skip to Main Content

Chi è Marco Lombardo, il senatore di Azione che ha svelato un discorso scritto da ChatGPT

Marco Lombardo Senatore Azione In SENATO

“L’intelligenza artificiale può migliorare la nostra vita quotidiana, ma come possiamo garantire che non crei nuove disuguaglianze e divisioni nella società?” ha chiesto stamani in Senato Lombardo

L’intelligenza artificiale sbarca in Parlamento, più precisamente in Senato.

Tutti i dettagli.

CHE COSA E’ SUCCESSO STAMATTINA IN SENATO

“Gentile Presidente, onorevoli colleghi, vorrei attirare un momento la vostra attenzione su un evento che per certi versi è storico di questa attività parlamentare. L’intervento che avete appena ascoltato non è mio. A dire il vero non è il prodotto nemmeno dell’intelligenza umana; è il prodotto di un algoritmo di intelligenza artificiale Chat GPT-4 ed è stato validato in collaborazione con una società di engineering che si occupa di intelligenza artificiale e di transizione digitale. Quanti di noi oggi sono in grado di distinguere un testo prodotto dall’intelligenza umana e un flusso di pensieri, in ambito tecnico si chiama chain of thought, prodotto da un algoritmo di intelligenza artificiale?”.

Con questo commento a margine del suo intervento, il senatore del Terzo Polo Marco Lombardo ha svelato di aver letto non parole sue ma prodotte dall’intelligenza artificiale durante la seduta mattutina di oggi a Palazzo Madama dove si discuteva il disegno di legge n. 108-376-B sugli accordi Italia-Svizzera.

“Questo intervento – ha proseguito Lombardo – vuole essere una provocazione per aprire un dibattito pubblico serio in Italia, al di là delle mode del momento, per analizzare le implicazioni etiche, economiche e sociali dell’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale. La crescita dell’intelligenza artificiale è impressionante e può comportare grandi opportunità in settore economici strategici e nel progresso scientifico, ma può comportare anche rischi per un utilizzo improprio e manipolativo nella diffusione di informazioni errate o nell’alterazione dei processi decisionali”.

“Concludo l’intervento – ha chiuso quindi il senatore – sottolineando l’importanza di un approccio equilibrato e consapevole nei confronti dell’innovazione tecnologica che consideri sia l’opportunità che i rischi legati all’impiego dell’intelligenza artificiale affinché la tecnologia sia al servizio dell’uomo e del bene comune e non costituisca una minaccia per la nostra democrazia”.

IL DISCORSO INTEGRALE SCRITTO DA CHATGPT E SVELATO IN SENATO

Ecco di seguito il discorso pronunciato dal senatore Lombardo, poi rivelatosi esser stato prodotto dall’intelligenza artificiale.

“Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi siamo qui per discutere un provvedimento di fondamentale importanza per migliaia di lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine tra Italia e Svizzera. Per troppo tempo, questi lavoratori e queste aree hanno dovuto confrontarsi con un sistema giuridico e fiscale antiquato e inadeguato, che non solo rendeva difficile la vita quotidiana di tante persone, ma rappresentava anche un ostacolo allo sviluppo economico e alla cooperazione tra i due Paesi. Finalmente, grazie a questo disegno di legge, siamo in grado di apportare le necessarie modifiche e modernizzazioni a questo sistema.

Ma cosa significa concretamente questo provvedimento per i lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine? Innanzitutto, stabilisce un nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera che, oltre ad adeguarsi alle esigenze del XXI secolo, garantisce un trattamento più equo e corretto per tutti i lavoratori coinvolti. In particolare, si prevede un aumento delle franchigie da 7.500 a 10.000 euro, un aspetto fondamentale per garantire condizioni più favorevoli per i nuovi lavoratori transfrontalieri. Inoltre, il provvedimento assicura la stabilizzazione delle risorse finanziarie destinate ai Comuni di frontiera, pari a circa 89 milioni di euro, fondamentali per garantire la qualità dei servizi e delle opportunità offerte a imprese e famiglie residenti in questi territori.

