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Chi ha voluto salvare la premier scaricando l’ambasciatore Talò

Talò

Il colpo di scena lo comunica la stessa Meloni: l’ambasciatore Talò si è dimesso dopo le polemiche sullo scherzo telefonico ai danni dalla premier italiana. Così Palazzo Chigi prova a salvare l’immagine e a mettere il silenziatore sul caso

“L’ambasciatore Francesco Talò questa mattina ha rassegnato le dimissioni”. E’ la notizia che Giorgia Meloni dà in diretta ai giornalisti nel corso della conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. Cade dunque la testa del consigliere diplomatico della premier vittima dello scherzo telefonico di due comici russi che ha messo in forte imbarazzo la stessa Meloni e tutta la Presidenza del Consiglio.

MELONI: “SUPERFICIALITA’ DA PARTE DEL MIO UFFICIO DIPLOMATICO”

“Verso la fine della telefonata ho avuto un dubbio” che fosse uno scherzo, ha raccontato ai giornalisti Meloni. “L’ho segnalato al mio ufficio diplomatico e credo che lì ci sia stata una superficialità nel procedere alle verifiche in maniera seria. Questa vicenda non è stata gestita bene. Ed è il motivo per cui questa mattina il mio consigliere diplomatico, Francesco Talò, si è dimesso, e lo ringrazio”.

La premier ha spiegato anche perché non siano stati avvisati i servizi segreti una volta resosi conto che qualcosa non andava. “Segnalai (all’ufficio diplomatico, ndr) che qualcosa non funzionava e le verifiche non sono state fatte bene. A me – ha puntualizzato – non è tornato un alert (su eventuali rischi dovuti alla telefonata, ndr) e questo non mi ha consentito di muovermi. Questa è forse la cosa che considero più superficiale”.

“L’AMBASCIATORE TALÒ SI E’ ASSUNTO LA RESPONSABILITA’ COME CAPO UFFICIO”

“Una vicenda non gestita bene, l’ambasciatore si è assunto la responsabilità come capo ufficio”, ha ribadito poi Giorgia Meloni. Quest’ultimo passaggio riapre il tema che l’ambasciatore Talò abbia pagato da solo (al momento) per una gestione non perfettamente lineare al protocollo di sicurezza che ha probabilmente riguardato altri membri dello staff dell’Ufficio diplomatico, con gli occhi puntati sulla delegata per l’Africa Lucia Pasqualini.

MELONI SCARICA TALÒ PER PROVARE A METTERE IL SILENZIATORE SULLA VICENDA

La catena dei vari passaggi interni sembra però aver riguardato anche altri uffici, dalla segreteria particolare coordinata da Patrizia Scurti alla segreteria dello stesso Ufficio diplomatico. Con le dimissioni di Talò, scaricato senza mezzi termini dalla premier, Palazzo Chigi cerca così di mettere il silenziatore su una vicenda che forte imbarazzo ha creato anche a livello internazionale e, probabilmente, prova  a mettere una pietra sopra sui nuovi pettegolezzi e le nuove ricostruzioni, come quelle odierne sui giornali, che avrebbero potuto magari travolgere altri uffici al primo piano della Presidenza del Consiglio, quelli più vicini alla stessa Meloni.

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