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Chi è (a sorpresa) la prima donna a guida dei Rettori italiani
Giovanna Iannantuoni della Bicocca è la prima presidente donna dei Rettori italiani. Ha avuto la meglio su Daniela Mapelli e Luca Brunese.
L’Assemblea dei Rettori ha eletto Giovanna Iannantuoni, 53 anni, rettrice dell’Università di Milano Bicocca, presidente della Crui. L’associazione delle università italiane sceglie per la prima volta una donna come presidente.
CHI E’ GIOVANNA IANNANTUONI, LA PRIMA DONNA CHE GUIDERA’ LA CRUI
Professoressa ordinaria di Economia Politica, Giovanna Iannantuoni sarà Rettrice dell’Universita’ di Milano Bicocca fino al 2025. E’ stata presidente della scuola di Dottorato dello stesso ateneo dal 2015 al 2019. Ha trascorso diversi anni all’estero presso i dipartimenti di economia della Rochester University, della Carlos III de Madrid e della University of Cambridge ed e’ stata coordinatrice di diversi progetti di ricerca di respiro nazionale e internazionale. I suoi interessi di ricerca sono focalizzati su teoria dei giochi, decisioni di political economy, microeconomia e teoria del voto. Nella precedente “legislatura”, Iannantuoni è stata delegata del presidente Crui al Pnrr.
CHI ERANO GLI ALTRI CANDIDATI
Erano in tutto tre i candidati. Era data per favorita Daniela Mapelli, 58 anni, docente di Psicologia e Neuropsicologia, rettrice dell’Università di Padova dal 18 giugno 2021. L’altro candidato era Luca Brunese, 57 anni, rettore dell’Università del Molise e professore di Diagnostica per immagini e radioterapia.
LE PRIME PAROLE DI IANNANTUONI
Nel discorso di insediamento Iannantuoni ha sottolineato la necessità di una Crui coesa e propositiva che sia da subito in grado di affrontare le sfide del futuro imminente e nel contempo lavori per riposizionare nel medio periodo l’universita’ al centro del dibattito istituzionale e politico, in quanto fattore chiave per lo sviluppo sociale, civile ed economico del Paese. “Piu’ della meta’ dei nostri laureati proviene da famiglie in cui sono i primi a ottenere il titolo – ha sottolineato Iannantuoni appena eletta – l’universita’ resta quindi, usando le parole del presidente Mattarella, un’occasione irripetibile nel medio periodo per migliorare la qualita’ di vita degli italiani. Un ascensore sociale che continua a funzionare, ma che dobbiamo far funzionare meglio. Dando ai nostri studenti la possibilita’ di esercitare a pieno il diritto allo studio e alle universita’ le risorse per garantirlo. Risorse che significano, in primo luogo, residenze e borse di studio”.
SOSTENIBILITA’ ECONOMICA DELLE UNIVERSITA’ E FONDI EUROPEI TRA LE PRIORITA’
Nel suo intervento programmatico, Iannantuoni ha anche toccato alcuni fra i temi urgenti per garantire il pieno funzionamento e il rilancio del sistema universitario. Temi che vanno dalla sostenibilità economica delle università (per garantire al sistema solidità futura in vista del riassetto delle politiche europee di spesa pubblica), alla focalizzazione su orientamento e life long learning (soprattutto in vista dell’inverno demografico che attende il Paese nei prossimi 25 anni); dall’importanza dell’uso efficiente dei fondi europei (attraverso una rimodulazione del Pnrr e la garanzia per le università dell’accesso ai fondi Repower EU), alla centralità della didattica innovativa (che sappia coniugare pienamente presenza e digitale); dall’attenzione all’internazionalizzazione (chiave di volta per rispondere alla sfida del calo demografico), ai delicati temi attinenti alle discipline medico-sanitarie (dalla fuga di medici e infermieri dal sistema pubblico e dalle professioni sanitarie, al nodo irrisolto delle scuole di specializzazione).
“La nostra società’ vive oggi momenti difficili – ha osservato Iannantuoni – in cui la coesione è messa a rischio dall’incertezza, dalla precarietà’ e dall’ampliarsi delle disuguaglianze di reddito e di genere. In questo scenario l’università rimane un presidio da tutelare e da rilanciare. Un presidio dove si formano i cittadini di domani e si costruisce la conoscenza, che è la condizione necessaria per garantire la convivenza civile e il progresso sociale”.