skip to Main Content

Legge sulle lobby: la data da segnare in rosso è il 20 dicembre

Legge Sulle Lobby Europeisti PIANO Audizioni Informali

La legge sulle lobby sta per approdare nell’aula della Camera: tra le novità, un periodo di raffreddamento che separa l’incarico pubblico da quello privato per evitare le ‘porte girevoli’ e un registro dei portatori di interesse. Ma non mancano le polemiche

I lobbysti non troveranno sotto l’albero di Natale l’agognata legge sulle lobby, quella che ci chiede l’Europa e che, soprattutto, dovrebbe parificarci al resto del mondo. Ma verso la fine dell’anno il ddl compirà comunque un piccolo-grande passo avanti, arrivando nella settimana del 20 dicembre alla Camera.

Il testo, che nasce da 3 diverse proposte, tutte ante-pandemia, ha già avuto modo di spaccare la maggioranza di Governo in Commissione. Nella seduta del 30 novembre, sul divieto per i politici di esercitare attività di lobbying per un congruo periodo di tempo dopo la fine del loro mandato, Italia Viva, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia si sono espressi per ridurlo, nonostante il governo, con il sottosegretario Deborah Bergamini avesse dato parere positivo. Risultato: i tre anni originari si sono ridotti a uno solo. “Ma è comunque un passo avanti”, ha commentato Giuseppe Brescia, esponente dei 5 stelle e presidente della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, “considerato che prima di questo testo non ce ne erano altri a normare la materia”. L’intercapedine temporale dovrebbe servire a rallentare il cosiddetto meccanismo delle “porte girevoli”.

Leggi anche: Ddl lobby, solo sette emendamenti da approvare. Parla Fregolent

Ma non è il solo intervento operato in Commissione sui testi originari: il periodo di raffreddamento era stato infatti previsto per i membri del Parlamento e del Governo, comprendendo pure i presidenti, gli assessori e i consiglieri regionali, gli amministratori di città con più di 300mila abitanti e i membri delle autorità indipendenti, inclusa la Banca d’Italia. Nel nuovo testo, l’interludio vale esclusivamente per gli ex membri di governo nazionale e regionale, mentre non esiste per i parlamentari e tutti gli altri soggetti che non possono condurre attività di lobbying solo durante il mandato parlamentare.

Tra le altre novità attese all’interno della legge sulle lobby l’introduzione del registro dei lobbisti, che comprenderà enti, società e associazioni che vogliano intrattenere rapporti con esponenti istituzionali e l’onere di riportare le incontri e attività tra decisori politici e portatori di interesse in agenda, mettendo a disposizione una sintesi del contenuto.  Anche qui, però, non sono mancate le polemiche: alla fine, infatti Confindustria e sindacati sono stati lasciati fuori. Questo significa, dunque, che potranno continuare ad avere rapporti con i politici e i componenti dell’esecutivo senza doverne rendere conto e senza lasciare traccia.  La denuncia arriva in particolare dalle 32 associazioni che fanno parte della rete Lobbying for Change che continuano a sostenere che il provvedimento necessiti di modifiche e correzioni. Ora vedremo cosa accadrà quando il testo verrà esaminato alla Camera.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top