Dopo l’articolo del Domani arriva la precisazione di fonti di Palazzo Chigi sul parco delle auto blu del governo italiano
I rappresentanti del Governo Meloni perché non usano le autoblu italiane? A porre il quesito oggi è stata l’edizione cartacea del Domani con un articolo di Stefano Innaccone il quale ha annotato che “le auto di servizio, quelle usate dai ministeri e palazzo Chigi per i vari spostamenti, sono quasi tutte straniere, salvo qualche eccezione”.
IL DOMANI: AL MINISTERO DEL MADE IN ITALY PARCO AUTO TUTTO STRANIERO
Il cronista riporta esempi concreti, come quello che riguarda proprio il Ministero del Made in Italy guidato da Adolfo Urso, di FdI. “Da un ministro strenuo difensore del made in Italy, smanioso di imporre paletti ai vertici Fiat – scrive Iannaccone – ci si attendeva quantomeno che viaggiasse su vetture prodotte da lavoratori italiani. Fin dal suo insediamento a via Veneto, sede del Mimit, c’è invece un parco auto tutto straniero, made in Europe. Senza Italy. Si contano quattro Audi 3 Sedan, azienda sicuramente tra le più apprezzate, ma con un pedigree tutto tedesco. La nuova flotta è peraltro arrivata proprio dal novembre 2022, a poche settimane dal giuramento dell’esecutivo di destra, all’alba dell’èra Urso. L’attuale ministro ha poi ereditato solo una Peugeot elettrica, brand francese, dal proprio predecessore, Giancarlo Giorgetti all’epoca a capo del ministero dello Sviluppo economico nell’esecutivo di Mario Draghi”.
ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO SU UN PARCO DI 21 VEICOLI SOLO 7 SONO ITALIANI
Altro Discastero sotto tiro è quello di un altro fedelissimo della narrazione sovranista, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste guidato da Francesco Lollobrigida. “Al Masaf, fino al 31 dicembre dello scorso anno – riferisce il Domani – c’erano quattro veicoli: due Peugeot 208 (elettriche) e una Nissan, eredità del precedente governo. L’unico mezzo che potrebbe essere ricondotto all’Italia è la Jeep, prodotta da Stellantis. Ma al netto dello sforzo di fantasia non è certo un brand che fa pensare all’Italia e alla Fiat essendo da sempre associato alla statunitense Chrysler.
(…) Alla presidenza del Consiglio fanno capo non solo la premier Giorgia Meloni, ma anche la schiera di ministri senza portafoglio. Su un parco auto di 21 veicoli, solo 7 (quindi un terzo del totale) sono macchine Fiat: 6 Tipo ibride e una Panda. A farla da padrone è comunque la Volvo, casa automobilistica svedese, che rifornisce di 8 vetture la presidenza del Consiglio, mentre altre 6 sono delle Ford Focus”.
PALAZZO CHIGI: “PARCO AUTO NON DETERMINATO DA NOI”
A dare una spiegazione a questa situazione ci pensa direttamente Palazzo Chigi. “A fronte del parco auto esistente, non determinato dalle scelte dell’attuale Amministrazione – fanno sapere fonti dello staff della premier – la Presidenza del Consiglio ha di recente avviato un rinnovo parziale, con una procedura aperta con la quale si chiedeva alle diverse case automobilistiche la possibilità di mettere a disposizione mezzi in comodato d’uso gratuito.
PALAZZO CHIGI: “SOLO VOLVO HA RISPOSTO ALLA PROCEDURA”
Da Palazzo Chigi quindi si ribadisce – informano sempre le stesse fonti – “quanto già comunicato in passato agli organi di informazione e si fa notare che l’unica casa automobilistica che ha risposto alla procedura aperta è stata Volvo Italia, che ha messo a disposizione per 24 mesi otto autovetture, ad alimentazione ibrida, a costo zero per l’Amministrazione, facendosi carico anche degli oneri di fornitura, immatricolazione, messa su strada e spese di assicurazione. La Presidenza del Consiglio – si informa ancora – ringrazia Volvo Italia per l’attenzione dimostrata nei confronti delle Istituzioni. Ovviamente, se fossero pervenute diverse offerte da altre case automobilistiche, sarebbero state anche esse prese in considerazione”.