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Amministrative, da Castellaneta a Castelbottaccio, fino a Sesto: quando anche un voto può fare la differenza

Ballottaggi Amministrative 2022

I risultati più bizzarri delle elezioni amministrative del 12 giugno

Nei piccoli centri ogni singolo voto può fare la differenza. Lo sanno bene i candidati sindaci nelle piccole realtà nelle quali, alle elezioni amministrative, non si può fare affidamento sui grandi numeri e occorre convincere ogni singolo cittadino per non avere sorprese alle urne.

A CASTELLANETA CELLAMARE VA AL BALLOTTAGGIO PER SOLI 9 VOTI

Una sorpresa poco piacevole l’ha avuta il candidato sindaco di Castellaneta, cittadina in provincia di Taranto, Alfredo Oscar Cellamare. Se nel capoluogo Rinaldo Melucci si è imposto con il 60,6% delle preferenze, in provincia “Alfredino” Cellamare ha mancato l’elezione a sindaco per soli 9 voti. Il vicesindaco di centrodestra Cellamare, soprannominato “mister preferenze” per il largo consenso ottenuto in ogni competizione elettorale, si è fermato al 49,9% dei voti e dovrà tornare alle urne il prossimo 26 giugno contro lo sfidante Giambattista Di Pippa del centrosinistra.

ELEZIONI AMMINISTRATIVE: I RISULTATI CURIOSI DI PAOLA E ACRI (CZ)

Si contano due risultati bizzarri anche nei comuni di Acri e a Paola, entrambe in provincia di Cosenza. Paola, bella cittadina sul mare, vede andare al ballottaggio i due candidati civici Emira Ciodaro e Giovanni Politano, che hanno raccolto rispettivamente il 27,5%. e il 25,7% dei voti. La terza classificata Roberto Perrotta ha convinto il 25,2% degli elettori restando esclusa dal ballottaggio per soli 40 voti. Ad Acri, invece, il sindaco uscente e candidato del centro sinistra Pino Capalbo tornerà alle urne contro il candidato civico Natale Zanfini per soli 46 voti. Capalbo si è fermato al 49,6% delle preferenze, mentre lo sfidante civico è arrivato al 39,7%.

CASTELBOTTACCIO TORNA ALLE URNE CON UN PAREGGIO CLAMOROSO

A un esisto simile si è assistito anche a Castelbottaccio, piccolissimo. comune in provincia di Campobasso. Qui i contendenti alla poltrona di sindaco possono contare su 884 gli aventi diritto al voto, più di 700 dei quali iscritti alle liste Aire (Anagrafe italiana residenti all’estero). Domenica scorsa gli elettori si sono equamente divisi tra due dei tre sfidanti attribuendo a ciascuno il 50,0% dei voti. Il sindaco uscente Nicola Marrone, veterinario che ha amministrato il borgo nell’ultimo quinquennio, ha raccolto 93 voti, esattamente gli stessi collezionati da Mario Disertore, agente di polizia in pensione. Nessun voto per Giuseppe Tozzi che, con Paese Mio, non ha convinto nessuno. “Tra due settimane andremo al ballottaggio, è la prima volta che succede una cosa del genere in Molise e credo sia un caso singolare anche nel panorama nazionale”, ha detto il sindaco uscente Marrone. Tre le schede nulle, due le bianche e una scheda contestata il dato al termine dello spoglio.

ELEZIONI AMMINISTRATIVE: SESTO SAN GIOVANNI AL BALLOTTAGGIO PER UN PUGNO DI VOTI

Aveva quasi festeggiato per la “vittoria secca” il sindaco uscente di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano. I risultati che arrivavano dalle sezioni scrutinate erano molto confortanti ma non abbastanza perché il candidato della Lega, con 14.291 voti, si ferma al 49,8% delle preferenze. “Ora si ricomincia dallo zero a zero, perché un ballottaggio è sempre una partita a sé – ha detto Di Stefano -. Non era affatto scontato, soprattutto dopo aver visto la bassa affluenza. Ecco, da qui bisognerà ripartire. Avevamo pensato e sperato di mobilitare più persone: significa che dovremo lavorare per far tornare i sestesi a partecipare alla vita politica della loro città”. A Sesto San Giovanni ha votato appena il 49,11% degli elettori. Tra due settimane si tornerà alle urne, Di Stefano sfiderà, di. Nuovo, Michele Foggetta, il candidato del centrosinistra, che ha raggiunto il 38,4%.

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