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Governo Draghi, incassato il sì su Rousseau, che succede ora?

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Con il sì della base grillina all’adesione del Movimento 5 Stelle al governo Draghi, la domanda sulle labbra di tutti è: che succede ora?

Governo Draghi ai blocchi di partenza. Dopo aver superato in scioltezza il possibile inciampo su Rousseau (partita vinta 60 a 40, ma una eventuale scissione di M5S non sarà comunque un problema per la tenuta del neo esecutivo, data la maggioranza così vasta), il presidente del Consiglio incaricato dovrebbe accelerare con uno sprint finale per la formazione dell’atteso “dream team”. Insomma, il governo Draghi sta per nascere, che succede ora?

LA ROADMAP PER LA FORMAZIONE DELL’ESECUTIVO

Con il sì della base grillina all’adesione del Movimento 5 Stelle al governo Draghi, la domanda sulle labbra di tutti è: che succede ora? La strada pare segnata e pure in discesa. E nulla esclude che l’ex numero 1 di Bankitalia e BCE non sorprenda tutti presentando prima del tempo la composizione della sua squadra, che, apprende Policy Maker, Mario Draghi avrebbe già in gran parte finalizzato, lasciando vuote solo alcune caselline strategiche, tra cui forse proprio quella del Ministero per la transizione ecologica, in attesa dei risultati della piattaforma telematica grillina.

GOVERNO DRAGHI, CHE SUCCEDE ORA?

La squadra di governo, ha rivelato una fonte a Policy Maker, sarebbe già stata in gran parte completata tra martedì e mercoledì pescando tra le persone che godono della massima stima dell’economista. Si profilerebbe un esecutivo quindi con diversi volti tecnici, ormai è quasi certo. Ma questo non vuol dire che sarà totalmente tecnico, anzi. La composizione mista è quella maggiormente quotata e i buchi da riempire sarebbero quelli da concordare con l’ultimo a essere ufficialmente entrato nella maggioranza: Movimento 5 Stelle. L’accelerazione nella formulazione del team nel pomeriggio di ieri, quando Draghi ha fatto ritorno a Roma da Città della Pieve. Probabilmente maturata nei suoi vecchi uffici di Bankitalia, dopo un rapido consulto con amici e colleghi.

Una accelerazione che dovrebbe consentire di sciogliere la riserva già quest’oggi e, se così fosse, permetterebbe di arrivare al giuramento sabato o, al più tardi, domenica. Sarà peraltro un giuramento con le mascherine, ovviamente, persino nelle foto ufficiali, un unicum nella storia repubblicana. E non sarà il solo elemento innovativo, perché sarà la prima cerimonia di formazione di un esecutivo totalmente in streaming, con i ministri in presenza (niente giuramento via Zoom, insomma) e i giornalisti collegati al canale Youtube del Quirinale.

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