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Costa, Calenda, Bonino, Di Maio e non solo: ecco i risultati collegio per collegio

Collegi

La fotografia delle elezioni 2022 collegio per collegio. Gli eletti, gli sconfitti e coloro che non vedremo in Parlamento

Il centrodestra a trazione Giorgia Meloni conquista la maggioranza sia alla Camera sia al Senato con il 44% dei voti, seguita dal centrosinistra di Enrico Letta che si ferma al 26%. Il M5S di Giuseppe Conte raggiunge il 15,5%, mentre il Terzo Polo di Carlo Calenda e Matteo Renzi si ferma al 7,9%. Fratelli d’Italia è il primo partito con il 26% e stacca di 7 punti percentuali il Pd che ottiene il 19%, ossia una cifra sotto le aspettative dei vertici del Largo del Nazareno. Fratelli d’Italia è primo partito in tutte le Regioni d’Italia, Fatta eccezione per la Toscana e l’Emilia-Romagna dove prevale (seppur di pochissimo) il Pd e il Trentino Alto Adige dove il partito autonomista Svp conferma la sua prevalenza sui partiti nazionali.

Il Movimento è la terza forza del Paese con il 15,5% e il primo partito in Campania con il 40%. La Lega si ferma all’8,8%, mentre Forza Italia la segue a ruota con l’8%. La lista Azione-Italia Viva è al 7,8%. L’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana di Angelo Bonelli e Fratoianni, con il 3,6% dei consensi, mentre +Europa di Benedetto della Vedova ed Emma Bonino è data al 2,8% e non è ancora sicura di aver superato la soglia di sbarramento del 3%. Italexit di Gianluigi Paragone si ferma all’1,9%. L’Unione Popolare con De Magistris, invece, si attesta all’1,4% e l’Italia Sovrana e Popolare dell’ex pm Antonio Ingroia prende l’1,2%. Noi Moderati di Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa, Giovanni Toti e Luigi Brugnaro è allo 0,9%, vicinissima a quell’1% di voti che, se raggiunto, viene poi spalmato sull’intera coalizione. Molto lontano dall’1% è, invece, Impegno Civico di Luigi Di Maio, inchiodato allo 0,6%.

 

risultati

 

Analizzando la situazione nei collegi uninominali quel che colpisce è proprio la sconfitta dell’attuale ministro degli Esteri nel collegio Napoli Fuorigrotta dove viene battuto dall’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, candidato del Movimento Cinque Stelle.

Nella Capitale la sfida più interessante era quella tra gli ex alleati Carlo Calenda ed Emma Bonino che perdono entrambi a tutto vantaggio della candidata di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni.

A Milano, nel collegio di Loreto, il leader del Centro Democratico Bruno Tabacci, candidato del centrosinistra e alleato di Di Maio, batte Andrea Mandelli di Forza Italia.

Nel collegio di Milano Buenos Aires-Venezia, Benedetto della Vedova ha la meglio su Giulio Tremonti che, però, entrerà ugualmente in Parlamento in quanto candidato di Fratelli d’Italia come capolista nei collegi plurinominali.

Al Senato, nel collegio di Crema, la meloniana Daniela Santanché stravince contro l’economista Carlo Cottarelli, il quale entrerà comunque a Palazzo Madama in quanto capolista del Pd nel listino proporzionale.

A Monza, Silvio Berlusconi vince il suo collegio con oltre il 50% e rientra in Parlamento dopo nove anni. A Sesto San Giovanni, ex Stalingrado d’Italia, la meloniana Isabella Rauti, figlia del noto esponente del Movimento Sociale Italiano, batte il deputato uscente del Pd, Emanuele Fiano, figlio di un sopravvissuto all’Olocausto.

A Bologna, Pier Ferdinando Casini, candidato col centrosinistra, batte lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi, espressione della lista Noi Moderati. Tra i vip eletti troviamo il presidente della Lazio Claudio Lotito che ha vinto nel suo collegio uninominale in Molise, correndo per il centrodestra come candidato di Forza Italia.

In Puglia, Rita Dalla Chiesa viene eletta alla Camera dopo aver vinto nel collegio di Molfetta. Centra l’obiettivo anche l’ex presidente del Senato, Marcello Pera, candidato in Sardegna per un posto a Palazzo Madama.

Ilaria Cucchi, candidata della lista Verdi-Sinistra Italiana per il centrosinistra, passa a Firenza ed entra a Palazzo Madama.

Non ce la fa, invece, la senatrice uscente Monica Cirinnà. Niente da fare anche per l’ex sindaco di Torino, Chiara Appendino, candidata col M5S, e per il dimaiano Vincenzo Spadafora, candidato a Casoria. Non passa nemmeno Luigi Di Maio, ex Ministro degli Esteri e già ministro dello Sviluppo Economico e ministro del Lavoro. Fuori dal Parlamento anche il leghista Simone Pillon.

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