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Le correnti calde del Pd prima delle amministrative

Castagnetti E Il Congresso Pd

I soliti capicorrente vogliono già depotenziare Letta. Pronta la resa dei conti dopo le amministrative?

Sarà la noia da ombrellone, sarà l’ansia per le insolite campagne elettorali estive, ma dalle parti del Pd pare già cominciata una strisciante guerra correntizia che potrebbe acuirsi dopo le amministrative. E già, c’è chi giura che basterebbe già solo la sconfitta a Roma per costringere il neo segretario Letta alle dimissioni e a convocare un congresso vero (non un’assemblea interna) ed archiviare la breve stagione dell’ex premier tornato dall’esilio parigino.

Non ne parliamo se si dovesse mancare anche uno tra gli obiettivi di Milano e Napoli. Al momento si punta ad alzare man mano la tensione verso Letta. Ultimo obiettivo a finire sotto tiro le Agorà democratiche, appena inaugurate. C’è chi ne mette già in dubbio l’efficacia, ma la partenza ufficiale è prevista dopo le amministrative.

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Insomma una polemica pretestuosa, un modo come un altro per mettere in discussione un progetto fortemente voluto dal neo segretario e provare a indebolirlo. Ancora meno tempestiva appare la critica di affidare la guida delle Agorà a Nicola Oddati, dirigente nazionale del Partito, e riferimento di Prossima, la corrente nata molto prima della costituzione delle Agorà.

In un partito in cui ogni capo corrente ha un ruolo di rilievo (ogni ministro Pd, ad esempio è capocorrente: Guerini alla Difesa, Franceschini alla Cultura, Orlando al Lavoro), attaccare Letta prendendosela pretestuosamente con le Agorà affidate ad un capocorrente appare l’ennesimo affondo di una classe dirigente che continua a farsi del male da sola (come se un ministero valesse la guida delle Agorà).

E mentre Base Riformista accumula postazioni di potere pur essendo esigua minoranza nel partito e fa scaldare i motori a Bonaccini come candidato alla prossima segreteria, si rinsalda l’asse tra Orlando e Bettini per costruire un correntone di sinistra e dare l’assalto alla segreteria. L’attacco allora a chi come Oddati tiene insieme gli ex zingarettiani leali con Letta, sembra ancora di più un modo per provare a indebolire il segretario.

Insomma tra ombrellone e campagne elettorali, Letta avrebbe forse preferito l’aria fresca e rilassante di Parigi.

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