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Che succede ora alla Lukoil di Priolo

Nazionalizzazione Raffineria Lukoil

Per la raffineria di Lukoil arriva la nazionalizzazione temporanea in stile tedesco. Fatti, numeri, scenari sul polo siracusano

L’Italia prende spunto dalla Germania per risolvere, almeno temporaneamente, la grana Priolo. La questione si è protratta per settimane, alimentando timori e ipotesi su come uscirne.

LA RAFFINERIA LUKOIL DI PRIOLO PASSA ALLO STATO, PER ORA

Alla fine si è andati nella direzione di Berlino. In che senso? Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il passaggio allo Stato della raffineria Isab di Lukoil a titolo temporaneo, nella prospettiva di individuare un compratore estero. Secondo il decreto, la tempistica è biennale. La misura, secondo il premier Meloni “difende un nodo strategico per l’energia che, con l’indotto, impiega circa 10mila persone”.

LUNEDI’ SCATTA L’EMBARGO AL GREGGIO RUSSO

Il tema di fondo, come noto, è quello delle sanzioni europee alla Russia (da lunedì il via all’embargo al petrolio di Mosca) da cui si è accesa la spia per l’impianto siciliano. Il fondo americano Crossbridge Energy sembra in lizza per l’acquisto (secondo il Financial Times il valore della raffineria si aggira sul miliardo di euro), ad esempio. Per una questione che, da punto di vista italiano, rimane sia strategica che sociale, occupazionale. Sono 3.500, infatti, i posti di lavoro in ballo.

In termini organizzativi, cambieranno gli organi d’amministrazione con un commissario alla guida. In più, specifica il Sole 24 Ore, “Gli eventuali utili maturati durante l’esercizio non possono essere distribuiti se non al termine del regime straordinario e i costi della gestione restano a carico dell’impresa”.

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