Al via la seconda edizione di Capri D’Autore, la rassegna culturale curata da Vis Factor.…
Da delfino di Berlusconi a passe-partout di Meloni in Ue, chi è Raffaele Fitto
Designato dal governo italiano come commissario europeo, Raffaele Fitto ha mosso i primi passi nella Dc, passando poi da Forza Italia fino ad arrivare alla corte di Giorgia Meloni
Era ormai diventato un segreto di Pulcinella: il governo italiano ha indicato il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto come commissario europeo. Lo ha annunciato la premier Meloni durante il Consiglio dei ministri, che si è riunito a Palazzo Chigi dopo il vertice con gli altri leader della maggioranza, i vicepremier Salvini e Tajani di lega e Forza Italia e Lupi di Noi Moderati.
LA “SCELTA DOLOROSA” DELLA PREMIER MELONI
“È una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo – ha detto la premier Giorgia Meloni -, ma è una scelta necessaria. Una scelta delicata e molto importante per noi e per l’Italia nei prossimi anni. Ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati. L’Italia è tra i fondatori dell’Ue, avrà un ruolo adeguato”, ha aggiunto la premier.
CHI E’ RAFFAELE FITTO
Classe 1969, di Magli in provincia di Lecce, Fitto è sposato con Adriana Panzera, tre figli, e ha una laurea in giurisprudenza con 108 su 110. E’ deputato di Fdi, prima dell’incarico nel governo Meloni è stato ministro per le Regioni nei governi Berlusconi dal 2008 al 2011, presidente della Regione Puglia dal 2000 al 2005 e per 10 anni europarlamentare, passando dal Ppe all’Ecr.
PRIMI PASSI NELLA DC
Raffaele è figlio del politico democristiano Salvatore Fitto, presidente della Puglia dal 1985 fino alla sua morte, nel 1988. “È questo – scrive il Sole24Ore – l’anno in cui il giovane Fitto inizia la sua militanza nella Democrazia cristiana, con cui viene eletto in Consiglio regionale nel 1990. Nel 1994, con lo scioglimento della Dc, arriva l’adesione al Partito popolare italiano di Rocco Buttiglione, che seguirà nell’alleanza con la neonata Forza Italia. Nel 1995 viene riconfermato in Regione, dove diventerà assessore e vicepresidente”.
L’APPRODO DI RAFFAELE FITTO DA FORZA ITALIA A FDI
Nel 1999 viene eletto parlamentare europeo con Forza Italia. Appena un anno dopo, nel 2000, diventa il più giovane presidente di Regione della storia della Repubblica con la vittoria in Puglia della coalizione da lui guidata. Nel 2005 sfuma il bis per un soffio, sconfitto da Nichi Vendola. L’anno dopo Fitto approda in Parlamento come deputato di FI e nel 2008 viene nominato ministro per gli Affari regionali nel governo Berlusconi IV. E’ durante queste esperienza che conosce politicamente Giorgia Meloni, anche lei ministro, giovanissima, con delega alla Gioventù.
Nel 2014 torna a Strasburgo, “ma quello stesso anno – ricorda il Sole24Ore – si consuma la rottura con Forza Italia a seguito del patto del Nazareno. Il divorzio definitivo arriverà nel 2015. Due anni dopo nasce l’esperienza di Direzione Italia, ma dopo il fallimento alle elezioni del 2018, il partito si federa con Fratelli d’Italia per le Europee del 2019, in cui Fitto risulterà rieletto. Nel 2020, Fitto si ricandida a governatore della Puglia, ma viene battuto dal presidente uscente Michele Emiliano. Alle Politiche del 25 settembre 2023 scorso diventa deputato con Fratelli d’Italia”.
IL MINISTRO TUTTOFARE DEL GOVERNO MELONI
L’allora neo presidente del Consiglio ha affidato a Fitto deleghe pesantissime, agli Affari europei, al Pnrr, alla Coesione e al Sud, con “ottimi risultati” come ha puntualizzato la stessa Meloni nel corso dell’ultimo Cdm.
Proprio con riferimento al Pnrr, secondo gli ultimi numeri riportati dal ministro, il Piano avanza. “La spesa è salita a 52,2 miliardi di euro dai 51,3 miliardi registrati il 17 luglio e le misure attivate hanno raggiunto 165 miliardi su 194 miliardi complessivi, pari all’85%. Escludendo ancora una volta ritardi Fitto ha detto che una proroga della scadenza di giugno 2026 non è per lui «all’ordine del giorno» (nonostante gli auspici in tal senso del ministro all’Economia, Giancarlo Giorgetti) ma «legittimo e corretto» è dibattere sul punto”.
LE VICENDE GIUDIZIARIE DI FITTO
Per Raffaele Fitto – come ricostruisce il sito del Corriere della Sera – “c’è un lungo capitolo giudiziario e un intrecciar di lame con la magistratura. Nel 2006 Fitto è indagato dalla procura di Bari per un finanziamento di mezzo milione di euro, da parte di Tosinvest di Antonio Angelucci, alla lista “La Puglia prima di tutto”. L’accusa: una tangente per ottenere la gestione di undici Rsa. La procura chiede gli arresti domiciliari. La Camera, lui è deputato, a valanga dice di no. Nel 2009 ancora Bari chiede il rinvio a giudizio per corruzione, concussione, falso, abuso d’ufficio e finanziamento illecito. Nel 2013 Fitto è condannato in primo grado a 4 anni, più 5 di interdizione. In appello, siamo al 2015, è assolto perché il fatto non sussiste. 2017: la Cassazione conferma l’assoluzione, riconoscendo però alla Regione il diritto al risarcimento del danno.
Segue un’altalena di richieste risarcitorie con vicende alterne, fino a che – ricorda sempre il Corriere della Sera – , nel 2022 la corte d’appello respinge le pretese. Sempre invece nel 2009 è rinviato a giudizio per il fallimento Cedis, una società commerciale. Prima del processo Fitto accusa i magistrati di essere un manipolo di legionari e li denuncia al Csm, che archivia e apre un fascicolo per ingerenze politiche sull’operato dei magistrati. Nel luglio 2012 il Pm chiede il proscioglimento di Fitto per prescrizione, lui rinuncia al beneficio, è assolto a ottobre per non aver commesso il fatto. Raffaele pubblica il suo Casellario giudiziale, che alla voce su cosa risulti su di lui recita: NULLA, tutto scritto in maiuscolo”.
LA CARRIERA POLITICA DI RAFFAELE FITTO IN PILLOLE
- 1990 eletto Consigliere della Regione Puglia;
- 1994 nominato Assessore regionale al turismo;
- 1995 eletto Consigliere della Regione Puglia e nominato Vice-Presidente della Giunta regionale con delega al bilancio;
- 1999 eletto Deputato del Parlamento Europeo;
- 2000 eletto Presidente della Regione Puglia;
- 2005/2006 eletto Consigliere della Regione Puglia;
- 2006 eletto Deputato della Camera dei Deputati;
- 2008 eletto Deputato della Camera dei Deputati e nominato Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie locali del governo Berlusconi;
- 2010 ottiene come Ministro la delega alla Coesione Territoriale;
- 2013 eletto Deputato della Camera dei Deputati;
- 2014 eletto Deputato del Parlamento europeo;
- 2019 eletto Deputato del Parlamento europeo;
- 2019 nominato Co-Presidente in Parlamento europeo del Gruppo ECR “Conservatori e Riformisti Europei”;
- 2022 nominato Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione ed il PNRR del governo Meloni.