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Covid, gli errori sul piano vaccini del commissario Arcuri

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Mentre l’avvio delle vaccinazioni è partito in pompa magna, mancano ancora all’appello i circa 15 mila vaccinatori. Cosa non ha funzionato nel piano del commissario Domenico Arcuri

Era il 10 dicembre quando il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, aveva stimato che per realizzare il piano vaccinazioni anti Covid sarebbero stati necessari circa 15 mila addetti, per i quali avrebbe indetto due bandi. Uno per la selezione del personale – medici e infermieri – e uno per le società di somministrazione.

IL BANDO

L’11 dicembre sul portale https://ingate.invitalia.it viene pubblicato il bando per reclutare 3 mila medici e 12 mila infermieri. Contratti di nove mesi da 58.842 euro lordi per i medici e da 27.693 euro lordi per gli infermieri, entrambi comprensivi di tre quarti della tredicesima. Come riportato dal quotidiano Il Tempo, si tratta di “lavoro in affitto” perché non sono il ministero della Salute, le Regioni e neppure la struttura commissariale di Arcuri ad assumerli: “Il bando infatti cercava cinque agenzie di lavoro interinale che si offrissero di fornire a loro carico quel personale necessario all’operazione vaccini”.

COSA NON SI DICE NEL BANDO

La scadenza originaria del bando era il 28 dicembre alle 18 ma, a causa di un punto poco chiaro, Arcuri ha posticipato la scadenza alle 18 di ieri, 29 dicembre. La struttura commissariale – come si legge su Il Tempo – “è stata bombardata da richieste di chiarimento sulla cosa più importante per le agenzie di lavoro: quanto possono ricavare loro dalla fornitura di quel personale?”.

Nel bando il margine di guadagno indicato per le agenzie era del 5%, ma tutte hanno chiesto lo stesso chiarimento, ovvero: Si tratta di lordo o netto? Perché – come fa notare il quotidiano – “se comprende pure l’Iva, allora si scende al 3,9% ed è difficile proporre ribassi”.

L’ERRORE “MATERIALE” DI ARCURI

Il Commissario, per dirimere la questione ha poi dichiarato: “Si precisa che per mero errore materiale nell’avviso non è stato indicato correttamente il margine di agenzia al netto dell’Iva”. Il modo meno chiaro per dire che il dubbio delle agenzie era più che lecito e che soprattutto era fondato. Infatti, il guadagno è il 5% ma dovendo pagare su quella cifra l’Iva al 22%, questo si riduce al 3,9%.

VACCINAZIONI PARTITE, MA MANCANO I VACCINATORI

Mentre l’avvio delle vaccinazioni è partito in pompa magna, mancano ancora all’appello i circa 15 mila vaccinatori. Sul sito del ministero della Salute si legge che “è attivo il portale per iscriversi all’Elenco di laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio della professione medica e iscritti agli albi professionali, di infermieri e assistenti sanitari iscritti ai rispettivi albi professionali che dovranno dare il proprio sostegno all’attuazione del piano di somministrazione dei vaccini anti Sars-Cov-2”.

Come fa notare però Il Tempo, non c’è nessuna notizia sui numeri di questa operazione. Il piano prevede che la lista venga condivisa con le agenzie di lavoro interinale predisposte (quelle che dovrebbero partecipare alla gara per guadagnare il 3,9%) – le quali, in caso di poche adesioni, dovrebbero anche occuparsi di cercare il personale.

LA FORMAZIONE DEL PERSONALE

Se e quando verranno trovati i 15 mila infermieri e medici andranno poi formati soprattutto perché i vaccini da inoculare non saranno tutti uguali e per ognuno bisognerà essere adeguatamente preparati. Intanto, l’Istituto superiore di sanità ha predisposto un corso di formazione a distanza di cui per ora si sa solamente che sarà compreso nei nove mesi di contratto.

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