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Perché Renzi vuole abolire il Cnel?

Matteo Renzi E-News Renato Brunetta Cnel

“E’ un’istituzione di cui non c’è bisogno, che costa agli italiani decine di milioni di euro ogni anno, che ha prodotto ben pochi risultati”, ha scritto ieri lanciando l’appello Matteo Renzi

“Il CNEL, Consiglio Nazionale per l’Economia ed il Lavoro, è un’istituzione di cui non c’è bisogno, che costa agli italiani decine di milioni di euro ogni anno, che ha prodotto ben pochi risultati (tutt’al più pareri ed osservazioni e qualche proposta di legge, nessuna delle quali mai approvata in Parlamento) ma soprattutto che resistendo da decenni a tutti i tentativi di riforma diventa il simbolo della burocrazia che sconfigge la politica”.

Con questo messaggio pubblicato nella newsletter di ieri, la Enews quotidiana, il senatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi ha rilanciato uno dei grandi classici della politica italiana. L’abolizione del Cnel.

Tutti i dettagli.

RENZI VUOLE ABOLIRE IL CNEL

“Per questo ho presentato un disegno di legge costituzionale per abolirlo. A voi chiedo di sostenerla, firmando e facendo firmare questa petizione a vostri amici e conoscenti”, concludeva ieri Renzi.

La petizione ha raggiunto le 2.560  firme, intanto. E si accoda al tema delle riforme istituzionali in discussione in questi giorni. Proprio oggi il governo (Meloni, Casellati, Tajani, Salvini, Fazzolari, Ciriani, Mantovano) incontrerà le opposizioni per discutere la proposta presidenziale della premier.

“Italia Viva sarà presente con Lella Paita e Maria Elena Boschi. Le nostre idee sono semplici e chiare: sindaco d’Italia e superamento del Bicameralismo perfetto. Abbiamo le carte in regola per dirlo forte e chiaro. Facciamo un piccolo passo in più, giusto per ricordare la storia e provare a scrivere il futuro”, aggiungeva sul punto Renzi nell’Enews.

TUTTI I TENTATIVI PASSATI

Tornando alla questione Cnel, invece, il passo del senatore fiorentino non è il primo della storia. Nel 2016 fu lo stesso Renzi a provarci insieme a Maria Elena Boschi nell’ambito del progetto di riforma costituzionale poi fallito con il referendum di dicembre. Nel 2018, invece, ci provò il Movimento 5 Stelle. Ma fallì anche in quel caso. Come anche Lega e Partito Democratico.

Allo stesso tempo sono stati tanti i tentativi di rinnovarlo. “Oggi siamo dei francescani, facciamo tutto gratuitamente e le spese sono solo quelle di funzionamento, siamo una carrozzina più che un carrozzone». Il bilancio previsionale del 2022 vale 11,8 milioni di euro, di cui quasi sei per il personale e uno per la manutenzione della prestigiosa sede” scriveva Marco Fattorini su Linkiesta, riportando le parole anche dell’ex presidente Tiziano Treu. Che con Draghi era in sintonia al punto da aver allontanato le minacce partitiche di abolizione. Rinvigorendo il proprio operato con 22 nuovi disegni di legge nella legislatura conclusa nel 2022 (ad oggi 47 totali), oltre il doppio delle tre precedenti.

QUANTO COSTA IL CNEL

Ma davvero quanto costa il Cnel? Ecco i bilanci del 2022 e le previsioni per il 2023:

BILANCIO 2022: Consistenza della cassa al 32 dicembre – 11.020.409,13

BILANCIO DI PREVISIONE 2023: Stanziamento competenza/cassa – 12.312.000,00 / 2022 – 16.255.814,32

CHI LO PRESIEDE ORA

Oggi, invece, sono tornate le tenebre e l’incubo rimozione. L’organo con sede a Villa Lubin a Roma è ad oggi presieduto da Renato Brunetta, che ha preso il posto di Treu dopo cinque anni di guida.

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