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I giornali di oggi, giovedì 22 dicembre

Prime Pagine

Le prime pagine dei quotidiani in edicola. Aperture ancora legate agli emendamenti sulla Manovra ma non solo

CORRIERE DELLA SERA

“Limite a Reddito e lavoro agile”, apre così il quotidiano di via Solferino. “Il rifiuto di un’offerta di impiego fa decadere il sussidio. Lo smart working riservato ai fragili”. Oggi è il giorno della Manovra alla Camera. “Sì a un emendamento senza coperture, ira di Giorgetti”. Sulle discussioni politiche alle modifiche della Manovra c’è Tommaso Labate: “Le notti sul testo, tra liti e lasagne”, s’intitola il suo racconto.

Il fondo de giorno è sulla visita di Zelensky a Washington. Giuseppe Sarcina scrive di un’America “unita su Kiev”. Il viaggio del presidente ucraino alla Casa Bianca, si legge, “è stato un evento molto importante: la prima uscita dal Paese dopo 300 giorni nel bunker o sui campi di battaglia. E’ stata piena di calore, anche emozionante”. E dal viaggio, aggiunge il corrispondente, c’è un messaggio a tutto il mondo, specie per noi europei. “Lo scontro con la Russia è sempre furibondo e il leader ucraino si aspetta che nei prossimi mesi la guerra divamperà ancora più crudele, ancora più totale”.

Nelle pagine culturali, Paolo Di Stefano dà l’addio ad Asor Rosa, “l’intellettuale militante”. Nella vignetta del giorno, Giannelli ritrae la Manovra che precipita da un’auto, mentre Gramellini dedica il suo caffè  a un episodio di cronaca e di politicamente scorretto. “Una banana marcia”, s’intitola il corsivo, in cui “il protagonista è un rugbista della nazionale italiana nato in Guinea” che ha ricevuto per regalo di Natale, appunto, una banana marcia con annesse risate dei compagni di squadra.

LA REPUBBLICA

Titolo principale di apertura ancora sulla Manovra per il quotidiano Gedi: “Manovra maldestra”, una corsa ad ostacoli dove “la maggioranza vota per errore emendamento da 450 milioni senza coperture. Il testo torna in Commissione. Crescono i contrasti tra Fdi e i berlusconiani. Tensioni tra gli esponenti di partito e i tecnici dell’Economia”. Per Forza Italia, inoltre, “niente più indagini con i trojan contro la corruzione”.

Nel punto del giorno, Stefano folli scrive che “il potere logora la coalizione di governo” e che la legge di Bilancio arriva all’approvazione in un “modo confuso e compresso nei tempi” che però “non è una novità”.

Nel taglio alto, la stretta di mano (con foto-notizia) tra Zelensky e Biden, “lotta per una pace giusta” è il titolo del racconto del summit alla Casa Bianca.

LA STAMPA

Anche La Stampa apre con un doppio titolo. “Partito per Zelensky”, si legge a centro pagina. In foto, i leader di Ucraina e Usa sono seduti l’uno accanto all’altro mentre si parlano. Le analisi sul viaggio transoceanico sono di Nathalie Tocci, che parla di un “patto d’acciaio” tra Kiev e Washington, e di Alberto Simoni.

In politica interna, invece, domina ancora la Manovra e le discussioni sugli emendamenti. “Meloni smonta il reddito di cittadinanza”, è il titolo sulla cronaca degli eventi che hanno visto maturare più di qualche screzio interno alla maggioranza.

Il Buongiorno di Mattia Feltri, invece, è dedicato all’Iran. Da dove arriva “la storia di Masoumeh, quattordici anni, arrestata per avere manifestato a scuola senza velo e contro il velo, portata in carcere, stuprata fino a morire di emorragia vaginale”.

