Alla vigilia del vertice dei ministri della Salute del G7, le Regioni hanno scritto una…
Ci dobbiamo ancora stupire delle battute di Berlusconi?
Come i quotidiani italiani hanno trattato l’ennesimo episodio del Cavaliere. I graffi di Francesco Damato
La solita scorsa quasi notturna dei giornali consentita dalla solerte rassegna stampa del Senato mi ha dato l’impressione di una svolta mediatica, e in qualche modo anche politica, nei riguardi di Silvio Berlusconi. Che è stato beccato in prima pagina, fra i giornali più diffusi, solo dal Corriere della Sera e da Avvenireper la sua promessa certamente più infelice che spiritosa di un “pullman di troie” ai giocatori del Monza in caso di vittoria sulla Juventus e/o sul suo ex Milan.
Tutti gli altri, quotidiani, grandi e piccoli, hanno generalmente contenuto o relegato la notizia, e relative reazioni, all’interno: a cominciare da Repubblica, che bisogna sfogliare sino a pagina 12 per trovare il commento di Piero Colaprico -senza richiamo in prima, ripeto- al “Cavaliere battutista che inciampa ancora sul vetero sessismo”. Un commento completato, aggravato, condito, come preferite, da una foto che ritrae Berlusconi mentre parla accanto alla solitamente imperscrutabile fidanzata e deputata forzista Marta Fascina.
Diversa è la foto scelta dal Giornale di famiglia di Berlusconi a pagina 10 per corredare una breve difesa dell’ex presidente del Consiglio dal “polverone” dei critici liquidati dall’interessato come “poveri di humor”. Fra i quali vanno evidentemente annoverati anche i vertici del già ricordato Avvenire, il giornale dei vescovi italiani che in prima pagina ha espresso “tristezza” per le parole di Berlusconi, invitato a smetterla col suo repertorio di battute e barzellette. La foto scelta dal quotidiano di famiglia ritrae l’anziano birichino sorridente con quattro giocatori del Monza, dei quali tre appaiono sicuramente divertiti dal Cavaliere.
Ancora più severo di Avvenire è stato il Corriere della Sera sparando in prima pagina contro Berlusconi il richiamo di una cronaca dettagliata di Tommaso Labate sulla “battuta choc” dell’ex presidente del Consiglio e sulle reazioni, più un commento per niente minimalista di Massimo Gramellini titolato “Poco Cavaliere”.
Ben diversi -compiacenti, tolleranti, divertiti, come preferite- sono stati gli amici del Foglio, fedeli alla tradizione di trattare Berlusconi come “l’amor nostro”, anche dopo averlo perduto come editore, o quasi. Giuliano Ferrara ha scherzosamente inserito “le solite troie del Cav” nella rappresentazione politica del centrodestra al governo, o destra-centro come preferiscono chiamarlo con opposti sentimenti i critici e i fratelli d’Italia oggi in festa, peraltro, per i dieci anni compiuti dal partito fondato da Giorgia Meloni.
Che non immaginava certo, partorendolo, di poter arrivare, almeno così rapidamente, addirittura a Palazzo Chigi. Makkox, il vignettista del giornale fondato da Ferrara, si è a suo modo travestito da Berlusconi per scusarsi della battuta sul pullman di troie dicendo. “Ok! Ok!…Un pullman elettrico…”.
Vi confesso che lì per lì la prima, rapida scorsa dei giornali mi ha fatto credere, sperare, apprezzare e quant’altro una sorprendente conversione del Fatto Quotidiano al buon gusto o alle buone maniere verso Berlusconi. L’editoriale del direttore Marco Travaglio, a dispetto di un titolo come “Fateci ridere”, se l’è presa con Paolo Cirino Pomicino, Giorgio Napolitano e altri evocando le “mani pulite” di trent’anni fa e il Qatergate di questa fine d’anno.
Ma poi ho visto che alla battuta di Berlusconi sul pullman delle troie il Fatto Quotidiano ha dedicato all’interno, con modesto richiamo in prima, il commento corrosivo di Pino Corrias titolato sull’”ultimo treno di B”, ma soprattutto “la cattiveria” di giornata. Che dice in prima pagina, dopo avere riportato le sue parole: “B. ricorda al suo Monza di essere l’unico rappresentante della tradizione cristiana”.
Oddio, Travaglio si bergoglizza? O riscrive a suo modo la storia di Maria Maddalena aggiornandola ai tempi del sempre odiato Berlusconi? Al direttore del Fatto stanno preparando un posto o una rubrica ad Avvenire?