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Il centrodestra si spacca su Draghi. Berlusconi corre a incontrarlo

centrodestra draghi

Salvini resta indeciso ma chiarisce: o noi o i 5 Stelle; Meloni vuole il voto; Berlusconi corre a incontrare il premier incaricato. La compattezza del centrodestra messa in seria difficoltà da Draghi

Consultazioni divise e non poteva essere altrimenti. Il centrodestra, che aveva tenuto compatta la propria compagine a fatica già durante le consultazioni fichiane pare avere una gran voglia di entrare nel nuovo esecutivo. E se al primo giro, quello per un ipotetico Conte III, era riuscito a serrare i ranghi solo ricorrendo a continue riunioni giornaliere (la fiducia tra gli alleati non è ai massimi storici), sul nome di Mario Draghi sembra destinato a spaccarsi.

LE VARIEGATE POSIZIONI DEL CENTRODESTRA SU DRAGHI

Anche la Lega dovrà ponderare molto bene le proprie mosse, visto che Draghi piace a una parte del partito e, soprattutto, agli imprenditori del Nord e a tutta Confindustria: se non facesse parte del nuovo esecutivo rischierebbe di consegnare quell’importante parte di elettorato che fu di Berlusconi nuovamente a Forza Italia. “Draghi è un fuoriclasse come Ronaldo. Uno come lui non può stare in panchina”, ha detto il vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti. Più netto però Matteo Salvini: “Draghi dovrà scegliere tra le richieste di Grillo e quelle nostre che sono il contrario. Meno tasse o più tasse. Noi siamo liberi. Meno tasse e meno burocrazia”. Si crea così il paradosso secondo cui l’ex ministro dell’Interno non si fa problemi a condividere l’esecutivo Draghi col PD ma lo imbarazza la presenza degli ex alleati di governo grillini.

FORZA ITALIA NON RIESCE A NASCONDERE L’ENTUSIASMO

Esultano i forzisti, con Silvio Berlusconi che dovrebbe incontrare personalmente Draghi quando sarà il turno di Forza Italia. Un’ipotesi di spaccatura del centrodestra di fronte a un eventuale governo Draghi comunque “è prematura, vedremo cosa accadrà domani e negli incontri successivi di Draghi”, ha provato a rassicurare il numero 2 del partito, Antonio Tajani, che ha aggiunto: “Noi lavoriamo per l’unità del centrodestra e riteniamo non si possa chiudere assolutamente la porta a Draghi. Del resto questo va nella direzione delle indicazioni che tutto il centrodestra ha detto a Mattarella. Noi, coerenti con quanto detto a Mattarella, ci auguriamo che il centrodestra possa continuare a lavorare coeso”.

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“Non mi sorprende che il Presidente Berlusconi, approvando la scelta del Presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo, abbia oggi confermato la direzione che Forza Italia ha indicato da settimane”, ha scritto in una nota il vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, Nazario Pagano. Tenta di ricompattare il centrodestra attorno a Draghi la capogruppo alla Camera Maria Stella Gelmini: “Il centrodestra è unito e lo sarà anche in futuro. Insieme governiamo tante regioni e dai vertici della nostra coalizione escono sempre comunicazioni condivise. Ciò non toglie che siamo una coalizione, non siamo un partito unico”.

 


Ma non vuole sentire ragioni Giorgia Meloni, anche a rischio di restare isolata: “Sarò chiara. Non c’è alcuna possibilità di una partecipazione o un sostegno da parte di Fratelli d’Italia al governo Draghi. Gli italiani hanno il diritto di votare. Continuiamo a lavorare per tenere il Centrodestra unito e portare gli italiani alle elezioni. Fatevene una ragione”, così la numero 1 di FdI ieri sui social.

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