Nessuna fumata bianca per il commissario all’alluvione in Emilia-Romagna. I sindaci insorgono e il viceministro Bignami risponde a muso duro
È passato un mese dall’alluvione che ha sconvolto l’Emilia-Romagna e causato 13 morti e quasi 9 miliardi di danni. Il Governo non è riuscito ancora a trovare una quadra sul nome del Commissario straordinario all’alluvione che dovrà gestire la ricostruzione post alluvione.
BONACCINI COMMISSARIO STRAORDINARIO ALL’ALLUVIONE PRO TEMPORE
Al momento, per l’emergenza emiliana, il facente funzioni è il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nominato dal Capo del Dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio. Con i primi 10 milioni di euro stanziati dal Consiglio dei Ministri del 23 maggio scorso, il Presidente Bonaccini ha definito un Piano con le misure più urgenti: dal ripristino dei servizi pubblici alla gestione dei rifiuti e delle macerie.
I CANDIDATI AL RUOLO DI COMMISSARIO PER L’ALLUVIONE: DA BONACCINI A CURCIO
Se il candidato del centro sinistra e degli amministratori locali è il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, anche la maggioranza sta vagliando qualche nome. Tra i primi circolati, e quindi inevitabilmente “bruciati”, c’è quello del generale Francesco Paolo Figliuolo. È stato vagliato anche il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il commissario della siccità, Nicola dell’Acqua e il “solito” Guido Bertolaso, predecessore di Curcio alla Protezione Civile. Nella lista dei papabili c’è anche il sindaco di Ravenna Michele De Pascale.
LEPORE: “RITARDO NELLA NOMINA DEL COMMISSARIO ALL’ALLUVIONE NON È ACCETTABILE”
Quella del Commissario è una figura che gode di grande potere e di una buona dose di liberà di manovra, cosa che sta portando il Governo a una lunga riflessione. “Non si nomina il commissario perché si chiede a noi di andare a Roma a mendicare risorse. Questo non è accettabile – ha detto il sindaco di Bologna Matteo Lepore nel corso del seminario “Promessa Democratica” -. È la premessa di un modello di governo che la presidente Meloni vuole portare avanti. Noi dobbiamo rispondere con le nostre proposte e idee, soprattutto con la nostra capacità organizzativa. Credo che al tavolo con i sindaci e la Regione si debba sedere la premier Giorgia Meloni, è lei che si è presa un impegno con noi e quindi dobbiamo parlare principalmente con la premier e sentire da lei quali sono le risposte”.
I DANNI DELL’ALLUVIONE AMMONTANO A 8,8 MILIARDI DI EURO
Il Governo sta procedendo con i piedi di piombo perché prima vuole fare una “stima dei danni” per poi decidere il nome del commissario, come ha detto la premier Giorgia Meloni durante la visita insieme alla presidente della commissione europea Ursula von der Leyen alle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna. In realtà la Regione Emilia-Romagna, attraverso il presidente Stefano Bonaccini, ha già fornito una stima dei fondi necessari nel corso del secondo tavolo sull’emergenza che si è svolto la scorsa settimana, a Palazzo Chigi, tra Governo ed enti locali. I danni ammontano a 8,8 miliardi di euro, tra questi 1,8 miliardi riguardano gli interventi per fare fronte all’emergenza, 2,4 miliardi per il ripristino dei danni, i danneggiamenti a privati ammontano a 2,1 miliardi e infine 1,2 miliardi di euro saranno destinati al settore industriale e 1,1 miliardi a quello agricolo.
L’OFFENSIVA VIA FACEBOOK DI BIGNAMI: “LA REGIONE NON HA TRASMESSO AL GOVERNO UNA STIMA DEI DANNI DELL’ALLUVIONE”
Ha ribadito il concetto già espresso dalla Premier Meloni anche il viceministro delle Infrastrutture Galeazzo Bignami. “Lo stiamo dicendo dall’inizio: per capire chi deve fare cosa, dobbiamo capire cosa c’è da fare. Se pensano di avere l’uomo buono per tutte le stagioni… Ma non dicano che il terremoto è un esempio. Io c’ero e non è stato gestito bene. Molti non hanno ottenuto ciò che era loro diritto avere”. Il viceministro ha rincarato la dose con alcuni post polemici su Facebook. “Ad oggi ancora la Regione non ha trasmesso al Governo, benché richiesto, nessun elenco degli interventi da eseguire. Ha chiesto 2,3 miliardi subito, sulla fiducia. Voi vi fidereste di Schlein e compagni? Ps: la cura del territorio colpito era competenza loro”, ha scritto nel primo. E ha poi rincarato la dose. “Ho chiesto alla Regione perché non ci manda l’elenco degli interventi da eseguire per ripartire dopo l’Alluvione, come concordato col Governo. In 25 esponenti delle sinistre hanno mandato altrettanti comunicati stampa insultandomi. In realtà bastava mandassero una volta sola l’elenco degli interventi. Non lo hanno mandato e nessuno dei 25 mi ha risposto nel merito. Sono sempre così loro: quando non sanno cosa rispondere, offendono e ti fanno la morale solo per aver detto quello che sanno tutti: la cura di questo territorio era loro responsabilità”.
SINDACI E PARLAMENTARI IN PRESSING SUL GOVERNO
In pressing sul Governo per la nomina di un commissario all’alluvione ci sono i sindaci emiliani e i parlamentari emiliani. “Insistiamo sulla nomina del commissario per la ricostruzione in tempi brevi: i tre presidenti di Regione sono le figure principali a cui affidarsi. Se il governo ha idee diverse si prenda la responsabilità”, hanno detto il sindaco di Cesena Enzo Lattuca e il sindaco di Ravenna Michele De Pascale. Dal primo cittadino di Forlì, Gian Luca Zattini, è arrivata la proposta di convocare gli Stati Generali dell’alluvione. “Basta perdere tempo, è urgente che il governo nomini il commissario per l’emergenza alluvione – hanno scritto in una nota i coordinatori di Italia Viva Bologna Lina De Troia e Giampiero Veronesi -. Tutti sanno che la nostra Regione è una parte importante del sistema produttivo del nostro Paese, e la Romagna è centro attrattivo del sistema turistico. Solo con un dialogo costruttivo tra tutte le istituzioni interessate, si può agire in maniera coordinata e determinata, così come nell’emergenza post terremoto. Per noi la figura più indicata, credibile e con esperienza è il presidente Stefano Bonaccini. È fondamentale agire in fretta e nominare chi conosce bene la nostra regione. Il Governo deve farlo il prima possibile ha già perso troppo tempo e non possiamo più permettercelo”.