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Gazzetta del Mezzogiorno, Michele Partipilo ai saluti

Legge Prepensionamento Lascia Partipilo

“La legge sul prepensionamento mi impedisce qualsiasi forma di collaborazione futura con la Gazzetta”, ha scritto nell’editoriale di congedo

Era il primo agosto dello scorso anno quando la Gazzetta del Mezzogiorno salutava i suoi lettori con un “Arrivederci” che sapeva di sconfitta momentanea e non di resa. “Nonostante i febbrili contatti delle ultime ore non è stato possibile individuare una soluzione che consentisse alla Gazzetta del Mezzogiorno di continuare le pubblicazioni. È per questo che trovate questa prima pagina così anomala. Scusateci, ma oggi riteniamo di essere noi – giornalisti e lavoratori della Gazzetta – la «notizia»”, si leggeva nel commiato.

L’autore di quell’articolo era Michele Partipilo, salito alla direzione del quotidiano pugliese il 15 maggio 2021 prendendo il posto di Giuseppe De Tomaso dopo tredici anni.

IL RITORNO DELLA GAZZETTA IN EDICOLA

La resa, in effetti, non si è concretizzata. Perché la Gazzetta del Mezzogiorno, nonostante anni difficili e il fallimento editoriale, è tornata in edicola il 19 febbraio 2022 con la direzione di Oscar Iarussi (nominato già a novembre 2021) e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che esultava: “è veramente una notizia bellissima”. Un nuovo capitolo della sua storia reso possibile dalla società Editrice del Mezzogiorno srl costituita dal gruppo Miccolis e dal gruppo Albanese.

PARTIPILO LASCIA

Oggi, però, la notizia è tornata ad essere interna. E cioè a riguardare la redazione: Michele Partipilo cessa il suo legame con la Gazzetta del Mezzogiorno. “Cari lettori, scusate se scrivo in prima persona. Non l’ho mai fatto poiché sono convinto che il giornalismo debba essere al servizio dei lettori e non dei giornalisti”, si legge nell’editoriale odierno.

“Per tutta la mia vita professionale ho seguito questo principio. Ci tenevo a dirvelo perché finisce il mio rapporto con la «Gazzetta», cui ho dato tutto e che tanto mi ha restituito. La legge sul prepensionamento mi impedisce qualsiasi forma di collaborazione futura con la «Gazzetta»”, continua Partipilo.

Che poi, tra ringraziamenti e ricordi, conclude: “Rubo qualche verso al poeta per salutarvi tutti, cari lettori e amici colleghi: «Abbiamo avuto qualche diverbio, è naturale. Ci siamo – ed è normale anche questo – odiati su più d’un punto, e frenati soltanto per cortesia. Ma, cos’importa. Sia come sia, torno a dirvi, e di cuore, grazie per l’ottima compagnia». Sono arrivato alla mia stazione, scendo qui”.

PESA LA LEGGE SUL PREPENSIONAMENTO

Nato a Bari nel 1961, Michele Partipilo studia filosofia all’Università e si forma giornalisticamente nella redazione pugliese de Il Tempo. A novembre del 1985 va alla Gazzetta del Mezzogiorno agli ordini dell’allora direttore Giacovazzo. Nel 1987 si laurea, si sposa e diventa giornalista professionista.

La sua carriera coincide in toto con la Gazzetta, prima nella redazione province e poi in quella degli esteri. Gli incarichi e l’esperienza accumulata sono enormi. Nel mezzo, dal 1995 dirige per dodici anni l’Ordine dei giornalisti della Puglia e poi entra nel Consiglio nazionale, quindi nel Comitato esecutivo  e infine nell’Osservatorio di deontologia.

La decisione di lasciare la Gazzetta è, oggi, una scelta obbligata sulla base della legge sul prepensionamento. Secondo la quale con 35 anni di contributi, anziché 38, è prevista l’uscita dal lavoro per i poligrafici dipendenti di imprese editoriali in crisi dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2023. Imprese stampatrici di giornali quotidiani e di periodici e di imprese editrici di giornali quotidiani, di periodici e di agenzie di stampa a diffusione nazionale, che, appunto, hanno presentato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel periodo di cui sopra piani di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale.

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