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Conte: “Da Italia Viva crisi senza senso, rischio danni seri al Paese”

Conte Crisi

“Servono forze parlamentari volenterose, donne e uomini che rifuggano gli egoismi. Appello a chiunque ami l’Italia, sono disposto a fare la mia parte”. Il premier Conte cerca una nuova maggioranza per risolvere la crisi. Prima loda l’operato delle opposizioni, definite responsabili, quindi attacca Matteo Renzi, senza mai nominarlo

Le arpate a Italia Viva Giuseppe Conte le rifila nella seconda parte del suo intervento: “Non si può cancellare quello che è accaduto e non è oggi più possibile recuperare fiducia e affiatamento, condizioni imprescindibili. Si volti pagina”, ha scandito il presidente del Consiglio chiudendo la porta in faccia a Matteo Renzi e a Italia Viva, ufficialmente fuori dal Conte bis. “Questo Paese merita un governo coeso. Dobbiamo lavorare tutti assieme per portarlo fuori dalla pandemia”.

 

Quindi il premier ha lodato l’atteggiamento delle opposizioni per contrapporlo a quello di Italia Viva, rea di essere causa della cridi di governo. “Abbiamo varato nel corso del 2020 più di cento miliardi di indebitamento netto a favore di lavoratori, imprese e famiglie: una cintura necessaria apprezzata anche da illustri economisti”, ha detto Conte in Parlamento, mentre dagli scranni dell’opposizione si levavano mugugni. “Non avremmo potuto fare nulla di tutto questo se non ci fosse stata responsabilità manifestato da ciascuna forza politica, anche dall’opposizione”, ha scandito Conte. “Avete contribuito a superare momenti critici votando scostamenti di bilancio e avanzato proposte accolte dalla maggioranza, come le misure per le partite IVA nell’ultima Legge di Bilancio”.

CONTE: “QUI A PARLARE DI CRISI, SONO IMBARAZZATO”

“Si è aperta una crisi che deve trovare qui, in questa sede, la propria soluzione”, ha puntualizzato Conte, tra gli applausi della maggioranza. “È una crisi in una fase cruciale, in piena pandemia: tante famiglie stanno soffrendo le perdite dei propri cari. Confesso un certo disagio visto che son qui non per annunciare aiuti o per illustrare l’ultima bozza del Recovery Fund ma per spiegare una crisi senza fondamento”.

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“Tutte le associazioni, anche il sindacato, stanno offrendo il loro contributo a rafforzare la tenuta sociale del Paese”, ha detto il premier, sottolineando ancora una volta la differenza di atteggiamento rispetto a Italia Viva, ormai definitivamente fuori dal Conte bis. Resta da capire se soprattutto al Senato il premier troverà i voti per sostituirla. L’appuntamento è per domattina. “Servono forze parlamentari volenterose, donne e uomini che rifuggano gli egoismi, che tengano elevata la politica”.

“CERCHIAMO EUROPEISTI”

“Cerchiamo europeisti, quindi forze politiche che prendano una posizione di campo rispetto ai sovranisti. Cerchiamo il contributo politico di formazioni che si collocano nel solco delle migliori e più nobili tradizioni europeiste: liberale, popolare, socialista”, ha detto il presidente del Consiglio chiudendo l’intervento a Montecitorio, rivolgendosi ai moderati di centro e, probabilmente, anche a Forza Italia. “Una alleanza liberale ed europeista: aiutateci a ripartire con celerità, rimarginando la ferita prodotta dalla crisi. Vogliamo un appoggio chiaro, alla luce del sole”. Poi, rivolgendosi alle forze di maggioranza: “Nei prossimi giorni nuovo patto di governo. Non intendo mantenere né l’Agricoltura né l’interim all’Intelligence”.

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