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Chi è Enrico Caterino, il commissario per il granchio blu nominato dal Governo

Enrico Caterino

L’ex prefetto di Ravenna Caterino avrà il compito di gestire l’emergenza legata al granchio blu che tanto preoccupa le associazioni

Il governo ha nominato l’ex prefetto di Rovigo Enrico Caterino commissario per il granchio blu. Lo ha annunciato il ministro Francesco Lollobrigida in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro Gilberto Pichetto Fratin. “In questa fase nell’Adriatico in particolare” il granchio blu “ha compromesso alcune attività economiche e soprattutto rischia di compromettere l’intero ecosistema marino senza misure strategiche”.

CATERINO E’ STATO PREFETTO DI ROVIGO E RAVENNA

Caterino è stato già prefetto di Rovigo e di Ravenna e commissario del comune di Torre Annunziata sciolto per condizionamenti mafiosi. “Ha valore dell’efficienza e la conoscenza del territorio avendo svolto attività di prefetto – ha sottolineato Lollobrigida, per il quale con il commissario ci sarà “un salto di qualità”.

Laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli, Caterino dall’aprile 2007 viene posto in posizione di comando presso il segretariato generale della Presidenza della Repubblica, con funzioni di diretta collaborazione con il consigliere per gli Affari Interni e per i rapporti con le Autonomie del presidente della Repubblica. Da dicembre 2014 sino ad aprile 2016 ha svolto le funzioni di vicario del consigliere del presidente della Repubblica. Nell’aprile 2016 è stato nominato prefetto di Rovigo. Successivamente, dal 25 luglio 2018 al 31 gennaio 2022, ha svolto le funzioni di prefetto di Ravenna. Dal 1° febbraio 2022 è in quiescenza per raggiunti limiti di età.

COSA DEVE FARE IL COMMISSARIO CATERINO?

La figura del Commissario straordinario è prevista dal dl Agricoltura approvato l’11 luglio scorso e resterà in carica fino al 31 dicembre 2026. A lui il compito di varare un piano di interventi con un fondo complessivo di 10 milioni, in un arco temporale che copre il 2024 con 1 milione di euro, il 2025 con 3 milioni di euro e il 2026 con i restanti 6 milioni.

LOLLOBRIGIDA: SERVE UNA REGIA EUROPEA SUL GRANCHIO BLU

Sull’emergenza che riguarda le attività legate all’agricoltura e alla pesca “occorre prevedere una regia europea – ha detto il ministro Lollobrigida – che preveda strategie europee. Se si ha una specie dannosa per l’ambiente non puoi contrastarla sulla base dei confini geografic”. La nomina del Commissario – ha precisato – prevede un’azione strategica per, ad esempio, pianificare gli interventi prioritari. Una parte dei 2,9 milioni di euro stanziati è già stata liquidata e in questi giorni proseguiranno le compensazioni per arrivare al 100% di copertura delle richieste già effettuate, oltre ai 500mila di euro del ministero del Lavoro che sono serviti a compensare le vicende contributive dei pescatori, gli agricoltori del mare”.

I COMMENTI E LE RICHIESTE DELLE ASSOCIAZIONI

L’attesa del mondo associativo per l’arrivo del Commissario è molto alta. Anche in considerazione del fatto che il calo di produzione delle vongole veraci oggi sfiora perdite del 100%, come riportato nella relazione tecnica predisposta dal governo. “Con i danni alle imprese ittiche italiane che hanno ormai superato i 100 milioni di euro è importante la nomina di un commissario per fronteggiare l’emergenza granchio blu e garantire le necessarie misure per salvare un settore cardine del Made in Italy” ha commentato la Coldiretti Pesca.

“Con la nomina di Caterino è ora necessario snellire i tempi per liquidare le aziende con l’obiettivo di ripristinare una situazione di normalità e la ripresa dell’attività produttiva dei nostri pescatori – ha dichiarato Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti -. Chiediamo dunque un incontro subito con il nuovo commissario in accordo con Veneto ed Emilia Romagna”.

PERCHE’ IL GRANCHIO BLU E’ COSI’ TEMUTO

Proprio il Delta del Po è la zona dove la presenza del granchio blu sta causando i danni più ingenti, facendo strage di allevamenti di vongole e cozze ma anche telline, altri crostacei e piccoli pesci. Nuotatore forte, vorace e veloce, questo granchio distrugge molluschi e pesci negli allevamenti, senza avere al momento un antagonista naturale. Tanti gli strumenti utilizzati dagli allevatori per cercare di arginare le perdite, da teli e recinti di contenimento, alle luci a led.

Questi crostacei si appostano intorno ai recinti di vongole in cerca di qualche falla nel sistema di protezione per entrare e fare razzia. Ma una volta catturati c’è anche il problema dello smaltimento.

I COSTI PER LO SMALTIMENTO DEI GRANCHI BLU

Nel 2023, da luglio a novembre, come aveva già ricordato nei giorni scorsi Legacoop Agroalimentare, sono stati smaltiti quasi 427mila chili, mentre da marzo a fine luglio del 2024 poco più di 403mila, raggiungendo in soli 5 mesi il totale complessivo dello scorso anno. Già a luglio 2033 Confcooperative Fedagripesca denunciava che i pescatori spendevano 100mila euro al giorno per smaltire i granchi e mettere in salvo le loro produzioni.

A partire dalla primavera 2023 e a tutt’oggi – spiega Coldiretti – sia nel versante veneto che in quello emiliano la produzione di vongole è stata praticamente azzerata, con il predatore in grado di frantumare letteralmente i gusci dopo averli tirati fuori dalla sabbia dei fondali. Devastati anche gli allevamenti di cozze, a partire dalla pregiata Scardovari Dop.

FINITO L’EFFETTO NOVITA’ DEL GRANCHIO BLU A TAVOLA

Per le cooperative non è stato facile inserire il prodotto all’interno di canali commerciali – ricostruisce l’Ansa – per la scarsa richiesta da parte del mercato: nei primi sei mesi di quest’anno sono stati venduti quasi 44mila chili di prodotto, mentre lo scorso anno, da luglio a dicembre, 510mila chili. Un effetto novità che aveva attirato i curiosi in cucina ma che oggi sembra essere finito.

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