A tal proposito, è importante sottolineare l’istituzione di un fondo per lo sviluppo socio-economico e infrastrutturale, che partirà da una dotazione iniziale di 1,66 milioni di euro, per arrivare, nel 2045, a oltre 220 milioni di euro, destinati a promuovere lo sviluppo infrastrutturale e a colmare il gap tra le imprese locali e quelle di confine. Tuttavia, non possiamo ignorare una questione ancora irrisolta: il telelavoro. Nonostante gli impegni assunti dal ministro Giorgetti, questo tema rimane ancora in sospeso, mettendo in difficoltà l’organizzazione della vita di molte persone, in particolare donne. In una società che tende ancora a ripartire in modo iniquo le responsabilità familiari e domestiche, le donne si trovano spesso a dover bilanciare impegni lavorativi e compiti familiari, con un impatto negativo sulla loro carriera, sul loro benessere e sulla parità di genere nel mondo del lavoro.

Il telelavoro non rappresenta quindi un’opportunità concreta per ridurre questo divario, favorendo una migliore partecipazione delle stesse al mercato del lavoro e una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata? Il telelavoro è infatti sinonimo di flessibilità oraria e di possibilità di gestire in maniera più efficiente le proprie responsabilità familiari, rappresentando una grande opportunità, ma affinché il suo potenziale si traduca in benefici concreti è necessario un impegno collettivo e una visione lungimirante da parte di istituzioni, datori di lavoro e lavoratori.

       – Leggi anche: “Non avremo un centrosinistra unito nemmeno alle europee del 2024”. Parla il prof. Vassallo

Come potremmo poi non considerare l’impatto ambientale? Viviamo in un’epoca in cui i cambiamenti climatici rappresentano una grave minaccia al nostro pianeta e alle generazioni future. In questo contesto il lavoro può offrire un contributo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra e al contenimento del riscaldamento globale. La diminuzione degli spostamenti quotidiani casa-lavoro contribuisce non solo alla riduzione della congestione del traffico e dell’inquinamento atmosferico, ma anche al miglioramento della qualità dell’aria nelle nostre città.

Di fronte a questa opportunità non possiamo permetterci di ignorare il potenziale del telelavoro e dobbiamo lavorare insieme per creare le condizioni affinché questa modalità di lavoro diventi la norma e non l’eccezione.

Ma come possiamo affrontare queste questioni in modo efficace e sostenibile? È fondamentale che il Governo collabori a stretto contatto con le controparti svizzere e con le parti sociali al fine di individuare soluzioni condivise per il telelavoro. Questo processo potrebbe includere la definizione di regole chiare e trasparenti in materia di orari di lavoro, responsabilità, diritti e obblighi dei lavoratori e dei datori di lavoro nonché la garanzia di un adeguato sostegno tecnologico e infrastrutturale per agevolare il lavoro da casa.

In conclusione, affrontare la questione del telelavoro per i lavoratori transfrontalieri tra Italia e Svizzera è di fondamentale importanza per garantire un futuro migliore e più equo per tutti i lavoratori coinvolti nonché per sostenere lo sviluppo socioeconomico nei territori di confine.

Chiediamo al Governo di dare seguito a questo impegno e di trovare soluzioni adeguate al più presto. Nonostante l’attuale mancanza di una soluzione adeguata per il telelavoro, il provvedimento di cui discutiamo oggi rappresenta un traguardo importante per i lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine tra Italia e Svizzera.

CHI E’ MARCO LOMBARDO

Segretario di Azione a Bologna e membro della Segreteria Nazionale di Azione, Lombardo è stato Assessore al Lavoro del Comune di Bologna.

Ecco il suo profilo dal sito ufficiale del senatore.

Sono nato a Locri il 2 gennaio del 1981, ma il mio vero luogo natìo è Martone, uno straordinario paesino di 500 abitanti in provincia di Reggio Calabria. Sono calabrese di nascita,bolognese di adozione, europeo per convinzione: ho vissuto e studiato a Reggio fino all’età di 18 anni per poi trasferirmi a Bologna, dove attualmente vivo e lavoro.

Nel mio percorso di formazione professionale ho sempre seguito due passioni: il diritto e l’Europa.

Laurea con 110 cum laude in Giurisprudenza (2004), Master per Giuristi Internazionali (2005), Avvocato (dal 2007), ho conseguito il doppio titolo di Dottore di ricerca in diritto dell’Unione europea presso l’Università di Bologna e l’Université de Strasbourg nel 2010.

Ho collaborato dal 2007 al 2012 con il C.I.R.D.E. – Il Centro interdipartimentale di ricerca sul diritto dell’Unione Europea – per diffondere la conoscenza e lo studio del diritto dell’Unione europea. Ho lavorato come assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna (2010-2012).

