Skip to content

Ita-Lufthansa, Gentiloni è il bersaglio giusto di Meloni?

paolo gentiloni

Gli ultimi attacchi ricevuti dal governo di Roma hanno acceso i riflettori sull’ex premier. Ma le competenze dei commissari guidati da Valdis Dombrovskis non fanno tutte capo a Gentiloni.

Da Roma a New Delhi, i recenti attacchi della premier Meloni nei confronti del commissario Paolo Gentiloni hanno inasprito le tensioni con Bruxelles. L’ultimo scontro è stato sul dossier Ita-Lufthansa. C’è chi getta acqua sul fuoco, ma al di là delle motivazioni che possono celarsi dietro queste prese di posizione, sul web e sui social negli ultimi giorni si è aperto un dibattito tra politici, opinionisti, giornalisti sulle reali competenze e sugli effettivi poteri del commissario europeo agli Affari economici e monetari.

LE PAROLE DI MELONI DA VESPA SU GENTILONI

Parlando nel salotto televisivo di Bruno Vespa, nella trasmissione Cinque minuti su Rai Uno, la premier e leader di Fratelli d’Italia ha rilanciato subito la questione-Gentiloni. “Io sono una persona abituata a dire quello che pensa, ho trovato facesse molte interviste nell’ultimo anno per redarguire e dire la sua sull’operato del governo, ecco, non so se accade nelle altre nazioni”, ha punzecchiato la presidente del Consiglio. “I commissari non è che fanno il lavoro del loro governo però un occhio ogni tanto…ho visto un approccio più critico che non collaborativo, ma non vuol dire che io voglia litigare o discutere con Paolo Gentiloni”.

GENTILONI E I COMMISSARI GUIDATI DA DOMBROVSKIS

Gentiloni fa parte di un gruppo di commissari europei che risponde a uno dei tre vicepresidenti esecutivi della Commissione, Valdis Dombrovskis. C’è inoltre chi osserva che le deleghe affidate al commissario italiano siano di minor peso e meno incisive rispetto a quelle che aveva il suo predecessore, il francese Pierre Moscovici.

Ecco cosa dichiarava l’allora neo presidente Von der Leyen, con riferimento a Gentiloni che “dovrà collaborare moltissimo con Valdis Dombrovskis e tutte le decisioni saranno prese dal collegio dei commissari”. Ed ecco cosa scriveva Federico Fubini a settembre 2019 sul Corriere della Sera: “Il commissario Gentiloni coprirà le materie che chiedeva, anche più numerose e promettenti di quelle affidate oggi a Moscovici. Ma Valdis Dombrovskis, ex premier lettone e già oggi vicepresidente a Bruxelles piuttosto propenso al rigore di bilancio, su quelle stesse materie diventa «vicepresidente esecutivo». È una sottile differenza rispetto al passato. Anche con Juncker i vicepresidenti c’erano, ma avevano funzioni di «coordinamento». Con von der Leven invece tre di loro diventano «esecutivi» con potere di «gestire le aree politiche». Significa – aggiungeva l’editorialista del Corriere – che l’ex premier di un Paese fondatore e di un’economia da 1750 miliardi di euro dovrà riportare all’ex premier di un Paese entrato nell’Unione europea 15 anni fa e di un’economia da meno di 50 miliardi di euro. Il primo avrà bisogno dell’assenso del secondo”.

LE DELEGHE DI GENTILONI E QUELLE DI MOSCOVICI

Tra i compiti assegnati a Paolo Gentiloni, oltre al ruolo di arbitro dei conti dei 27, c’è quello di “garantire che l’Europa aumenti la sua capacità di resistenza agli shock e la sua stabilità in caso di un’altra recessione economica” e di mettere a punto una proposta europea per tassare i colossi del web in caso di mancato raggiungimento di un accordo in sede di G20. Inoltre, è previsto l’impegno di redigere “un piano anti disoccupazione” per proteggere i cittadini e ridurre la pressione sulle finanze pubbliche in occasione di choc esterni, lavorando a stretto contatto con il commissario per l’occupazione. 

Secondo il giornalista corrispondente da Bruxelles, David Carretta, le deleghe del commissario francese Pierre Moscovici sarebbero state meno ampie rispetto a quelle del commissario italiano. Eccole di seguito:

  • Ensuring the economic soundness of Commission proposals and deepening the Economic and Monetary Union to create the conditions for jobs, growth, and investment.
  • Ensuring enforcement of the Stability and Growth Pact and reviewing its fiscal and macroeconomic surveillance legislation (six-pack) and budgetary rules (two-pack).
  • Encouraging further structural reforms in eurozone countries and making decisions about support for struggling countries more democratically legitimate.
  • Developing a value added tax (VAT) system at EU level, raproving the functioning of the internal market in both direct and indirect taxation and fighting tax fraud and tax evasion.
  • Developing and managing an efficient EU customs union

L’ADDIO (TEMPORANEO) DI VESTAGER

Infine, anche l’addio temporaneo di Margrethe Vestager dalla posizione di commissaria con delega alla concorrenza può incidere sul gruppo guidato da Dombrovskis. Per lei adesso c’è la corsa alla presidenza della Bei, la banca europea degli investimenti.

E dopo la recente nomina di Claudia Buch alla Vigilanza della Bce, sarà dura battaglia con l’ex ministro italiano Daniele Franco e soprattutto la ministra spagnola delle Finanze Nadia Calviño, data per favorita.

– Leggi anche: Chi è e cosa farà sul Green Deal la nuova commissaria all’innovazione

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su