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“Debito pubblico, nessun rischio per l’esposizione internazionale dell’Italia”. Parla il ministro Tajani
Il debito pubblico è la malattia cronica dell’Italia ma non sarà come nel 2011. L’Italia ha accresciuto la sua affidabilità anche sui mercati internazionali. Parola del ministro degli esteri Antonio Tajani.
L’Italia è afflitta da debito pubblico di dimensioni elefantiache che non fa temere, però, una manovra ‘lacrime e sangue’. Questo è quello che è emerso dall’intervento del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta e dalla risposta, a distanza, del ministro degli esteri Antonio Tajani. Il palcoscenico è quello di questo botta e risposta è quello del Meeting di Rimini.
PANETTA: “LA SPESA PUBBLICA PER INTERESSI SUL DEBITO È PRESSOCHÉ EQUIVALENTE A QUELLA PER L’ISTRUZIONE”
Il Governatore della Banca d’Italia, ospite del panel “Sostenibilità del debito e sviluppo economico”, ha sottolineato la cronica difficoltà del nostro paese alle prese con un debito pubblico vicino ai 3mila miliardi di euro. “Un debito elevato rende più onerosi i finanziamenti alle imprese, frenandone la competitività e l’incentivo a investire – ha detto il Governatore della Banca d’Italia -; espone l’economia italiana ai movimenti erratici dei mercati finanziari. Sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo. L’Italia è l’unico paese dell’area dell’euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito è pressoché equivalente a quella per l’istruzione”.
LE PRIORITÀ DELLA MANOVRA TAJANI: FAMIGLIE, GIOVANI E PENSIONATI
In queste settimane il governo sta lavorando alla manovra 2025. Inoltre, il prossimo 20 settembre il nostro paese dovrà presentare alla Ue il Piano strutturale di bilancio a medio termine. Non sorprende, dunque, che il ministro degli esteri Antonio Tajani inizi il suo intervento al punto stampa nel Padiglione del Maeci parlando proprio della prossima manovra economica. La situazione dei conti del nostro paese è “molto meno negativa di quanto potesse apparire” dice il ministro Tajani, soprattutto considerando che “le previsioni di crescita del nostro Paese sono migliori di quelli di altri”. La manovra, assicura il ministro, non sarà “di lacrime e sangue, ma con risorse limitate e bisognerà scegliere alcune priorità”. Tra le priorità il ministro inserisce “la riduzione delle tasse”, “il taglio del cuneo fiscale” e la riduzione della spesa pubblica “laddove ci sono spese inutili”. Non sono in discussione, però, i sostegni alle famiglie e alle “lavoratrici madri, continuando col percorso che abbiamo avviato l’anno scorso, ma dobbiamo anche guardare a giovani e a pensionati”.
NON CI SARÀ CRISI DEL DEBITO PUBBLICO, NON SARÀ COME NEL 2011
Certo è che con un debito pubblico da quasi 3mila miliardi di euro tornano a presentarsi i fantasmi del 2011, quando il nostro paese rischiò una crisi del debito sovrano, finendo vittima di speculazioni dei mercati. “Il debito italiano non crea rischi per l’esposizione internazionale del nostro paese – ha detto il ministro a Policymakermag -. Il problema principale del nostro debito sono gli interessi che paghiamo. Dobbiamo ridurre il debito per ridurre gli interessi. Tagliare le spese improduttive, stimolare la crescita e favorire la lotta all’evasione fiscale. Le privatizzazioni sono uno strumento di grande importanza, il riutilizzo di caserme e uffici demaniali dismessi per non pagare più affitti di edifici pubblici in locazione”.
IL DEBITO PUBBLICO È NELLE MANI DEGLI ITALIANI
Il ministro Tajani utilizza un vecchio argomento berlusconiano per fugare i dubbi circa l’affidabilità del nostro paese. “A livello internazionale credo che la miglior garanzia di affidabilità del nostro paese sia il risparmio provato, il fatto che il debito pubblico sia sempre più in mani italiane e non in mani straniere – continua il ministro a Policymakermag –. A questo aggiungiamo che l’Italia è la seconda manifattura d’Europa e la terza economia d’Europa. La solidità del tessuto industriale ed agricolo è la garanzia migliore che abbiamo sui mercati internazionali”.