skip to Main Content

Ballottaggio: cosa succede a Piacenza, Parma e Lucca

Ballottaggi Amministrative 2022

Piacenza, Parma e Lucca torneranno alle urne per il ballottaggio per scegliere un nuovo sindaco. Coalizioni e apparentamenti in costruzione 

Il prossimo 26 giugno i cittadini di diversi comuni saranno chiamati nuovamente alle urne per scegliere il proprio sindaco. Torneranno alle urne per il ballottaggio gli elettori dei comuni di Piacenza, Parma e Lucca. In quest’ultima ha fatto scalpore e causato terremoti nazionali la scelta di Mario Pardini, candidato più svantaggiato, di accettare in coalizione Fabio Barsanti, ex consigliere di Casapound.

PIACENZA: TARASCONI NON VUOLE CUGINI DEL M5S

Piacenza è la piazza che vedrà il testa a testa più serrato: torneranno alle urne per il ballottaggio Katia Tarasconi per il centrosinistra, che ha convinto il 39,9% dei votanti, e Patrizia Barbieri per il centrodestra che si è fermata al 37,7%. Ago della bilancia sarà il M5S che, con il candidato Stefano Cugini, si è fermato al 10,7%. “Alternativa per Piacenza nasce per sconfiggere la destra cupa e reazionaria, per riunire il centrosinistra e rappresentare chi è più in difficoltà da questi principi non ci siamo mai mossi – ha detto Cugini, il candidato del M5S –. Abbiamo la fiducia di più di 4.000 persone da ripagare. Diamo voce a una sinistra ecologista, popolare, inclusiva e lo faremo con scelte chiare, motivate e coerenti. I due programmi nascono da un lungo tratto di lavoro comune. Avremmo considerato l’apparentamento formale in quanto massima garanzia della buona fede di riprendere un percorso interrotto, con un’apertura di credito al governo partecipato della città”. E invece, stando a quanto dichiarato da Cugini, “per il segretario PD, mai smentito, l’apparentamento sarebbe invece “suicida”. Addirittura. Per noi è “suicida” ridare vigore alla destra uscita tramortita dal primo turno”. La candidata del centrosinistra avrebbe sondato il terreno con il Terzo Polo di Corrado Sforza Fogliani che, dal canto suo ha fatto sapere che per il centrodestra la sua porta è chiusa. “Il centrodestra piacentino ha speso gran parte della sua campagna elettorale a parlare male dei Liberali – ha detto Corrado Sforza Fogliani -, presentati come una sentina di pericoli vari”.

PARMA: BALLOTTAGGIO SENZA APPARENTAMENTI, FAVORITO MICHELE GUERRA

Anche Parma andrà al ballottaggio domenica 26 giugno ma il risultato appare scontato. Michele Guerra, il candidato del centrosinistra, non solo ha convinto il 44,2% dei votanti a credere in lui ma il secondo classificato, Pietro Vignali del centro destra, ha raccolto meno della metà dei suoi consensi, fermandosi al 21,2% delle preferenze. A Parma il centrodestra ci è andato spaccato, Fratelli d’Italia ha presentato un proprio candidato, Priamo Bocchi che ha raccolto il 7,5% dei voti. Federico De Belvis, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia a Parma, ha assicurato che al ballottaggio Fratelli d’Italia sosterrà il candidato di centrodestra Pietro Vignali. Nessun apparentamento ufficiale ma un’indicazione di voto che potrebbe non bastare. Il civico Dario Costi, forte del suo 13,6%, potrebbe far pendere nettamente le bilancia a favore di Michele Guerra ma, a oggi, il candidato civico non si è espresso. “Dall’inizio noi siamo in una posizione critica e alternativa rispetto a entrambe le candidature che sono rimaste in gara per il ballottaggio – ha detto Costa alla Gazzetta di Parma -. Una è la continuità con quanto abbiamo visto in questi dieci anni. L’altra è il ritorno di un’amministrazione che ha già mostrato i suoi limiti. Avremmo voluto ben altro per il futuro di Parma. Purtroppo, nonostante il nostro impegno, i parmigiani dovranno scegliere fra altre due proposte…”.

LUCCA: L’APPARENTAMENTO A DESTRA CHE DIVENTA UN CASO NAZIONALE

Non è riuscito a prendere Lucca al primo turno il commissario della Polizia di Stato Francesco Raspini ma ci è andato vicino. Il candidato del centrosinistra ha collezionato il 42,7% dei consensi, al ballottaggio incontrerà lo sfidante del centro destra Mario Pardini che ha raccolto il 34,3% dei voti. Le manovre per recuperare lo svantaggio sono diventate un caso nazionale. Pardini ha siglato un patto per l’apparentamento con il terzo classificato Fabio Barsanti che, a capo di una coalizione di destra formata da Difendere Lucca, l’ItalExit di Pierluigi Paragone e Centrodestra per Barsanti, ha ottenuto il 9,5% dei consensi. La scelta ha causato diversi mal di pancia perchè Fabio Barsanti era stato eletto nel 2017 in consiglio comunale tra le fila di Casapound. Elio Vito, già da tempo critico nei confronti del partito, ha rassegnato le dimissioni da Forza Italia come conseguenza di questa scelta. Farà parte della coalizione di centrodestra anche il civico Elvio Raffaele Cecchini con il suo 3% mentre il no-vax e no green pass Andrea Colombini ha fatto sapere che appoggerà Pardini senza siglare alcun patto di apparentamento. Potrà contare solo sue forze, invece, Francesco Raspini. ““Pardini, Barsanti, Cecchini e chi più ne ha più ne metta: apparentamento per colmare il vuoto di idee e spartirsi il potere – ha dichiarato il candidato del centrosinistra -, sdoganando anche l’estrema destra con l’unico obiettivo di piantare bandierine”.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top