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Come cambia la mappa dei giganti del web nel mercato italiano. I dati AgCom
I big del web conquistano l’Italia, secondo l’ultimo report dell’AgCom Google insidia la Rai. Boom delle pubblicità online
Il panorama della comunicazione italiana sta vivendo una vera rivoluzione , con i big del web che guadagnano terreno rispetto ai media tradizionali. Secondo i dati pubblicati da Agcom relativi al 2022, Google è protagonista di una crescita impressionante che lo porta al secondo posto tra i principali operatori del settore, avvicinandosi sempre più al primato della Rai. L’azienda di viale Mazzini, pur restando in testa, vede la sua quota di mercato scendere dal 13,5% al 13,1%, segnalando un futuro incerto di fronte alla continua ascesa delle piattaforme digitali.
IL BOOM DELLE PUBBLICITA’ ONLINE
La crescita del mercato digitale è trainata soprattutto dalla pubblicità online, che nel 2022 ha raggiunto i 6,3 miliardi di euro, pari al 32,6% del valore complessivo del Sistema Integrato delle Comunicazioni (Sic). Questo rappresenta un aumento del 55% in due anni, consolidando il divario con i mezzi tradizionali, i cui ricavi pubblicitari rimangono stabili a 4,98 miliardi di euro (29,6% del Sic).
Questa trasformazione evidenzia l’interesse crescente degli inserzionisti per le piattaforme digitali, a discapito di televisioni, giornali e altri media tradizionali. Non sorprende, quindi, che i colossi come Meta/Facebook, Amazon e Netflix stiano continuando a guadagnare quote di mercato.
I RICAVI DELLA PAY TV SATELLITARE E DEI GIORNALI CONTINUANO A DIMINUIRE
Nel 2022, il valore complessivo del Sic è stato stimato in 19,4 miliardi di euro, pari all’1% del Pil italiano. La pubblicità online non è l’unico motore di crescita: anche la vendita di prodotti e servizi, che include le offerte televisive a pagamento su Internet, ha visto un incremento significativo, mentre i ricavi della pay TV satellitare e delle copie cartacee di quotidiani continuano a diminuire.
I fondi pubblici rappresentano una quota del 12,2% del Sic, mentre il 69% del valore complessivo è concentrato tra dodici operatori principali, con quote individuali pari o superiori all’1%. Il restante 31% è distribuito tra numerosi attori di piccole dimensioni.
NON SOLO GOOGLE. ANCHE META, AMAZON E NETFLIX CRESCONO
Nessun operatore supera la soglia antitrust del 20% dei ricavi complessivi, ma le dinamiche di mercato stanno rapidamente ridisegnando le gerarchie. Google ha incrementato la sua quota dal 10% all’11,3%, guadagnando due posizioni, mentre Meta/Facebook sale dal 6,9% al 7,6%. Anche Amazon (3,7%) e Netflix (3,2%) continuano a espandersi, confermando il trend di crescita delle piattaforme digitali.
Al contrario, le aziende tradizionali come Comcast/Sky (da 12,1% a 9,9%) e Fininvest (da 10,3% a 9,8%) subiscono una contrazione. Gedi Gruppo Editoriale, Cairo Communication e altri attori storici mostrano una leggera flessione, segnale della difficoltà nel competere con le risorse e la capillarità delle piattaforme globali.
I dati di Agcom mettono in luce una transizione strutturale ormai inevitabile nel sistema della comunicazione italiana. La crescente penetrazione dei colossi del web rappresenta una sfida per i media tradizionali, ma senza anche un’opportunità per innovare e adattarsi a un pubblico sempre più digitale. Avanti a chi saprà reinventarsi meglio.