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Governo Draghi, cosa dicono Orlando, Taverna, Salvini

Governo Draghi

Festeggiano i mercati, ma non la politica. Non tutti i leader amano l’idea di un governo Draghi

Una notte non è bastata per far sedimentare la polvere sollevata ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando ha sorpreso tutti scagliando nello stagno della politica italiana il nome, di peso, di Mario Draghi. Pare che i più, tanto nella maggioranza quanto all’opposizione, fossero convinti che ci sarebbe stato un secondo giro di Consultazioni a opera di Roberto Fico, nel tentativo di ricomporre i cocci del governo Conte. La decisione del Colle di accelerare, archiviando ogni esperimento politico a favore di un tecnico, in apparenza piace un po’ a tutti, ma nei fatti sembra non convincere nessuno, tanto più chi fino a ieri faceva parte della maggioranza sfasciata da Matteo Renzi. Ecco allora i commenti dei principali esponenti del mondo della politica.

IL GOVERNO DRAGHI NON PIACE A TUTTI (MA IN POCHI LO AMMETTONO)

«Stamani ci troveremo con il centrodestra. Se la stagione di Conte e Casalino è stata archiviata è anche grazie al fatto che il centrodestra non si è sfaldato, si è mosso compatto e non si fatto attrarre dalle sirene». Lo ha detto Matteo Salvini a Omnibus, lasciando intendere che preferisce, al momento, restare alla finestra. Quindi il leader della Lega ha aggiunto: «Si apre una nuova fase. Non abbiamo pregiudizi nei confronti di Draghi. Vogliamo parlare di taglio di tasse e apertura dei cantieri con la prospettiva del voto. Voterà mezza Europa e lo faranno tante città italiane per cui la democrazia non può essere sospesa in questi mesi. Ma non sprechiamo questi mesi».

Sul fronte opposto Giorgia Meloni: «Il Presidente valuta più opportuno rischiare un governo che per due anni avrà molte difficoltà a trovare soluzioni efficaci per gli italiani. Noi, invece, pensiamo sia decisamente meglio dare la possibilità agli italiani di votare, per avere una maggioranza coesa e forte».

«Più Europa è pronta a sostenere Mario Draghi: serve autorevolezza e competenza per gestire la campagna vaccinale e il Next Generation Eu. Anche il riscontro positivo dei mercati rappresenta un patrimonio che l’Italia di oggi non deve sprecare. Ora si lavori a una maggioranza Draghi», è quanto scritto su Twitter dal segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

LA MAGGIORANZA SI SPACCA ANCHE SUL GOVERNO DRAGHI

Esulta Matteo Renzi, riuscito nell’intento di archiviare Giuseppe Conte: «Ora è il momento dei costruttori. Ora tutte le persone di buona volontà devono accogliere l’appello del Presidente Mattarella e sostenere il governo di Mario Draghi. Ora è il tempo della sobrietà. Zero polemiche, Viva l’Italia».

«Mi pare molto difficile sostenere un governo di questo tipo» ha detto invece Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e parlamentare di Liberi e Uguali, ad Agorà, chiamato a commentare il nuovo, futuribile, governo Draghi.

Più pragmatico il vicesegretario dem Andrea Orlando: «Non basta dire “è arrivato Draghi, viva Draghi”, bisogna dare una mano a Draghi perché può sembrare che la forza del nome possa risolvere i problemi ma è fuorviante perché per far nascere un governo c’è l’esigenza di una convergenza di forze sul programma per il Recovery, ma anche serve una grande capacità di sintonia con il paese per evitare che il rischio di una crisi economiche e sociale che crei una rottura. Bisogna evitare gli errori del passato». Così il numero 2 del Pd a Radio Immagina.

Voterà convintamente la fiducia a un governo Draghi il transfugo Emilio Carelli, volto noto di Mediaset e Sky che ieri ha lasciato, dopo circa tre anni di militanza, i 5 Stelle: «naturalmente, per senso di responsabilità nei confronti del Paese, voterò sì. Vorrei aprire uno spazio nel centro moderato, una casa europeista».

Su tutte le furie gli ex compagni di partito di Carelli. «Ringraziamo il Presidente Mattarella per aver pazientemente guidato questa grave e insensata crisi, ma ribadiamo che non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi. A questo punto, riteniamo che l’unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate. I cittadini devono poter scegliere chi dovrà risollevare le sorti di questo nostro Paese. Noi siamo pronti». A scriverlo sulla sua pagina Facebook è la senatrice del MoVimento 5 Stelle Paola Taverna, vice presidente del Senato.

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