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Perché la Diocesi di Taranto è sull’orlo del fallimento

Diocesi Di Taranto

Tutti i tumulti nella Diocesi di Taranto. Ecco cosa succede alla Cittadella della Carità, ente morale fondato da Mons. Guglielmo Motolese, di proprietà della Curia

Acque in tumulto nel golfo di Taranto, anzi nell’Arcidiocesi ionica, presieduta da Mons. Filippo Santoro. Le ragioni della tempesta sono nella situazione debitoria della Cittadella della Carità, ente morale fondato da Mons. Guglielmo Motolese, che attualmente funge da struttura sanitaria, hospital e casa di cura. Il debito avrebbe raggiunto la cifra di ben 16 milioni di euro e tiene in allarme il personale impegnato nella struttura. Si muovono anche i sindacati.

Intanto si avvicina il momento in cui Mons. Santoro dovrà lasciare il suo incarico, per raggiunti limiti di età. Chi sarà il nuovo Pastore della Diocesi? Santoro pare abbia indicato come suo successore Mons. Francesco Savino, ma nulla ancora è stato deciso.

Andiamo per gradi.

La Cittadella della Carità

Partiamo dall’ente protagonista. La Cittadella della Carità è una Fondazione,  di proprietà della Curia, che opera senza scopo di lucro, nata per volontà dell’Arcivescovo Mons. Guglielmo Motolese nel 1984. Attenta agli ultimi, l’ente morale è costituito una Casa Protetta, dalla RSA l’”Ulivo”, rivolta agli anziani e non solo, da un Poliambulatorio, dalla Casa di Cura “Arca”. La Cittadella della Carità si occupa anche di formazione e di ricerca, ospitando Corsi di laurea delle Professioni Sanitarie.

Presidente del consiglio di amministrazione dell’ente è l’avvocato Salvatore Sibilla, mentre il vicepresidente è Angelo Bozzetto.

La questione debitoria

Nonostante le numerose attività proposte, i debiti dell’ente morale pare abbiano superato i 16 milioni di euro, mettendo ovviamente in allarme tutto il personale della struttura. Non a caso i sindacati qualche giorno fa hanno chiesto un incontro al Prefetto di Taranto per conoscere a quanto ammontano i debiti dell’ente diocesano, contestando all’attuale management “alcuni atti unilaterali che hanno avuto importanti ricadute sull’organizzazione del lavoro”.

All’incontro, però, pare non abbia partecipato alcun membro del “Management della Fondazione e di tutti i componente del Consiglio d’Amministrazione. A rappresentare la Fondazione era presente soltanto l’avvocato Galeone privo di piena delega alla negoziazione”, hanno denunciato gli stessi sindacati, che hanno proclamato lo stato di agitazione riattivando la vertenza.

Verso la nuova nomina dell’Arcivescono

La situazione non più sostenibile per i lavoratori si incrocia con un’altra scadenza, importante per tutta la comunità locale, visto che Mons. Santoro nei prossimi mesi lascerà il suo incarico, per raggiunti limiti di età. Lo stesso Santoro pare che abbia indicato come suo successore Mons. Francesco Savino, attuale vescovo di Cassano allo Ionio, ma barese di origine.

Difficile dire se il Consiglio verrà accettato dalle alte cariche, ma con molta probabilità sarà questo uno degli argomenti che l’attuale Nunzio Apostolico in Italia,  Emil Paul Tscherrig, arcivescovo titolare di Voli, nominato da papa Francesco il 12 settembre 2017, toccherà, in privato, con i partecipanti alla CEP, la Conferenza Episcopale Pugliese che si tiene in Puglia in queste ore.

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