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Giovanni Sallusti silurato da Valditara, decisione personale o capro espiatorio?

Portavoce Valditara Sallusti

Il portavoce del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara è stato sollevato dal proprio incarico sotto forma di dimissioni formali

Giovanni Sallusti, giornalista e nipote del direttore di Libero Alessandro Sallusti, non è più il portavoce di Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito.

LA DECISIONE DEL (O SUL?) PORTAVOCE DI VALDITARA

“Si comunica che con decorrenza da domani il dottor Giovanni Sallusti si è dimesso dall’incarico di portavoce del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Le dimissioni del dottor Sallusti sono dovute a motivi personali e famigliari; è programmato che continuerà a collaborare come consigliere del Ministro”.

Recitava così la nota comparsa ieri sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Una decisione che arriva nei giorni di forte contestazione riguardo la figura di Valditara dopo le parole pronunciate a Mattino 5 nei confronti della preside del liceo Michelangelo di Firenze.

GLI SCENARI

Valditara “assicura che la decisione di Sallusti è stata dettata esclusivamente da questioni private. Lo stesso interessato ribadisce di aver sottovalutato il peso di un incarico che lo aveva portato a stare lontano da casa cinque giorni su sette”, scrive La Repubblica.

Mentre le voci più scomode parlano di contrasti tra portavoce e ministro e di fastidi da Palazzo Chigi, con Sallusti individuato come capro espiatorio. Anche al Ministero della Cultura di Gennaro Sangiuliano la portavoce Marina Nalesso ha lasciato il posto e torna in Rai. Sallusti torna a Idein e Libero, in entrambi i casi mancano spiegazioni ufficiali.

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L’ormai ex portavoce di Valditara “continuerà a collaborare come consigliere del ministro”, si legge su Prima Online. Sempre ieri, Mario Sechi è stato avvistato a Palazzo Chigi per risolvere la questione della nomina a portavoce di Giorgia Meloni. Sarebbe una delle poche notizie di nomina in chiave positiva dopo tanti casi di dimissioni o revoche d’incarico registrati in questi primi mesi di governo di destra.

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