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Come cambia il Reddito di cittadinanza

Reddito Di Cittadinanza

Il Reddito di cittadinanza (Rdc), lo strumento voluto dai 5 Stelle per favorire la ricerca di un lavoro e “non tenere la gente sul divano” è stato un flop. Di Maio ammette: “Va ripensato, non funziona”

Il Reddito di cittadinanza (Rdc) così com’è stato pensato non ha dato i risultati auspicati dal Movimento 5 Stelle, ideatore dello strumento che doveva combattere la povertà a consentire la ricerca di un lavoro. Il governo pensa quindi a una sua riforma, “sdoppiandolo” e rendendolo un sostegno alla fragilità.

COSA DICEVA E COSA DICE DI MAIO

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nel 2019, all’epoca vicepremier del governo gialloverde, sosteneva che il Rdc dovesse essere un mezzo per “non tenere la gente sul divano”. Ora però ha dichiarato al Foglio: “Credo sia opportuno in questa fase ripensare alcuni meccanismi separando nettamente gli strumenti di lotta alla povertà dai sostegni al reddito in mancanza di occupazione”. Adesso anche Pasquale Tridico, attuale presidente dell’Inps ed ex consigliere di Di Maio, ritiene che il Rdc sia uno “strumento di lotta alla povertà piuttosto che di politiche attive”.

QUALI ERANO GLI OBIETTIVI DEL RDC

Il Ministro ha quindi ammesso che il Rdc non ha funzionato e chiede che venga ripensato separando proprio le due questioni che mirava a risolvere: la lotta alla povertà e la ricerca di un posto. Il decreto istitutivo del Rdc del 2019, infatti, all’articolo 1 comma 1 lo definisce proprio “misura fondamentale di politica attiva del lavoro” e “di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale”.

PERCHÉ IL REDDITO DI CITTADINANZA VA RIPENSATO

Come mai il governo pensa proprio adesso a una riforma del Rdc? Forse perché, come scrive Repubblica, “I dati sulla nuova povertà – 5,5 milioni di poveri in più come eredità 2020 del Covid, per un totale di 14 milioni di italiani che vivono disuguaglianze e deprivazioni – allarmano Palazzo Chigi”.

DA RDC ALL’EX REI

L’esecutivo sembrerebbe voler riportare il Rdc al Reddito di inclusione (Rei), norma messa in atto dal governo Gentiloni e poi sostituita con la proposta dei 5 Stelle, separandolo quindi dalle misure economiche per chi non ha un’occupazione. L’obiettivo sarebbe poi – secondo Repubblica – quello di “agganciare le politiche attive del lavoro alla riforma degli ammortizzatori sociali che arriverà nel 2021”.

COSA PREVEDE LA LEGGE DI BILANCIO

La legge di Bilancio prevede 4 miliardi in più in 9 anni al Rdc – 477 milioni all’anno, strutturali dal 2029. Questa manovra, come riporta Repubblica, è inevitabile “perché i tecnici Inps avvertono che il Rdc ha fatto quasi il pieno e i 7 miliardi all’anno non bastano se le domande crescono al ritmo del 2020: un quarto in più da gennaio a settembre, per un totale di 3,1 milioni di beneficiari (che corrispondono a 1,3 milioni di famiglie)”.

COSA HA DETTO GUALTIERI

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione parlamentare in merito alla manovra aveva già annunciato: “Sarà necessario incrementare ancora le risorse del Rdc. Ciò avverrà in sede di scostamento 2021” – e quindi nella richiesta di nuovo deficit che il governo presenterà a gennaio al Parlamento, anche per il ‘nuovo’ Rdc ripensato e corretto.

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