skip to Main Content

Governo lavora al riordino dei Ministeri. La bozza del DL

Sviluppo Economico Ministeri

Il Governo potrebbe  istituire un Comitato interministeriale per il Made in Italy nel mondo (Cimim). Novità anche per il Cite e il Comitato interministeriale per le politiche del mare (Cipom)

È pronta per l’approdo in Consiglio dei ministri – non necessariamente quello previsto oggi – la bozza di decreto legge contenente il riordino dei ministeri del governo Meloni. Sono già note le novità semantiche dei dicasteri con il ministero dello Sviluppo economico che diventa ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Mipaaf che si trasforma nel ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Mite che diventa ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e il Mims che torna alla sua dizione originaria di ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Ma andiamo con ordine.

I NUOVI MINISTERI

Da quanto emerge dalla bozza di decreto visionata da Energia Oltre, il Mimi, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, “contribuisce a definire le strategie e i progetti per la valorizzazione, la tutela e la promozione del Made in Italy nel mondo, ferme restando le competenze del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e del Ministero dell’economia e delle finanze”, mentre al Masaf (Ministero dell’Agricoltura) sono “altresì attribuiti al ministero le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di tutela della sovranità alimentare, garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari, il sostegno della filiera agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, il coordinamento delle politiche di gestione delle risorse ittiche marine, la produzione di cibo di qualità, la cura e la valorizzazione dell’ambiente e delle aree rurali, la promozione delle produzioni agroalimentari nazionali sui mercati internazionali”.

Al Mase (Ministero dell’Ambiente) vengono introdotte infine “l’individuazione e attuazione delle misure atte a garantire la sicurezza, la flessibilità e la continuità degli approvvigionamenti di energia”.

SI VALUTA CREAZIONE DEL COMITATO INTERMINISTERIALE PER IL MADE IN ITALY NEL MONDO

In corso di valutazione, invece, l’istituzione di un Comitato interministeriale per il Made in Italy nel mondo (Cimim) che avrebbe il compito di “indirizzare e coordinare le strategie in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese italiane, al fine di valorizzare il Made in Italy nel mondo”. Composto dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dal Ministro delle Imprese e del made in Italy, che lo co-presiedono, e dal Ministro dell’economia e delle finanze “al Comitato possono partecipare altri Ministri aventi competenza nelle materie poste all’ordine del giorno nonché, quando si trattano argomenti che interessano le regioni e le province autonome, il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome o un presidente di regione o di provincia autonoma da lui delegato”.

LE NOVITA’ SUL CITE

Novità dovrebbero arrivare anche per quanto riguarda il Cite, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica. “Il CITE è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, che può delegare il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica ovvero, qualora si tratti di materia concernente la politica industriale, il Ministro delle imprese e del made in Italy. Il Comitato è composto dai Ministri dell’ambiente e della sicurezza energetica, delle imprese e del made in Italy, dell’economia e delle finanze, delle infrastrutture e dei trasporti, del lavoro e delle politiche sociali e dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Ad esso partecipano, altresì, gli altri Ministri o loro delegati aventi competenza nelle materie oggetto dei provvedimenti e delle tematiche poste all’ordine del giorno”, precisa la bozza introducendo di fatto le novità dei nuovi ministeri. Per poi precisare che il Piano per la transizione ecologica assumerà anche la dizione di piano “per la sicurezza energetica”.

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LE POLITICHE DEL MARE (CIPOM)

Per quanto riguarda invece il coordinamento delle politiche del mare si prevede l’istituzione di un Comitato interministeriale per le politiche del mare (Cipom) presso la presidenza del Consiglio dei ministri con il compito di “assicurare il coordinamento e la definizione degli indirizzi strategici delle politiche del mare”. Il Presidente del Consiglio dei ministri coordina, indirizza e promuove l’azione del Governo mentre il Comitato ha il compito di elaborare un Piano per il mare con cadenza triennale per quanto riguarda “tutela e valorizzazione delle risorsa mare dal punto di vista ecologico, ambientale, logistico, economico”, “valorizzazione economica del mare con particolare riferimento all’archeologia marittima, al turismo, alle iniziative a favore della pesca e dell’acquacoltura e dello sfruttamento delle risorse energetiche”, “valorizzazione delle vie del mare e sviluppo del sistema portuale”, “promozione e coordinamento delle politiche volte al miglioramento la continuità territoriale da e per le isole” “promozione del sistema-mare nazionale a livello internazionale”, “valorizzazione del demanio marittimo”.

BOZZA DECRETO MINISTERI

 

Articolo pubblicato su Energia Oltre. 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top