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Armi all’Ucraina, Draghi in Senato: “Vista da vicino la devastazione della guerra”

Draghi Senato Ucraina

Le comunicazioni di Mario Draghi in Senato sul Consiglio europeo: “Sono andato in Ucraina per testimoniare la nostra testimonianza. Solo una pace concordata e non subita può essere davvero duratura. Le sanzioni funzionano, la Russia brucerà oltre 8 punti di PIL”. Quindi l’avvertimento al Movimento 5 Stelle: “Continueremo, in sinergia con l’Ue e il G7, a sostenere Kiev così come questo Parlamento ci ha dato mandato di fare”

“Ci avviciniamo al quarto mese dell’invasione russa dell’Ucraina, Mosca continua ad aggredire le città ucraine”, ha detto in apertura il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in quella che si preannuncia una seduta particolarmente delicata per la tenuta della maggioranza e di uno dei suoi principali componenti: il Movimento 5 Stelle. “Oltre 135mila cittadini ucraini sono arrivati in Italia”, ha continuato il premier ringraziando il Terzo settore e gli italiani che li stanno accogliendo. “La strategia dell’Italia in accordo con l’Ue e col G7 si muove su due fronti: sostenere Kiev e sanzionare Mosca per spingerla a sedersi al tavolo delle trattative”.

 

“Continueremo a sostenere l’Ucraina così come questo Parlamento ci ha dato mandato di fare. Questo è il mandato ricevuto da voi”, sottolinea dopo nemmeno dieci minuti il presidente del Consiglio, lambendo quindi il punto di conflitto con il Movimento 5 Stelle. “Sostenere l’Ucraina significa anche partecipare alla sua ricostruzione, aiutarla a rinascere”, sposta l’ottica il premier. “A Kiev ho ribadito che l’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue”.

“Le sanzioni funzionano”, ha poi aggiunto il presidente del Consiglio, sottolineando che secondo le stile il PIL russo crollerà di oltre 8 punti percentuale, “ma non chiuderemo mai i canali diplomatici”, ha ribadito proprio nel giorno in cui Giorgio Starace, ambasciatore italiano a Mosca, è stato convocato nella sede del ministero degli Esteri russo. “Le devastazioni della guerra peggioreranno la crisi umanitaria in atto dovute al blocco dell’export di cereali – prosegue poi Draghi – dobbiamo liberare le scorte nei magazzini per fare spazio ai nuovi raccolti: necessario sminare i porti e garantire l’uscita delle navi in sicurezza. Serve risoluzione dell’ONU”.

“Per frenare la corsa dei pressi è necessario agire anche sulla fonte del problema e contenere i rincari di gas ed energia con un tetto al prezzo del gas russo che consentirebbe anche di ridurre i flussi finanziari verso Mosca”, spiega il premier toccando uno dei temi caldi: il caro energia. “L’Ue si muova rapidamente”.

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