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Come sarà la scuola secondo Valditara

Valditara Intervista Alla Stampa Maturità

Nell’intervista a La Stampa, il capo del dicastero di viale Trastevere ha detto che “l’idea che si cambi la maturità” è “inappropriata”

 

Tornare all’era pre Covid, oltre a essere più severi con l’uso dei cellulari in classe. Emergono nuovi indizi, nuove linee guida sull’idea di scuola del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Ne ha parlato con Flavia Amabile oggi su La Stampa.

LA NUOVA VECCHIA MATURITÀ

“Si ricomincia dalla legge del 2017, dunque. Una legge voluta dal centrosinistra”, incalza subito l’intervistatrice. Per Valditara, “prima di decidere ho sentito esperti e addetti ai lavori. Alla fine è parsa la soluzione più ragionevole. Se dovesse funzionare male, si interverrà ma l’idea che si cambi la maturità solo per mettere un timbro trovo sia inappropriata”.

La nuova maturità, dunque, sarà quella vecchia. Due prove scritte, la seconda con due discipline interessate, un esame orale e una commissione mista: un presidente, tre professori interni, tre esterni. “Il colloquio interdisciplinare deve valorizzare le competenze degli studenti e verificare la loro capacità di fare collegamenti tra le materie. Non è, quindi, un colloquio disciplinare, non deve esserci l’interrogazione in italiano, in greco o in matematica. Le competenze disciplinari sono già state accertate con il giudizio finale che ammette all’esame di Stato”, secondo il ministro. Annunciando una circolare esplicativa.

IL FUTURO DELLA SCUOLA

Nuova, vecchia maturità “vuol dire che è finita l’emergenza?”, chiede ancora Amabile. “È finita almeno per la maturità. Poi che abbia lasciato degli strascichi è evidente”. Il ministro si riferisce a “aumento del bullismo, al fatto che c’è uno smarrimento di molti giovani che si trovano più in crisi nell’affrontare il percorso scolastico. Mi riferisco alla sempre più accentuata assenza di socializzazione. Oggi abbiamo una scuola in cui occorre riportare tre valori cardine: serenità per insegnanti e studenti, rispetto verso docenti e alunni, sicurezza che significa anche affrontare il tema dell’edilizia, delle misure antisismiche, dell’abbattimento delle barriere architettoniche”. Il Pnrr ci salverà anche su questo?

Intanto, i prossimi passi della scuola secondo Valditara riguarderanno anche le prove Invalsi – da rendere più attinenti al mero obiettivo statistico d’apprendimento – ma anche un percorso di indottrinamento verso ragazzi poco abituati a leggere. Ma la nuova istruzione dovrà rendere merito anche alla posizione degli insegnanti, pensando poi a un miglior rapporto tra studi e mondo del lavoro. Le sfide sono tante e per adesso sono ancora tutte sul tavolo.

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