Ho insegnato in Cina (dal 2009 al 2012) presso la China University of Political Science and Law (CUPL) e la China – EU law School (CESL). Ho svolto incarichi di docenza al Master for International Lawyers  (2008-2011), al Master in ‘Development, Innovation and Change’ (2010/2012) al Master in ‘Progetti di Finanziamenti e Fondi europei’ (dal 2014 ad oggi) ed in vari corsi sull’euro-progettazione.

Attualmente insegno nel corso di ‘Diritto dell’Unione europea’ al Master per Relazioni Internazionali dell’Università Alma Mater di Bologna (dal 2008 ad oggi).

Pur nutrendo sin da piccolo la ‘vocazione‘ per la politica ho cominciato ad affacciarmi a questo mondo solo nel 2009 nella convinzione che, per essere libero e indipendente, fosse necessario prima costruirsi un autonomo percorso formativo e professionale.

Sono un ‘nativo del PD’: ho iniziato a muovere i primi passi ‘reali‘ nel circolo sotto casa, il Circolo di San Donato Centro (divenendone membro del Comitato direttivo nel 2009) e ‘virtuali‘ sul web, collaborando con la community di ‘Insieme per il PD‘ per la quale, il 19 giugno del 2011, ho organizzato a Bologna il meeting nazionale dal titolo: ‘Voltiamo pagina‘.

Nel 2012 sono stato nominato nella segreteria provincialedel PD di Bologna, prima, come responsabile ‘Europa e Relazioni internazionali’ e, dopo, con le deleghe alla comunicazione, energia ed ambiente. Il 30 Agosto del 2012 ho fondato il primo Circolo on-line d’Italia .

Nel Novembre del 2013 sono stato confermato nella Segreteria provinciale del PD di Bologna come Responsabile del Programma, responsabile ‘Europa e le Relazioni internazionali’ e responsabile della ‘Formazione’. Ho trasformato il progetto di formazione in una Scuola di Innovazione Politica (La.Bo) rivolta ai giovani Under-35: il primo laboratorio di innovazione politica, all’interno di un partito in Italia, autofinanziato attraverso il crowdfunding.

Sono stato nominato vice-segretario del PD di Bologna da Agosto 2014 a Febbraio 2015.

Nel Giugno 2016 sono stato eletto nel Consiglio Comunale di Bologna nelle liste del Partito Democratico a sostegno della rielezione del Sindaco Virginio Merola. Nel corso della consiliatura sono stato nominato dal Sindaco consigliere di fiducia delegato alle politiche europee ed ai rapporti con la Rete italiana per il dialogo euro-mediterraneo. 
Il 18 gennaio 2018 sono stato nominato dal Sindaco Virginio Merola Assessore del Comune di Bologna con deleghe in materia di politiche europee e relazioni internazionali, cooperazione internazionale, ONG; lavoro, attività produttive e Progetto “Insieme per il Lavoro” e politiche per il Terzo Settore.

Nel febbraio del 2020 mi sono state aggiunte dal Sindaco anche le deleghe su immigrazione ed accessibilità.

Ho sempre profuso il mio impegno europeista con passione, sia nell’attività professionale che in quella civica.

Sono autore di diverse pubblicazioni in italiano ed inglese sui temi dell’integrazione europea, con particolare riferimento alle questioni relative ai diritti fondamentali, alla politica energetica ed alla tutela ambientale.

Sono stato Segretario del Movimento Federalista Europeo di Bologna dal 2011 al 2014.

Dal Gennaio 2014 sono membro del Consiglio di Indirizzo della ‘Fondazione Renzo Imbeni’.

Nell’Ottobre 2014 sono stato nominato membro del Gruppo di Riflessione Strategica sulle politiche e gli Affari Europei presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

1. M. Lombardo, ‘Immunità dalla giurisdizione degli organi statali. International Court of Justice, Arrest Warrant of 11 April 2000 -Democratic Republic of the Congo v. Belgium – in ‘Il diritto internazionale come strumento di risoluzione delle controversie. Casi scelti’, Bononia University Press, 2018, pp. 105-110.

2. M. Lombardo, ‘Nordstream 2 tra Unione Europea, Russia e Stati Uniti’ in Rivista ‘Energia’, N. 2/2017, pp. 68-72.

3. M. Lombardo, ‘Commissione vs. Gazprom tra antitrust e geopolitica‘ in Rivista ‘Energia‘, N. 2/2015, pp. 14-20. Read the abstract

4. M. Lombardo (a cura di) ‘LaBo. Corso di innovazione politica’, 2014, pp.1-110. Read the ebook 

5. M. Lombardo ‘Climate Change and Emission Trading System: Back to Market?’ in M. Timoteo (eds.) ‘Climate Change in a EU-China Perspective: A Market Issue?’ Springer, 2013.

