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Meloni manda Nordio alla Consulta e promuove Mantovano guardasigilli?
Parte il toto-nomi sui prossimi giudici della Consulta. In pole il consigliere giuridico di Giorgia Meloni, ma al vaglio – scrive Repubblica – sembrerebbe esserci l’ipotesi di indicare il ministro Nordio e mandare il sottosegretario Mantovano a via Arenula
L’11 novembre si concludono i mandati di tre giudici della Corte costituzionale. Si tratta di Silvana Sciarra, attuale presidente ed eletta nove anni fa alla Consulta in quota Pd, l’amministrativista Daria de Pretis e il costituzionalista Nicolò Zanon, scelti da Giorgio Napolitano. I nuovi giudici saranno nominati due dal presidente della Repubblica e uno dal Parlamento.
Per la prima volta, quindi, Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni hanno la possibilità di indicare un giudice costituzionale di proprio gradimento. Ed è già corsa al toto-nomi, anche con risvolti clamorosi.
TRA I FAVORITI ALLA CONSULTA FRANCESCO SAVERIO MARINI, ECCO CHI E’
Nei giorni scorsi il Foglio si era soffermato su alcuni nomi. Tra i favoriti per la quota parlamentare, nome condiviso su diverse testate, c’è senza dubbio Francesco Saverio Marini, attuale consigliere giuridico della premier a Palazzo Chigi. Era seduto al tavolo di confronto tra la premier e le opposizioni. Lui e il fratello Renato insegnano loro a Tor Vergata. Ha lavorato con Antonio Catricalà. Figlio d’arte perché suo padre Annibale è stato presidente della Consulta per nove mesi tra il 2005 e il 2006, e anche riferimento per la destra. “La sua appartenenza ad Alleanza nazionale era nota e lo portò anche al Csm” ricorda sull’edizione online Repubblica Liana Milella.
IDA NICOTRA E GABRIELLA PALMIERI SANDULLI GLI ALTRI NOMI
Un altro nome al quale si fa riferimento è Ida Nicotra, professoressa di Diritto costituzionale già in Anac e nominata del cda della società ‘Stretto di Messina’. Nicotra, scrive Repubblica, “ha però l’handicap di essere la moglie di Felice Giuffrè, il candidato votato in corner da FdI per il Csm dopo lo stop a Giuseppe Valentino. E mandare il marito al Csm e la moglie alla Consulta sembra proprio un familismo eccessivo”.
Un’altra candidata di rilievo, in una partita a incastri, sarebbe Gabriella Palmieri Sandulli, attuale guida dell’Avvocatura generale dello Stato.
IPOTESI NORDIO ALLA CONSULTA E MANTOVANO GUARDASIGILLI?
Secondo Repubblica circolerebbe però “con insistenza” anche un’altra ipotesi con annesso colpo di scena. L’indicazione di Francesco Saverio Marini potrebbe infatti essere un problema per l’“eredità” del padre, già presidente della Corte e vicino ad An. Per questo, continua Liana Milella, sembra che si stia pensando di “mandare alla Consulta il Guardasigilli Carlo Nordio, le cui movenze da ministro, per lentezza e scarso tatto politico, sollevano numerosi mormorii di protesta tra i maggiorenti di Fratelli d’Italia. E c’è già chi vede insediarsi in via Arenula l’attuale sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano”.
CHI SARA’ IL PROSSIMO PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Dopo la fine del mandato di Silvana Sciarra, per il futuro presidente della Consulta è corsa a due, tra Augusto Barbera e Giulio Prosperetti.
“Il nome dato per scontato – si legge su Repubblica – è quello di Augusto Barbera, ex ministro dei Rapporti con il Parlamento del governo Ciampi, e anche ex deputato in anni antichi del Pci-Pds, che già in queste settimane ne sta svolgendo le funzioni perché il presidente in scadenza, Sciarra in questo caso, non può partecipare alla discussione che comporta un collegio identico in tutte le fasi fino alla pronuncia pena l’annullamento. E proprio la futura presidenza di Barbera “di sinistra” viene usata dai meloniani come argomento per giustificare lo scippo, che loro chiamano invece “equilibrata auto attribuzione”, del nuovo giudice da eleggere”.