Commissione sugli scioperi, arriva la stangata per CGIL, UIL, COBAS, CLAP e altre sigle sindacali: multe da 2.500 a 10.000 euro per lo sciopero generale di novembre 2024
La Commissione di garanzia sugli scioperi ha espresso una valutazione negativa sul comportamento delle Confederazioni sindacali CGIL e UIL in merito allo sciopero generale del 29 novembre 2024, decidendo quindi di applicare una sanzione pecuniaria pari a 10.000 euro.
QUALI SONO LE SIGLE SINDACALI MULTATE PER GLI SCIOPERI E PERCHÉ
L’organo ha ritenuto che le due sigle non abbiano rispettato la regola dell’intervallo tra scioperi precedentemente proclamati. Secondo la Commissione, lo sciopero in questione è stato giudicato irregolare in quanto ha violato la norma che vieta la concentrazione tra scioperi generali o tra scioperi generali e di settore, in particolare nel settore del trasporto passeggeri. Per la stessa giornata del 29 novembre, infatti, era già stato indetto uno sciopero generale da parte delle Confederazioni nazionali CUB e SGB, determinando così una sovrapposizione ritenuta non conforme dalla Commissione (delibera n. 22/279).
Oltre a CGIL e UIL, per analoghe violazioni sono state sanzionate anche le Confederazioni sindacali COBAS, ADL COBAS, SIAL COBAS e CLAP. In questo caso, l’ammontare della sanzione è stato fissato in 2.500 euro.
Le decisioni e le relative sanzioni sono state ufficializzate tramite la pubblicazione della delibera sul sito istituzionale della Commissione di garanzia sugli scioperi.
PER COSA SI MANIFESTAVA IL 29 NOVEMBRE 2024
Lo sciopero generale del 29 novembre 2024 era stato indetto da CGIL e UIL come segno di protesta contro la legge di bilancio del governo, ritenuta insufficiente a contrastare la crisi economica e sociale. Secondo le rivendicazioni dei sindacati, l’astensione dal lavoro era giustificata dal deterioramento del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati, dall’aumento della precarietà e del lavoro nero, e dai tagli ai servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione e trasporti.
SCIOPERO PRECETTATO
Una volta annunciato, lo sciopero, che inizialmente doveva coinvolgere per 8 ore tutti i settori pubblici e privati (a eccezione delle ferrovie), era stato oggetto di precettazione da parte del ministro delle Infrastrutture Salvini. I sindacati avevano presentato ricorso al Tar, lamentando tentativi di fermare le mobilitazioni in modo forzoso. A seguito della respinta del ricorso, le sigle sindacali avevano optato per una riduzione a 4 ore limitatamente ai trasporti.