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Vaccino AstraZeneca, cosa succede ora? Le mosse europee

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Si indaga sulle circostanze della morte dell’uomo che aveva ricevuto una fiala del lotto di vaccino AstraZeneca che l’Aifa ha poi ritirato. Ursula von der Leyen ha chiamato Draghi e gli ha assicurato che l’Ema ha avviato un’ulteriore review accelerata

Un assist ai portatori del pensiero no vax, un duro colpo per il mondo intero e, in particolare, per l’Unione europea, con possibili ricadute anche sulla finanza, visto che i timori che si addensano sul vaccino AstraZeneca riguardo la sua presunta pericolosità (e persino letalità) potrebbero di fatto preludere, laddove si rivelassero fondati, a un cambio del piano vaccinale di tutti i Paesi membri, con lo slittamento delle date già messe a rischio dal mancato rispetto dei contratti da parte dei colossi del Pharma. Per questo l’Unione europea si sta muovendo: vuole evitare che i singoli Paesi prendano iniziative in solitaria, sganciandosi dal piano vaccinale comunitario.

COSA SAPPIAMO SUL DECESSO ITALIANO A SEGUITO DEL VACCINO ASTRAZENECA

Partiamo anzitutto dal caso italiano, ovvero dal decesso di Stefano Paternò, il militare di 43 anni di Misterbianco in servizio ad Augusta morto la notte successiva alla somministrazione. Dall’esposto dei familiari depositato in Procura sappiamo che l’uomo è stato male “immediatamente dopo la somministrazione”. Nel documento si legge che il militare “tornato nella sua casa di Misterbianco, accusava uno stato di malessere generale, caratterizzato da un rialzo febbrile: donde la somministrazione di Tachipirina 1000”. Nella serata di ieri la Procuratrice di Siracusa Sabrina Gambino che coordina l’inchiesta ha confermato che la dose di vaccino AstraZeneca somministrata a Paternò lo scorso 8 marzo faceva parte del lotto ABV2856 di Astrazeneca ritirato dall’Aifa su tutto il territorio italiano.

COLLOQUIO DRAGHI – VON DER LEYEN

Proprio quanto sta accadendo è stato al centro di una telefonata intercorsa tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e la numero 1 della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Dalla conversazione – riferiscono fonti di Palazzo Chigi – è emerso che “non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino Astrazeneca”. Nello stesso colloquio Von der Leyen ha comunicato che l’Ema ha avviato un’ulteriore review accelerata.

COSA DICE L’EMA

“Al 10 marzo 2021, sono stati segnalati 30 casi di eventi tromboembolici su quasi 5 milioni di persone immunizzate con il vaccino anti-Covid AstraZeneca nello Spazio economico europeo”. Questo è ciò che ha riferito l’Agenzia europea del farmaco (Ema). Intanto, il Comitato per la sicurezza dell’Ema (Prac) ha stabilito che i benefici del vaccino contro il Covid-19 AstraZeneca continuano a superare i suoi rischi e che questo può continuare a essere somministrato mentre sono in corso le indagini sui casi di coaguli di sangue rilevati in alcune persone a cui è stato somministrato il siero. Lo riferisce l’Ema in una nota.

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