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Amministrative 2022, ecco come si muovono i partiti da Nord a Sud

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Il bipolarismo resta una chimera: sono poche le città in cui PD, LeU e M5S da un lato e FI, FdI e Lega dall’altro corrono compatti, tanto più che Azione e Iv fanno da incognita. Il rebus delle Amministrative 2022

Impossibile dire se le Amministrative 2022 saranno il primo banco di prova del nuovo scenario bipolare (da un lato, la coalizione PD-M5S, dall’altro l’intero centrodestra, finalmente unito) che dovrebbe caratterizzare le politiche del ‘dopo Draghi’. Al momento parrebbe di no: i partiti, da Nord a Sud, si muovono in ordine sparso.

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La spaccatura, per esempio, nel centrodestra è ben visibile a Verona: il primo cittadino uscente, Federico Sboarina, sarà sostenuto da Fratelli d’Italia e Lega, mentre l’ex sindaco ed ex leghista Flavio Tosi, oggi in Fare! (che ha fondato dopo l’addio al Carroccio), potrebbe essere sostenuto da Forza Italia. Il centrosinistra e il M5S assieme (modello voluto da Enrico Letta) dovrebbero invece candidare l’ex calciatore Damiano Tommasi, con la sua “Rete!”, mentre non è chiaro cosa faranno le formazioni centriste.

A Genova, il centrodestra è compatto e sosterrà l’uscente Marco Bucci, viceversa Pd, Leu e i 5Stelle —puntano su Ariel Dello Strologo, 55 anni, avvocato e attuale presidente della Comunità ebraica del capoluogo ligure. Potrà contare pure sulle frange radicali: Sinistra e ambientalisti correranno insieme con un’unica lista: ‘Europa Verde con Sansa Linea Condivisa’ a suo sostegno. Si scosta invece la renziana Raffaella Paita, presidente della commissione Trasporti della Camera. Italia viva potrebbe così seguire Azione di Carlo Calenda, che già da tempo ha detto che non correrà col proprio simbolo a Genova ma darà l’indicazione di votare Bucci.

Pochi chilometri più a levante, a La Spezia, la situazione non è meno frastagliata: PD e M5S sosterranno Piera Sommovigo, avvocato amministrativista che ha lavorato nello studio di uno dei più noti legali del capoluogo ligure. Avrà il compito di impedire al centrodestra di ri-vincere con il sindaco uscente Pierluigi Peracchini. I renziani costituiranno il terzo incomodo e sono ancora alla ricerca di un loro candidato.

A Gorizia il centrodestra più l’Udc ha già ricandidato Rodolfo Ziberna mentre la strada sembra tutta in salita per il centrosinistra che ha scelto Laura Fasiolo, ma dovrà fare i conti con i centristi che sostengono Pierpaolo Martino e un nugolo di civiche.

A Parma il centrosinistra punta su Michele Guerra, assessore del sindaco uscente dell’ex M5S Federico Pizzarotti, mentre il centrodestra è alla ricerca di un nome condiviso: secondo quanto lasciato sibillinamente trapelare da Giovanni Paolo Bernini, ex assessore della giunta Vignali ed esponente importante di Forza Italia, FI, FdI e Lega potrebbero convergere su Pietro Lunardi, ministro parmigiano Infrastrutture e dei Trasporti nel secondo e nel terzo governo Berlusconi.

A Piacenza la coalizione di centrodestra ripresenterà Patrizia Barbieri, mentre il centrosinistra candida Katia Tarasconi, consigliera regionale dem, con la lista del Pd che la sosterrà capeggiata dall’ex ministra Paola De Micheli.

A L’Aquila Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia ricandidano Pierluigi Biondi mentre il centrosinistra sceglie Stefania Pezzopane, già presidente della Provincia.

Catanzaro vede Pd, M5S, Leu e DemA dell’ex sindaco Luigi De Magistris appoggiare Nicola Fiorita. Mentre voci di corridoio sostengono che il centrodestra o almeno Forza Italia potrebbe sostenere l’ex dem Valerio Donato, già sostenuto da Italia Viva.

Situazione non meno complessa a Palermo. PD e M5S dovrebbero convergere sull’architetto Franco Miceli, mentre il renziano Davide Faraone corre da solo e gareggerà in un derby centrista con l’ex rettore Francesco Lagalla a cui ha preso parte pure il candidato di Azione e di +Europa  Fabrizio Ferrandelli. Chiude Giorgia Meloni che prova a imporre alla coalizione di centrodestra Carolina Varchi (voluta da Meloni), su Francesco Scoma (Lega) e Francesco Cascio, candidato di Forza Italia.

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