IL SOLE 24 ORE

“Smart working, proroga solo per I fragili. Bonus Mobili, il tetto arriva a 8mila euro”, titola il quotidiano economico-finanziario. “Btp, sulle nuove emissioni costi 17 volte più alti del 2021”, è l’analisi sui conti pubblici di Gianni Trovati. Su Ita, invece “il Governo cambia linea sul decreto”.

Dal decreto Milleproroghe: “Giudici tributari, uscita rinviata di un anno” e nuova proroga per le ricette elettroniche su cui si erano già scatenato proteste di medici e farmacisti per l’ipotesi di stop con ritorno alle file sul posto.

IL FOGLIO

Apre, come spesso gli capita, con ottimismo il Foglio diretto da Claudio Cerasa. Il successore di Ferrara alla guida del quotidiano di via del Tritone scrive che “ci sono buone notizie nel 2022”. In particolare: “Democrazie solide, dittatori in sofferenza, populismi in ritirata. L’incontro tra Biden e Zelensky ci ricorda il vero dato positivo del 2022: la sorprendente capacità dell’occidente di proteggere il mondo dai nemici della libertà”.

Giuliano Ferrara, nel taglio alto, elogia la destra di governo. “In un paese così avventuroso è sempre possibile una marcia su Roma. Ma non era questa. Elogio, con riserva, della nuova destra italiana”, è il titolo della sua analisi. Dove si legge, tra l’altro, che “siamo pieni di riserve, quando giudichiamo il governo Meloni” ma “quando il governo di destra, annunciato dagli striduli squilli andalusi di una madre cristiana e molto donna (…), fa la cosa giusta, atlantismo in politica estera e di sicurezza, europeismo con la mossetta nella manovra economica, garantismo impeccabile in un pericoloso ma nutriente profluvio di interviste, abbondante commozione filoebraica, ecco, allora a denti stretti diciamo che sì, va benone, che bella sorpresa, ma “per adesso”, aggiungiamo, e vediamo poi come va, ché non c’è molto da fidarsi”.

“Il governo accelera la vendita di Ita”, si legge in cronaca politica dopo il Cdm di ieri presieduto da Matteo Salvini per via dell’indiposizione della premier Meloni. Paola Peduzzi, invece, guarda al viaggio di Zelensky in Usa mentre Micol Flammini analizza l’incontro tra Medvedev e Xi Jinping. “Gli alleati della tirannia” sono lo zar di Mosca e il nuovo Mao di Pechino. Mentre l’ex premier “va da Xi Jinping con un messaggio di Putin in tasca”, dimostrando al resto del mondo la cooperazione tra i due Paesi. In cultura, infine, i politici consigliano i migliori titoli del 2022. I libri dell’anno per Nordio, Calenda, Fontana, Conte, Gentiloni, Mantovano, Letta e Bonaccini.

DOMANI

“La legge di Bilancio è il primo fallimento del governo Meloni”, titola il quotidiano diretto da Stefano Feltri. “L’esecutivo l’ha presentata come l’antipasto delle misure promesse al suo elettorato e attese nel 2023. Ma ha rivelato soltanto il caos dentro la maggioranza e le idee confuse tra Palazzo Chigi e Tesoro”, è il sommario dell’editoriale proprio del responsabile del giornale.

Il fondo è, invece, a cura del vicedirettore Emiliano Fittipaldi. “Il ministro della Giustizia non conosce giustizia”, titola il suo pezzo. Che affronta il tema del Guardasigilli Carlo Nordio e la questione delle intercettazioni. “L’anno prossimo il ministro dovrebbe proporre l’ennesima riforma-bavaglio. Si spera che prima di presentarla si studi le norme esistenti”, attacca.

Nelle pagine degli esteri, e riportata in prima pagina con foto-notizia, Michelangelo Cocco analizza il momento della Cina e di Xi Jinping. La sua è una “doppia inversione” che riguarda la (non) gestione del Covid e l’economia. E ancora, nella sezione delle Analisi, Nadia Urbinati affronta la questione Qatar ponendo l’accento sulla natura criminale più che morale della vicenda.

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