…)
“Dopo il 1967 in una parte dell’establishment israeliano – continua l’ex ambasciatrice – era popolare uno slogan: prendere quanta più terra possibile e non darla indietro. Ricorderei a Di Cesare che le manifestazioni per il cessate il fuoco e la protezione dei civili, se chiamano Israele potenza occupante, lo fanno in linea con le risoluzioni Onu mai applicate; e la denuncia di apartheid in Cisgiordania è elaborata dall’Onu e da altre organizzazioni umanitarie. Considerare antisemitismo la critica al genocidio attuato da Netanyahu e il contrasto a strategie israeliane che, dalla fine del processo di Oslo, hanno opposto l’illegalità e la violenza di Stato alla politica e alla diplomazia è un’atroce mistificazione. Queste posizioni non sono solo immorali, sono controproducenti. La giustificazione della violenza e dell’impunità di Israele alla lunga genera mostri”.

LA POSTILLA DI MARCO TRAVAGLIO CHE PRENDE LE DISTANZE

Il direttore del Fatto quotidiano, con una postilla prende le distanze dall’autrice dell’articolo: “Cara Elena, pubblico come sempre le tue riflessioni, anche quelle che non condivido (è sufficiente parlare di crimini di guerra senza scomodare i genocidi, che sono tutt’altra cosa). Ma nessuno, men che meno Di Cesare, ha mai giustificato errori e orrori del governo Netanyahu. E fino al pogrom di Hamas del 7 ottobre scorso, Israele non era potenza occupante a Gaza dal lontano 2005: dal 2006 governava Hamas. M. TRAV.”

LA REPLICA PICCATA DI BASILE SU X

L’ex ambasciatrice non vuole darla per vinta, e così su X pubblica la sua replica:
“Alla postilla di Marco Travaglio risponderei che: 1) i territori sono occupati (Onu) Gaza sottoposta a blocco; 2) convenzione per genocidio. Art 2 basta 1 parametro. Ne sono soddisfatti 3 a Gaza. Molti esperti giuridici concordano”.

Rimaniamo in attesa del prossimo round.

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