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Cos’è la via italiana all’Intelligenza artificiale

Intelligenza Artificiale

La premier Meloni annuncia un intervento legislativo e un’autorità competente sull’uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale

Un provvedimento di legge e un’Authority. Sono questi due degli strumenti per la via italiana all’intelligenza artificiale, secondo i desiderata e gli obiettivi del governo Meloni.
E’ stata la stessa presidente del Consiglio a indicare la strada. “Il governo – ha annunciato – sta predisponendo un provvedimento di legge che ha come obiettivo quello di stabilire alcuni principi, determinare le regole complementari a quelle del regolamento europeo che è in via di approvazione e individuare le misure più efficaci per stimolare il nostro tessuto produttivo. Inoltre stiamo lavorando per individuare l’organismo più idoneo a svolgere il ruolo di autorità competente sull’uso delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale”.

MELONI: “IN ARRIVO NORMA SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE”

“Credo – ha aggiunto – che debba esistere una via italiana all’intelligenza artificiale, allo sviluppo e al governo dell’intelligenza artificiale. Possiamo costruire questa strada solo con un grande sostegno alla ricerca, alla sperimentazione, a quelle realtà produttive che in Italia già esistono e che hanno ovviamente bisogno di essere valorizzate. E’ un obiettivo ambizioso, che ha bisogno del contributo di tutto il sistema Italia”.

Quest’anno l’Italia presiederà il G7 e più volte la premier ha ribadito che proprio l’Intelligenza artificiale sarà al centro del vertice tra i grandi della terra, sottolineando come l’IA potrà “sprigionare tutto il suo potenziale positivo solo se il suo sviluppo muoverà in un perimetro di regole etiche che mettano al centro la persona” e “i suoi diritti”.

Meloni ha anche annunciato, per il tramite di Cassa depositi e prestiti, un investimento da un miliardo di euro per lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale. “Una nazione come la nostra su una materia come questa non può restare indietro, deve riuscire a essere competitiva e creare campioni nazionali” ha chiosato.

BARACHINI: “CONSEGNATO ALLA PREMIER LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE BENANTI”

Nel frattempo il sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, ha reso noto che dopo mesi di lavoro si è conclusa la prima fase di studio della Commissione IA per l’Informazione e che è stata consegnata la relazione al presidente del Consiglio a supporto della strategia del governo per il G7 e dell’annunciato disegno di legge sull’intelligenza artificiale, “che conterrà alcune delle proposte della commissione guidata da Padre Benanti”.

COSA PREVEDE LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE BENANTI

Tracciabilità mediante la marcatura temporale dei contenuti editoriali e introduzione dell’obbligo per gli sviluppatori dei sistemi di IA di tenere un registro aggiornato con i contenuti informativi coperti dal diritto d’autore. Questi – secondo quanto apprende l‘Ansa – due dei sette ambiti strategici per governare la “metamorfosi” in corso nel mondo dell’informazione a seguito dell’impatto dell’intelligenza artificiale individuati dalla relazione della Commissione IA per l’Informazione consegnata alla premier Giorgia Meloni.

La relazione della Commissione IA per l’Informazione consegnata alla premier Giorgia Meloni – a quanto apprende l’Ansa -, sarebbe di circa 30 pagine. La Commissione ha individuato sette ambiti strategici per governare la “metamorfosi” in corso nel mondo dell’informazione a seguito dell’impatto dell’intelligenza artificiale. Fra questi ci sono, stando a quanto risulta all‘Ansa, “l’introduzione dell’obbligo per gli sviluppatori dei sistemi di IA, e per i diversi soggetti della catena del valore, di tenere un registro aggiornato con i contenuti informativi coperti dal diritto d’autore utilizzati per l’input e dunque per il training dell’algoritmo” e “la promozione della tracciabilità mediante la marcatura temporale dei contenuti editoriali con tre obiettivi: presidiare l’autenticità e la provenienza dei contenuti da fonti editoriali; garantire la paternità delle opere e la titolarità dei diritti; consentire l’attribuzione della responsabilità dei contenuti per contrastare la disinformazione”.

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