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Il caso Bari sarà un boomerang per il centrodestra?
Il Pd e tutto il centrosinistra si compatta intorno al sindaco di Bari e presidente Anci Decaro. Il ministro Piantedosi al momento solo a difendere la linea
“Io capisco l’amarezza del sindaco di Bari. Il nostro governo da quando si è insediato ha già sciolto 15 Comuni in prevalenza di centrodestra. Questo governo ha dichiarato guerra alle mafie non certo agli amministratori locali”, queste le parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato dal Tg1 dopo le polemiche sull’accesso agli atti al Comune di Bari.
Per la serie excusatio non petita, accusatio manifesta, la decisione del Viminale di avviare una commissione ispettiva nel capoluogo pugliese, per verificare eventuali infiltrazioni della criminalità nell’amministrazione comunale e nelle aziende municipalizzate, rischia di ritorcersi contro il Governo.
Il punto è che Antonio Decaro non solo è uno dei big del Partito democratico, sindaco delle più importanti città d’Italia, non solo del Sud, ma è anche il presidente dell’Anci. E inevitabilmente, a pochi mesi dalle elezioni amministrative proprio nel capoluogo pugliese (e anche in altre città della regione), il centrosinistra (ma anche l’opinione pubblica) ha gioco facile a interpretare la decisione del Viminale come una mossa più politica più che istituzionale.
Con il paradosso che rischia di aprirsi proprio uno scontro istituzionale, basta leggere le numerose attestazioni di stima e solidarietà che stanno arrivando da vari sindaci d’Italia, ovviamente di centrosinistra, e – allo stesso tempo – si offre l’assist al Pd e a tutta l’opposizione di ricompattarsi (inclusi i calendiani) e di usare politicamente questo tema a proprio vantaggio. Non a caso a parte i politici locali, il sottosegretario pugliese Sisto, nessuno dei big del centrodestra al momento si sta stracciando le vesti a sostegno di Piantedosi.
DECARO IN LACRIME: “SOSPETTI DI MAFIA AL COMUNE? RINUNCIO ALLA SCORTA”
Il sindaco Decaro, molto stimato trasversalmente, ovviamente ha reagito con forza alla decisione del Viminale: “Se c’è anche un solo sospetto di infiltrazione della criminalità nel comune di Bari io rinuncio alla scorta. Non posso essere sindaco antimafia e avere la commissione di accesso in comune. (…) Vedo dichiarazioni del centrodestra da giorni. Come Savastano in Gomorra alcuni di loro hanno scritto andiamo a riprenderci la città”. “C’è gente – ha aggiunto – che vuole affossare Bari perché è cresciuta, ci sono i turisti, sono aumentati i posti di lavoro. Gli dà fastidio perché ci siamo noi al potere. Che gliene frega ai parlamentari col loro stipendio se ci sono i disoccupati”.
DURO EMILIANO: “PIANTEDOSI INDEBOLISCE DECARO”
Duro anche il governatore pugliese Michele Emiliano: “il ministro indebolisce Decaro, ora è in pericolo. Già è sotto scorta; i mafiosi sono rapidissimi nel capire le cose. (…) La Direzione distrettuale antimafia ha più volte detto che il Comune di Bari, ed in particolare il sindaco Decaro sono stati essenziali – ha aggiunto – per la reazione di tutta la città verso le associazioni mafiose. Un lavoro iniziato nel 2004 quando era sindaco io. Nel 2011 feci una denuncia alla Procura della Repubblica di Bari per alcune infiltrazioni possibili proprio nell’Amtab. Quindi la Procura di Bari ha indagato su queste cose, poi non so cosa abbia trovato, perché queste sono cose complesse”.
“La vicenda è singolare. I deputati del centrodestra impegnati nella campagna elettorale nel tentativo, diciamo vano, di sconfiggere il sindaco Decaro e i candidati che metteremo in campo per le primarie, si fanno una bella fotografia con il ministro dell’Interno, al quale stanno rompendo le scatole dalla mattina alla sera perchè pensano che l’unico sistema per tentare di vincere le elezioni a Bari sia quello di mestare un po’ nel torbido. Il ministro, probabilmente, assieme al prefetto – ha concluso il governatore -, sono investiti da una tempesta di frustrazione elettorale molto forte. Ritengo che si poteva tranquillamente rinviare l’inizio dell’ispezione a dopo le elezioni. Non c’è nessuna urgenza di farlo”.