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Matteo Renzi nuovo direttore de Il Riformista

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La presentazione del passaggio di consegne da Piero Sansonetti avverrà stamani, il direttore uscente passerà a guidare il nuovo corso dello storico giornale L’Unità

Matteo Renzi, senatore di Italia Viva, non sembra essere molto attivo nel progetto del Terzo Polo. Sono giorni, almeno, che anche lui ha ammesso di volersi dedicare un po’ a sé. Tra maratone, forma fisica da recuperare e…un passo indietro per farne uno avanti nel 2024, anno delle elezioni europee. Ma nel frattempo?

Adesso un’altra novità è quella per cui Renzi sarà – per un anno – il direttore del Riformista. Tutti i dettagli.

RENZI AL RIFORMISTA, SANSONETTI RIFONDA L’UNITA’

“L’avvocato Alfredo Romeo editore da il Riformista e de L’Unità ha dichiarato: “Sono entrato nell’editoria per una ragione semplice: oggi più che mai editoria e informazione sono capisaldi delle libertà e della democrazia”, si legge sul quotidiano arancione.

La scelta di Sansonetti di rifondare L’Unità era arrivata a inizio anno e aveva provocato le proteste del cdr dell’ex giornale rosso.

ALFREDO ROMEO EDITORE

“Sono un imprenditore meridionale, che ha lavorato molto nella sua vita e che da sempre è legato, sia affettivamente sia intellettualmente alle idee di libertà e di giustizia sociale. Perciò mi sono lanciato in questa sfida”, dice lo stesso Romeo.

Spiegando la scelta di rilanciare anche il fu quotidiano ufficiale del Pci. “Ho deciso di allargare il nostro intervento. Investendo nuove risorse. Voglio dare a tutte le correnti ideali della sinistra e del centrosinistra la possibilità di esprimersi”.

Come cambierà adesso Il Riformista? Secondo Romeo, se con la nuova Unità rappresenterà per un altro corso il giornale di riferimento della sinistra storica, “il Riformista invece tornerà alla sua vocazione originale liberal-democratica, garantista e pluralista, rappresentando tutte le idee costruttive che vanno dalla sinistra più moderata di ispirazione socialista e democratica, alle tradizioni popolari e quelle liberali, con uno sguardo fortemente rivolto al futuro del mondo”. Senza nascondere addirittura possibili divergenze tra le due linee dei quotidiani.

IL FUTURO DI MATTEO RENZI

E allora la scelta di puntare sulla direzione renziana.

Ma il futuro politico del senatore fiorentino? “Renzi per ora sbaracca. Esce di scena. Ridà a tutti appuntamento nel 2024, alla vigilia delle Europee. Potrebbe tentare il salto a Bruxelles. Però sta valutando pro e contro. Di contro ci sono le regole rigide del Parlamento Europeo che impediscono ai politici di fare conferenze per Stati e governi stranieri. Regole destinate a diventare anche più stringenti dopo il Qatargate. Con la fuga a Bruxelles Renzi allungherebbe di un anno e mezzo il mandato”, scrive oggi Dagospia.

Molte volte si è fatto il nome dell’ex premier anche per un ruolo alla Nato. Nel frattempo però guiderà il giornale che Sansonetti ha guidato e che Romeo ricorda di aver acquistato: “ha sempre mantenuto alta la bandiera del garantismo”. Rilanciandolo, “dissi: Sarà il giornale dei rom e dei re. I rom e i re sono uguali”.

Leggi anche: Matteo Renzi è di nuovo stufo della politica, o no?

 

 

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