Tempesta in un bicchier d'acqua sulle parole del ministro Giorgetti sulla revisione e l'aggiornamento delle…
Come sta cambiando l’industria del gioco in Italia
Secondo il rapporto Luiss-Ipsos, rispetto agli ultimi dati di rilevazione relativi al 2022 si registra un incremento del 2,5% dei giocatori maggiorenni nei circuiti illegali
Luisa Business School e Ipsos, questa mattina, hanno presentato un rapporto sullo stato delle cose dell’industria del gioco in Italia: “Responsabilità, trasparenza, comportamenti consapevoli: nuovi orizzonti dell’industria del gioco”.
Tra i risultati più evidenti, più digitalizzazione dei protagonisti, più maggiorenni nei circuiti illegali, canali nei quali emerge anche una maggior presenza “inconsapevole”.
IL RAPPORTO LUISS-IPSOS
Dal 2019, secondo quanto rilevato, l’industria del gioco vive un processo di digitalizzazione ormai inarrestabile.
In termini di profili, invece, rispetto agli ultimi dati di rilevazione relativi al 2022 si registra un incremento del 2,5% dei giocatori maggiorenni nei circuiti illegali rispetto all’anno precedente. Come sottolinea la nota riassuntiva del rapporto, dallo studio emerge che il giocatore che opera in circuiti illegali tipo è uomo (67%), mediamente giovane (l’età media è di 41 anni), occupato (73%), con figli
minorenni (49%), ha competenze finanziarie ed è istruito (con titolo di studio pari o superiore alla laurea per il 26%). Inoltre, ha un tenore di vita dichiarato sopra la media e gioca prevalentemente per svago e per divertimento.
Ed è sorta una una nuova figura di giocatore: il giocatore dei circuiti illegali inconsapevole. Questo cluster – spiega la nota – che rappresenta un terzo dei giocatori che operano in circuiti illegali (pari al 4% della popolazione totale) considera del tutto inaccettabili le scommesse clandestine o i giochi illegali: se ne desume, quindi, che per loro vi sia un utilizzo dei canali illegali non del tutto consapevole.
Giocatori non in grado, in sostanza, di distinguere i circuiti dove giocare. Perché? Mancanza di informazioni, soprattutto. Anche perché il gioco legale viene riconosciuto come ambito più a garanzia della propria tutela.
VERSO NUOVE SOLUZIONI
Oltre al rapporto sono state discusse – spiega la nota – alcune soluzioni per mettere il giocatore nelle condizioni di fare scelte consapevoli e responsabili. Vengono così coinvolte le aziende, perché “i giocatori che percepiscono un forte impegno da parte delle imprese nello sviluppo di attività di legalità e protezione dei consumatori affermano, infatti, che il fenomeno dell’illegalità sia meno diffuso rispetto al resto della popolazione e, al contempo, ritengono più probabile scoprire e sanzionare i comportamenti illegali (46%)”, aggiunge la nota.
I COMMENTI SUL RAPPORTO LUISS-IPSOS
“Lo studio conferma lo scenario emerso nel primo rapporto sul gioco in denaro dell’Osservatorio sui mercati regolati, evidenziando caratteristiche e particolarità di un settore che sta configurandosi sempre più come industry – ha dichiarato Raffaele Oriani, Dean Luiss Business School. Gli operatori svolgono un ruolo fondamentale per il presidio della legalità e per diffondere, attraverso azioni di informazione, una “cultura” del gioco sempre più responsabile e ludico”.
“Queste evidenze ribadiscono l’importanza di una comunicazione trasparente ed informativa sui rischi legati al gioco illegale” – ha affermato Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos. Il giocatore informato sa riconoscere la differenza tra gioco legale e illegale, sia nell’offerta di gioco fisica che digitale, e può assumere, con maggiore probabilità, anche comportamenti responsabili”.