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Renzi lancia l’Opa sul gruppo al Senato? Calenda in allarme

Renzi

Dopo il naufragio (?) del Centro, il vero problema per Renzi è la raccolta firme in vista delle Europee. Pronta la sfida al gruppo in Senato al leader di Azione

Al centro volano gli stracci. La decisione a sorpresa di Letizia Moratti di tornare in Forza Italia sembra aver messo la pietra tombale sul progetto di Matteo Renzi di creare una lista europea con dentro riformisti, moderati, movimenti civici. Almeno fino al momento, perché l’esperienza degli ultimi mesi (e anche della campagna elettorale delle scorse Politiche) ci insegna che i colpi di scena in quest’area politica sono all’ordine del giorno.

Il leader di Italia viva nelle ultime settimane si è visto sbattere la porta in faccia da Antonio Tajani, Carlo Calenda, Elena Bonetti, Ettore Rosato, Cateno De Luca e appunto da Letizia Moratti. Di contro, Renzi ha salutato con enfasi l’arrivo della senatrice Dafne Musolino dal partito ‘Sud chiama Nord’. E potrebbe essere proprio “l’effetto Musolino”, come è stato ribattezzato da Cateno De Luca, leader di Scn, la nemesi per il senatore di Rignano.

Come abbiamo raccontato ieri, la goccia che avrebbe fatto naufragare il tavolo avviato con Letizia Moratti, Beppe Fioroni e Cateno De Luca (con la speranza poi di convincere Calenda) sarebbe stato proprio lo “scippo” al leader siciliano dell’unica senatrice eletta.

PER RENZI IL VERO PROBLEMA E’ EVITARE LA RACCOLTA FIRME PER LE EUROPEE

Adesso cosa succederà? Quali saranno le prossime mosse di Renzi per uscire dall’angolo? Il tema centrale, dirimente per il leader di Italia Viva è la raccolta delle firme per poter presentare la lista alle prossime europee. Occorrono 35 mila firme per ogni collegio elettorale, quindi in totale 175 mila. Tante, e costerebbe anche tanti soldi. Come evitarla? La legge prevede che siano esentati, e che quindi possono presentare le liste senza raccogliere le firme, i partiti costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere. Ma il gruppo di Azione-Italia Viva è in mano oggi al partito di Calenda.

IL LEADER DI IV PRONTO AL SENATO A SOFFIARE IL SIMBOLO A CALENDA

Per questo Renzi si appresterebbe a lanciare un’Opa sul gruppo al Senato, per strappare la titolarità al leader di Azione. Ad oggi, con l’ultimo acquisto di Dafne Musolino, gli equilibri pendono a favore di Renzi: 7 senatori (Borghi, Paita, Scalfarotto, Sbrollini, Fregolent, Musolino e appunto Renzi) contro 4 in quota Calenda (Gelmini, Lombardo, Versace e lo stesso Calenda).

Proprio a questo a Renzi, secondo Cateno De Luca, sarebbe servito il passaggio dell’ultima arrivata Musolino, per avere la tranquillità di successo in caso di strappo interno al gruppo parlamentare Azione-Italia Viva per soffiare così a Calenda la golden share sul simbolo. A meno che, aggiungiamo noi, Renzi e Calenda – obtorto collo – saranno costretti a sedersi di nuovo allo stesso tavolo.

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