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Convegno filo-russo, il sindaco di Modena toglie il Pd dall’imbarazzo (ma non il suo portavoce)

Convegno Filo-russo Modena

Il sindaco di Modena dopo tre giorni decide di revocare la sala dove si sarebbe dovuto svolgere il convegno filo-russo che tante polemiche ha sollevato in queste ultime ore, investendo anche il Partito democratico. Fari puntati inoltre sul portavoce di Muzzarella, per le sue posizioni anti Ucraina

Il convegno filo-russo sulla ricostruzione di Mariupol previsto il prossimo 20 gennaio a Modena non si farà. Dopo 72 ore infuocate, con interventi di politici, la dura presa di posizione della diplomazia ucraina (qui la lettera) e nel totale silenzio dei vertici del Partito democratico, a cui aderisce il sindaco della città, è proprio il primo cittadino, Gian Carlo Muzzarelli, ad annunciare sui social che martedì chiederà alla Giunta comunale la revoca della concessione della sala civica dove si sarebbe dovuto tenere l’evento (che, comunque, non aveva ottenuto né il patrocinio né il sostegno da parte dell’Amministrazione comunale).

LE PAROLE DEL SINDACO DI MODENA

“Le informazioni che stanno emergendo nel dibattito nazionale che si è sviluppato in questi giorni – ha spiegato Muzzarelli – offrono elementi di riflessione non disponibili quando gli uffici hanno preso in esame la domanda, pur presentata nel rispetto del regolamento comunale. Martedì proporrò quindi alla Giunta comunale la revoca del noleggio della sala civica di via Viterbo per l’appuntamento del 20 gennaio su Mariupol.

In particolare è emerso che il profilo di alcuni dei relatori, come evidenziato dagli organi d’informazione, non è sempre coerente con l’impegno sottoscritto a rispettare i valori sanciti dalla Costituzione e dalla Repubblica Italiana e, segnatamente, il divieto di professare e/o praticare ideologie e comportamenti fascisti e razzisti. Ma, soprattutto, è emerso chiaramente, dalle dichiarazioni dei promotori, che l’iniziativa si presta a diventare una manifestazione di aperto sostegno alla guerra d’invasione della Russia e quindi in contrasto con l’articolo 3 dello Statuto comunale che, invece, si pone come obiettivo la promozione della piena affermazione dei valori di giustizia, di libertà, di democrazia e di pace”.

LE CRITICHE AI VERTICI DEL PD…

Tutta questa vicenda, e non solo, ha messo nelle ultime ore in forte imbarazzo i vertici del partito democratico. In tanti sui social hanno chiesto alla segretaria Elly Schlein e al presidente della Regione Bonaccini di intervenire per bloccare l’iniziativa. Che, tra l’altro non riguarda solo Modena. Iniziative filorusse si stanno moltiplicando e sono in programma anche a Bologna, Milano, Lucca.

Dopo le parole del parlamentare Pd Filippo Sensi, un’altra dura critica è arrivata dall’ex ministro Lorenzo Guerini: “Sono stato Sindaco e so cosa significhi il rispetto del pluralismo nella concessione degli spazi pubblici. Ma la questione è un’altra: non rischiare di avallare ingiustificabili iniziative di fiancheggiamento all’aggressione putiniana all’Ucraina e di mistificazione della realtà”

…E GLI IMBARAZZI DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI DEL PARTITO

Proprio a Bologna l’amministrazione del sindaco Lepore ha chiesto agli organizzatori di un convegno pro Putin di annullare l’incontro che si dovrebbe tenere in uno spazio del comune di Bologna. C’è poi il caso di Lucca – dove l’ideologo di Putin Aleksandr Dugin parteciperà in videocollegamento a un evento organizzato dall’associazione filorussa “Vento dell’Est”. A Milano si terrà una conferenza sulla figlia di Dugin.

Come evidenzia il Foglio, i nomi dei relatori e delle associazioni coinvolte in questi incontri sono quasi sempre gli stessi: il fotoreporter Andrea Lucidi è invitato alle conferenze di Modena e Bologna, Eliseo Bertolasi a quelle di Milano e Modena, l’associazione “Vento dell’Est” organizza sia quella di Milano che quella di Lucca. Però, mentre gli eventi di Lucca e Milano si terranno in spazi privati, quelli di Modena e Bologna coinvolgono le istituzioni e il Pd”. Così, dopo il niet di Lepore è arrivato – travolto dalle polemiche – quello del sindaco Muzzarelli.

IL CASO DEI TWEET ANTI UCRAINI DEL PORTAVOCE DEL SINDACO DI MODENA

Forti polemiche hanno riguardato anche il portavoce del primo cittadino di Modena. Stiamo parlando di Stefano Bellentani, verso cui diversi giornalisti sui social hanno acceso i riflettori su una serie di considerazioni e tweet anti ucraini. Al momento il profilo di Bellentani non è raggiungibile. Come riporta Nello Scavo, giornalista e inviato speciale di Avvenire, nei mesi scorsi così scriveva il portavoce del sindaco di Modena: “L’Ucraina è pronta per entrare in Ue, tranne qualche piccolo dettaglio: i partiti di opposizione sono stati sciolti, c’è già la legge marziale, i confini non sono sotto controllo, la corruzione è diffusa a ogni livello di governo, sarebbe per distacco il paese più povero”.

Oppure: “Ma le armi, i mezzi, le munizioni occidentali non erano state date all’Ucraina a conduzione che non attaccassero in territorio russo?”, e ancora “Zelensky è passato da ‘vinceremo la guerra’ a ‘nonostante gli insuccessi l’Ucraina non si arrenderà. Non ci stiamo ritirando, sono soddisfatto, tuttavia stiamo perdendo persone, e di questo non sono soddisfatto’. Purtroppo per il popolo ucraino, è stato ingannato e sappiamo da chi”.

Chissà se il sindaco di Modena, dopo la Giunta comunale, avrà tempo anche di dire qualcosa anche su queste posizioni del suo portavoce

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