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Stellantis lascia ACEA e si fa la sua lobby: il Freedom of Mobility Forum

Stellantis

Acea perde Stellantis, secondo gruppo europeo per vendite e fatturato. Tavares ha deciso di plasmare una propria organizzazione di lobby, il Freedom of Mobility Forum

Pochi giorni dopo il cazzotto assestato alla lobby dell’auto del Vecchio continente dal legislatore comunitario col Fit for 55, Acea, l’Associazione europea dei costruttori di auto con sede in Belgio alla cui guida siede per un altro anno ancora il tedesco Oliver Zipse (Bmw Group), la massima sigla di rappresentanza del comparto deve fare fronte a una nuova emergenza: Stellantis, secondo costruttore continentale per vendite e fatturato dopo Volkswagen, saluta tutti e imbocca una nuova strada.

IL FREEDOM OF MOBILITY FORUM

Il mega Gruppo europeo e statunitense, forte di tutti i suoi marchi, che vanno dalla “A” di Abarth alla “V” di Vauxhall, passando per Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram, fino ad arrivare ai servizi di mobilità Free2move e Leasys, ha già annunciato il suo “Freedom of Mobility Forum”, ovvero un incontro a cadenza annuale che partirà nel 2023.

L’obiettivo del Forum, spiega il Gruppo in una nota, è “sostenere Stellantis nella transizione dall’attività di lobbying a una interazione più diretta con i cittadini e le parti coinvolte, rafforzata dalla decisione dell’azienda di ritirarsi da Acea alla fine del 2022”. Il Forum sarà organizzato da un comitato consultivo di esperti che rappresenteranno i vari stakeholder del settore auto, tra cui fornitori di mobilità e tecnologia, ma anche accademici, politici e scienziati.

Il forum ospiterà dibattiti su un numero selezionato di argomenti per ogni edizione nell’ambito dei seguenti principi di impegno: visione globale, necessità di essere basato sui fatti per fornire approfondimenti e possibili soluzioni, trasparenza (il forum sarà aperto al pubblico) e rispetto. O, per usare le parole di Carlos Tavares, CEO di Stellantis: “Intendiamo creare un forum pubblico in cui i partecipanti possano riunirsi per affrontare le questioni chiave che circondano il dibattito sulla mobilità decarbonizzata e individuare i prossimi passi da compiere insieme. È in gioco l’accesso a una mobilità pulita, sicura e conveniente per i cittadini di tutto il mondo”.

STELLANTIS LASCIA ACEA PER VIA DEL FIT FOR 55?

La versione ufficiale è che Stellantis abbia lasciato Acea per rimarcare il fatto che quel gruppo ormai le stesse stretto. Il costruttore, del resto, ribadisce di essere una Tech mobility company. Ma c’è pure chi avanza una versione ufficiosa, forse più credibile di quella ufficiale: “i beni informati – scrivono su MF – riconducono la decisione del gruppo alle divergenze con i costruttori tedeschi riguardo alle politiche europee. Bmw, Mercedes e Volkswagen hanno sostenuto il bando a diesel e benzina deciso da Bruxelles che costringerà i costruttori a vendere solo auto elettriche in Ue a partire dal 2035. La posizione ha prevalso è in seno all’ Acea, che ha assunto posizioni molto moderate sul provvedimento. Per bocca del suo ceo, Carlos Tavares, Stellantis è invece stata sempre molto critica nei confronti di una decisione delle autorità e non ispirata al principio di neutralità tecnologica”.

Indubbiamente, sono diversi gli indizi che fanno propendere per questa tesi rilanciata da Milano Finanza, a iniziare dal fatto che Acea sia attualmente guidata da Oliver Zipse di Bmw Group e che la fortissima industria tedesca non abbia saputo o voluto esercitare la pressione che in molti si aspettavano sul relativo governo federale che, è noto, avrebbe potuto influenzare notevolmente le decisioni prese a Bruxelles. Parimenti, le dichiarazioni di Tavares contro l’interventismo di Bruxelles (attenzione, non contro l’elettrico: Stellantis, infatti, pur di non passare per Gruppo inquinante, ha varato un piano industriale che si vanta di anticipare il Fit for 55 comunitario) e che possono agilmente essere riassunte nel concetto «sulle tecnologie non sta ai politici decidere, ma agli ingegneri, al mercato e ai consumatori», sono tutte a verbale.

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