6. M. Lombardo, I contratti di fornitura a lungo termine nel diritto europeo dell’energia tra concorrenza e sicurezza, in Studi sull’integrazione europea,  n. 01/12, pp. 105-126.  Read the Abstract

7. M. Lombardo, ‘La disciplina degli aiuti di Stato nell’energia e le misure di reintegrazione dei costi non recuperabili dell’elettricità‘, in Quaderni europei. Serie ‘Energia‘, Centro di documentazione europea, Università di Catania, n. 02/12, pp. 15-24. Read the Article

8. M. Lombardo, C. Tovo, ‘Il problema dei rifugiati climatici nel diritto dell’Unione europea‘, in Diario Europeo, vol. 1/2012, pp. 54-63. Read the Article

9. M. Lombardo, ‘I servizi di interesse economico generale nel settore dell’energia‘, in Quaderni europei. Serie ‘Energia‘, Centro di documentazione europea, Università di Catania, n. 01/12, pp. 19-31. Read the Article

10. M. Lombardo, ‘Il principio «chi inquina paga» e la responsabilità ambientale da inquinamento diffuso nel diritto dell’Unione europea’, in Diritto dell’Unione Europea, n. 04/11, pp. 719-739.

11. M. Lombardo, ‘The Charter of Fundamental Rights and the Environmental Policy Integration Principle’, in G. Di Federico (eds.), ‘The EU Charter of Fundamental Rights. From Declaration to Binding Instrument’, Springer, 2011, pp. 217-240. Read the Abstract of the book

12. M. Lombardo, ‘I principi generali della politica energetica europea‘, Tesi di Dottorato, 2010, pp. VI-328, Read the Index of the Thesis e « LES PRINCIPES GENERAUX DE LA POLITIQUE ENERGETIQUE EUROPEENNE », Thèse de Doctorat en co-tutelle, pp. 1-226, 2010, Read the Full Thesis.

13.  M. Lombardo, ‘Il controllo del corretto recepimento delle direttive da parte della Commissione europea’ in G. Di Federico, C. Odone (a cura di), ‘Il recepimento delle direttive dell’Unione europea nella prospettiva delle Regioni italiane. Modelli e soluzioni’, Edizioni Scientifiche, Napoli, 2010, pp. 207-254. Read the Index of the book

14. M. Lombardo, ‘Il nuovo mercato delle emissioni. La sfida dell’Europa verso il 2020’ in Diario Europeo: Azioni per il Pianeta. Adattamento e lotta al cambiamento climatico (a cura di V. Prodi), n. 2/2010, pp. 24-31.

15.  M. Lombardo (a cura di), ‘Oltre la legalità. Percorsi di cittadinanza attiva dalla Calabria all’Europa’, AGI, 2010, pp. 3-192.

16. M. Lombardo, ‘L’impatto del Trattato di Lisbona sulla politica energetica europea’ in Diario Europeo: Parlamento europeo 2009-2014 (a cura di) V. Prodi n. I-2/2009, pp. 48-53.

17.  M. Lombardo, ‘L’Unione europea di fronte alle sfide del XXI secolo: rischi e prospettive’, in I Quaderni di Cultura del Galvani, 4/2009, pp. 3-11.

18. Co-autore del Dossier per il Servizio Studi e l‟ Ufficio rapporti con l‟Unione Europea: “Gli aiuti di Stato nel diritto comunitario”, collana “I Quaderni della Camera dei deputati” n. 5 del 22 Novembre 2006, edizioni a cura della Camera dei Deputati, Roma, 2006.18. M. Lombardo, “Le vie del decentramento e le suggestioni dell‟accentramento in Danimarca” in “Municipi d‟Occidente. Il governo locale in Europea e nelle Americhe”, (a cura di) G. Pavani e L. Pegoraro, Donzelli editore, Roma, 2006.

19. M. Lombardo, “Enti locali e nuove vie del decentramento amministrativo in Norvegia”, in “Municipi d‟Occidente. Il governo locale in Europea e nelle Americhe”, (a cura di) G. Pavani e L. Pegoraro, Donzelli editore, Roma, 2006.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top