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Perché il ministro Sangiuliano si è dimesso solo ora

Sangiuliano

Dimissioni “irrevocabili” del ministro Sangiuliano, comunicate con una lettera alla premier Meloni

Poco dopo le ore 17.00 di venerdì 6 settembre il ministro Sangiuliano ha rassegnato le proprie irrevocabili dimissioni, travolto mediaticamente e umanamente dal caso scoppiato intorno a Maria Rosaria Boccia, per settimane sua collaboratrice in pectore e con la quale, come egli stesso ha rivelato, aveva intessuto una relazione privata.

Ma perché, dopo i vari inviti che nelle scorse ore sono iniziati ad arrivare anche dagli ambienti di centrodestra, vedi quello del direttore del Giornale Alessandro Sallusti, il ministro si è dimesso solo ora? Dopo undici giorni da quel primo post su Instagram della stessa Boccia con cui dava notizia del suo presunto incarico quale consigliere per i grandi eventi del ministro, e di fatto smentita dopo poche ore con una telenovela iniziata sul sito Dagospia.

A spiegarlo è lo stesso Sangiuliano nella sua lettera inviata alla premier Giorgia Meloni, che sin dall’inizio lo ha difeso, mettendoci la faccia, ma che non ha potuto fare di nulla di fronte al crescendo mediatico che ha travalicato anche i confini nazionali.

LA LETTERA DI DIMISSIONI “IRREVOCABILI” DEL MINISTRO SANGIULIANO

Ecco il testo:

Caro Presidente, cara Giorgia,
dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura. Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni. Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere.

Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento). A dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avvianti grandi progetti come l’ex Albergo dei Poveri di Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l’investimento per la Biennale di Venezia.

Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori e personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche. Sono consapevole, inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi.

“IL LAVORO DEL MINISTERO NON PUO’ ESSERE FERMATO DAL GOSSIP”

Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli.
Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo. ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare.

Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del
Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni.
Gennaro Sangiuliano

IL MESSAGGIO DELLA PREMIER MELONI

La presidente del Consiglio ha diramato poi una nota, per ringraziare “sinceramente Gennaro Sangiuliano, una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali. Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi”.

Leggi anche: Chi è Alessandro Giuli, dal Maxxi a nuovo ministro della Cultura

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