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Game over: il Covid ha infettato il gioco. Per lo Stato perdite per oltre 5 mld

Gioco

Un intero settore in ginocchio e un danno rilevante per l’erario

Il Covid-19 ha fatto passare agli italiani la voglia di giocare e tentare la fortuna. Tra la pandemia e le restrizioni che si sono susseguite, dal primo lockdown a oggi, con in mezzo la parentesi estiva, la serrata obbligata del comparto del gioco dura da 200 giorni, con perdite per miliardi per un settore che, lo ricordiamo, in questi anni aveva anche dovuto subire le bordate di Movimento 5 Stelle, da sempre ostile al comparto.

LA CRISI DEL MONDO DEL GIOCO D’AZZARDO IN NUMERI

Meno italiani con il “demone del gioco” si traducono probabilmente in un minor numero di persone che rischiano di scivolare nella ludopatia, ma anche in un “buco” per l’erario di 5 miliardi di euro. Secondo i dati del Conto riassuntivo del Tesoro riportati dalla testata di settore Agipronews, a causa dell’epidemia c’è stato un calo del 34% rispetto ai 14,8 miliardi di euro che erano stati incassati nel 2019.

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In totale, riporta il Ministero dell’Economia, gli incassi per entrate del bilancio dello Stato da lotto, lotterie ed altre attività di gioco superano i 9,8 miliardi di euro, di cui oltre 3,2 miliardi arrivano dal prelievo erariale sugli apparecchi, per i quali il calo è mostruoso, più che dimezzato: -51%. Ricordiamo infatti che bar e tabaccai sono rimasti aperti, ma le slot sono state spente. Ammontano a 5,9 miliardi i proventi del lotto (-22%), mentre 227 milioni arrivano da altre attività di gioco (-27%) e 313 milioni derivano dalla quota del 40% dell’imposta unica sui giochi di abilità e sui concorsi pronostici (+34,9%).

Altri 47,8 milioni arrivano dal diritto fisso erariale sui concorsi pronostici (-30,3%). Il nuovo anno, che per i giochi dovrebbe ripartire a pieno regime il 5 marzo, si presenta pieno di incertezze per il settore che ora dovrà fare i conti anche con il cambio di governo.

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Per questo il sottosegretario dell’Economia, con la delega ai giochi, Pier Paolo Baretta incontrando al Mef la rappresentanza delle donne imprenditrici del gioco legale che da giorni stanno manifestando ad oltranza davanti Montecitorio, ha promesso che porrà sulla scrivania dell’esecutivo di Mario Draghi il tema di un settore in difficoltà: «Nonostante le incertezze legate all’attuale situazione politica – ha spiegato il sottosegretario -, ho preso l’unico impegno che so di poter mantenere: mi farò portavoce con il nuovo Governo della necessità di dare vita a una riorganizzazione del settore, in grado di garantire il futuro di oltre 150 mila lavoratori». Inoltre il nuovo esecutivo avrà di fronte anche altri temi cari al comparto, quali quello delle concessioni, delle gare e del riordino della normativa oggi in stallo per la poca chiarezza tra le competenze statali e regionali.

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